Il progetto "Diverse - Diversity Improvement as a Viable Enrichment Resource for Society and Economy”, co-finanziato dal Fondo Europeo d’Integrazione e coordinato dal centro di ricerca WWELL dell’Università Cattolica di Milano è stato realizzato in collaborazione con 14 partners in 10 paesi europei: Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria.
Il progetto (con la direzione scientifica di Laura Zanfrini, ordinario di Sociologia delle migrazioni e della convivenza interetnica alla facoltà di Scienze politiche e sociali) verrà presentato l'11 giugno in Università Cattolica (Aula Pio XI) nel corso dell’International Final Conference.
L’obiettivo complessivo e di lungo termine del progetto Diverse è di “reinventare” l’approccio europeo all’immigrazione, risolvendo le sue tradizionali contraddizioni attraverso tre principali cambiamenti:
a) passare da una percezione dei migranti come risorsa contingente e strumentale all’idea che il loro capitale umano rappresenti una risorsa strutturale per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa;
b) promuovere una maggiore consapevolezza, tra i diversi tipi di organizzazioni, dell’importanza e delle potenzialità connesse con le strategie di Diversity Management;
c) incoraggiare la partecipazione sociale e l’impegno civico dei migranti (e in particolare la loro partecipazione alle organizzazioni di volontariato) per la costruzione di una società inclusiva, così da modificare la loro comune percezione di persone da aiutare e assistere.
 
Durante il convegno internazionale finale, verranno descritti i principali risultati emersi dal progetto, sul tema del riconoscimento dei saperi formali e informali dei migranti, delle pratiche di Diversity Management implementate dalle 100 organizzazioni e imprese coinvolte, delle esperienze di volontariato e cittadinanza attiva;
illustrata la situazione dei dieci paesi coinvolti dal progetto, che nel loro insieme configurano la “diversità della diversità” nello scenario europeo contemporaneo; presentate, attraverso la diretta testimonianza dei protagonisti, alcune delle esperienze realizzate in Italia.
 
Per vastità di azioni e numero di paesi coinvolti si tratta di uno dei più grandi progetti realizzati in Europa su questi temi, che ha prodotto preziose indicazioni nella direzione di un auspicabile “salto di qualità” del modello italiano ed europeo di integrazione degli immigrati. Indicazioni che riguardano ambiti cruciali, al centro dell’attenzione europea e particolarmente strategici per l’Italia, dove fino ad oggi il modello d’integrazione sembra avere addirittura accentuato gli elementi di debolezza della tradizione europea.
 
Nel corso del convegno si discuterà, tra l’altro di come riconoscere e valorizzare le competenze che i migranti hanno maturato nei loro complicati itinerari di vita e di lavoro; di come rendere la presenza di immigrati negli organici aziendali una risorsa strategica per l’internazionalizzazione delle imprese e la loro capacità di conquistare nuovi segmenti di mercato; di come trasformare i migranti poveri e bisognosi di assistenza in volontari impegnati nella costruzione del bene comune della comunità in cui vivono.
Le presentazioni saranno in lingua italiana e inglese, con traduzione simultanea.