foto di gruppo Food IdentitySono dodici i nuovi studenti del master piacentino Food Identity provenienti da differenti nazionalità europee ed extraeuropee:sette francesi, un inglese, un armeno, un salvadoregno, un afghano, un peruviano A questi si aggiungono tredici stranieri che partecipano a “Intensive programme in Sensory analysis” (Ip), che fa parte del Lifelong Learning Programme-Erasmus:  tra loro otto rumeni, cinque francesi e quest’anno anche sei italiani. L’unione di questi due gruppi ha favorito l’integrazione di diverse culture coinvolgendo gli studenti del programma Ip con gli studenti dell’International Master of Science Food Identity.
Questi studenti sono stati attratti da un programma formativo capace di offrire un'occasione di formazione internazionale nel settore agro-alimentare. Nei due anni di studio previsti, acquisiranno un’approfondita conoscenza delle filiere produttive europee, svilupperanno la capacità di gestire e promuovere la qualità e la sicurezza del prodotto tipico e svilupperanno attitudini personali alla comunicazione, al lavoro di gruppo multidisciplinare e capacità di giudizio sia sul piano tecnico ed economico sia su quello umano ed etico. «Credere nell’internazionalizzazione dei prodotti tipici significa aprirsi a mercati europei ed extraeuropei, puntare all’export, all’integrazione di saperi sovranazionali: tutti obiettivi raggiungibili con questo Master», sottolinea Gabriele Canali, direttore del master e docente di Economia dei mercati agro-alimentari presso l’Alta Scuola in Economia Agro-alimentare (Smea) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il master, coordinato dall’Ecole Supérieure d’Agriculture (Esa) d’Angers, prevede che le istituzioni partner si occupino degli aspetti relativi alla produzione delle materie prime alimentari, alla loro trasformazione, agli aspetti economici e di marketing, mentre la facoltà di Agraria della Cattolica gestisce un modulo sull’analisi sensoriale degli alimenti strutturato quest’anno in una prima parte di addestramento (per imparare ad usare i sensi per giudicare un prodotto e acquisire una corretta metodologia di assaggio) grazie anche alla collaborazione del centro studi assaggiatori di Brescia e una seconda parte dedicata a monografie (materie prime, processi produttivi e una parte economico-commerciale) di diversi prodotti tipici piacentini e italiani (coppa, salame, parmigiano reggiano, romano salse di pomodoro, aceto balsamico tradizionale di Modena, miele, pancetta, frutta, vini, olio extravergine, caffè, grappe, riso).

Le attività didattiche sono integrate da visite ad aziende che accolgono gli studenti spiegando la propria realtà aziendale e fornendo i propri prodotti in assaggio: i salumifici “Alsenese Salume” di Alseno e “Peveri Carlo” a Chiaravalle della Colomba, il Caseificio Società Agricola Cooperativa Santo Stefano a Basilicagoiano (PR), l’Oleificio Fratelli Carli ad Imperia, la distilleria Borgo Antico San Vitale in Franciacorta a Borgonato di Cortefranca (Brescia), l’azienda Pomì, l’Acetaia Fattorie Giacobazzi e Villa Emma a Nonantola (Modena), le cantine Terredavino a Barolo (CN), l’azienda agricola Denavolo di Piacenza, l’azienda produttrice di caffè Costadoro a Torino, la torrefazione Molinari di Modena e i produttori di miele aderenti all’associazione provinciale apicoltori piacentini.

Lifelong Learning Programme

Loghi MIUR