Inventio, dispositio, elocutio, actio, memoria: cambiano i supporti e i formati ma gli strumenti di progettazione di un prodotto editoriale, stando a quanto ha riferito Oliver Reichenstein durante il workshop Engaging the reader, sono sempre gli stessi, quelli della retorica classica. Secondo il fondatore di Information Architects, infatti, nell’era del digitale la capacità di gestione dei contenuti resta la priorità: questo il punto fondamentale sul quale lunedì 14 novembre, in occasione del workshop proposto dal master “Professione Editoria” dell’Università Cattolica di Milano, si sono confrontati esperti e professionisti di editoria digitale.

Ma se è vero che l’atteggiamento metodologico dell’editore non cambia nel passaggio dall’editoria cartacea a quella digitale, è innegabile che nuovi strumenti creino la necessità di nuove abilità e dunque di nuove figure professionali coinvolte nella progettazione di ebook e applicazioni. L’avvento del libro elettronico, come è stato sottolineato più volte, non si traduce nella semplice trasposizione dei vecchi contenuti in nuovi contenitori, bensì in un ripensamento globale del prodotto editoriale. Anche se più lentamente che altrove, in Italia la rivoluzione è in atto: chi visita la biennale di Venezia può già avere a disposizione un’applicazione, studiata per iPhone e iPad, che sostituisce e amplia le funzioni svolte dal vecchio catalogo cartaceo, un tomo voluminoso che era impossibile portarsi dietro durante la visita delle esposizioni. Con iBiennale, invece – come ha spiegato Tomas Barazza di Log607, società che ha progettato l’applicazione – oltre a fruire dei contenuti tradizionali, l’utente può seguire diversi percorsi attraverso gli strumenti a disposizione e crearne di nuovi e personalizzati. La direzione è quella di un’interazione sempre maggiore tra il lettore e i contenuti disponibili, interazione che, grazie all’applicazione delle nuove tecnologie, è la protagonista anche di mostre ed esposizioni, come avviene nei progetti di Studio Azzurro, di cui ha parlato durante il workshop Paolo Rosa, uno dei fondatori del gruppo di ricerca artistica.

Al centro delle riflessioni dei professionisti che hanno preso parte al workshop c’è stata, naturalmente, la figura del lettore. Lo sforzo comune è quello di limitare il più possibile la fatica durante la lettura: si lavora per ridurre al minimo il numero di click necessari per arrivare al contenuto desiderato e per fornire pagine graficamente gradevoli e riposanti per la vista. Leggere un ebook sarà dunque facile come bere un bicchier d’acqua. O come sfogliare un libro.