Dribblare auto, schivare pedoni, evitare buche. E poi salire e scendere dai marciapiedi, fare attenzione al pavè e infine legare la bicicletta alla rastrelliera. No, non è una gara di cross bensì la procedura che ripetono ogni mattina centinaia di persone per raggiungere il proprio luogo di studio o di lavoro in bicicletta. Una foratura o un guasto meccanico sono gli imprevisti dietro l’angolo che possono far giungere a destinazione su due ruote e far tornare a casa su due piedi.

Per studenti, dipendenti e docenti di cinque università milanesi che si spostano abitualmente in bici è però arrivato un aiuto…su quattro ruote. La risposta ai problemi dei ciclisti è una ciclofficina mobile, iniziativa che si inserisce nel progetto Mobility Management per il sistema universitario milanese, condotto dalla Fondazione Cariplo dal 2005 a oggi in collaborazione con il Consorzio Poliedra ed è offerto gratuitamente agli atenei milanesi. Il servizio è gestito dall’associazione no profit di promozione sociale dell’uso della bicletta +BC per conto della Fondazione Cariplo.

La proposta è semplice e innovativa: un furgone attrezzato a vero e proprio centro di riparazione per biciclette, stazionerà una volta alla settimana da lunedì a venerdì nei pressi di uno dei cinque atenei milanesi che promuovono l’iniziativa (Bicocca, Bocconi, Cattolica, Politecnico, Università degli Studi). All’interno una squadra di meccanici specializzati garantirà il supporto tecnico e logistico all’autoriparazione e alla riparazione professionale oltre che alla promozione di iniziative volte a incentivare la mobilità ciclabile a studenti, docenti e dipendenti. In sostanza non si dovrà pagare il lavoro di nessuno, ma si chiederà di “lavorare” con i meccanici per la bici. In Cattolica il furgone sarà parcheggiato nel cortile di via Necchi 9 per garantirne supporto, visibilità e spazio per le riparazioni e il servizio sarà disponibile ogni venerdì per 18 mesi a partire dal 23 ottobre con orario 10-17.30. Un buon modo per superare gratuitamente gli imprevisti delle due ruote e per ampliare gli interventi a favore di una mobilità sostenibile.