È stato il professor Elio Guzzanti ad aprire, con la relazione L'assistenza primaria in Italia: dalle condotte mediche al lavoro di squadra, il Convegno Integrazione e modelli organizzativi per l’Assistenza primaria, che si è svolto nell’ambito del Sanit, il settimo Forum internazionale della Salute, lo scorso 23 giugno al Palazzo Congressi Eur. Un’iniziativa promossa dal Centro di ricerche e studi in Management sanitario (Cerismas) dell’Università Cattolica, in collaborazione con la Federazione italiana dei medici di Medicina generale (Fimmg) e con il contributo di Pfizer.
L’introduzione è stata affidata ad Americo Cicchetti, coordinatore del corso di laurea in Economia e Gestione delle aziende e dei servizi sanitari della facoltà di Economia dell’Università Cattolica, che ha promosso, insieme alla Segreteria nazionale Fimmg, un corso di perfezionamento universitario dedicato alla formazione manageriale proprio del medico di famiglia.

Il programma del Convegno prevedeva la presentazione di due modalità organizzative innovative per la gestione dell’assistenza primaria. Il primo caso discusso è quello di “Alzira”, modello organizzativo adottato in Spagna dalla Comunità Valenciana, analizzato in collaborazione con il Cerismas della Cattolica. Verranno poi descritte, con riferimento alla figura del care manager, le evidenze fornite dal “Progetto Raffaello”, modello organizzativo innovativo per la prevenzione degli eventi cardiovascolari e la gestione delle patologie croniche nella medicina del territorio, implementato nelle Marche.

Su queste evidenze e su altre esperienze di innovazione organizzativa si sono confrontati i partecipanti alla tavola rotonda, Piero Grasso, direttore generale Asl Roma E, Giacomo Milillo, segretario generale nazionale Fimmg, Fulvio Moirano, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Maria Lazzarato, direttore generale Ausl di Imola. La diffusione di nuove forme di collaborazione tra medici di famiglia e tra questi e gli altri livelli di assistenza si afferma con diverse modalità e risultati discordanti nelle Regioni italiane. « È certo – ha spiegato il professor Cicchetti - che la realizzazione di nuove forme di governo dell’assistenza primaria presuppone nuove competenze sia sotto il profilo professionale che manageriale. Le Unità complesse di cure primarie (Uccp), descritte nell’ultimo Accordo collettivo nazionale della medicina generale, e le forme già diffuse in molte Regioni, come i Nuclei delle cure primarie (Ncp) dell’Emilia Romagna, devono essere analizzate nei loro profili istituzionali, professionali e organizzativi».

Quali dimensioni operative risultano ottimali per l’efficacia e l’efficienza di tali strutture? In che modo dovrebbero essere organizzate le unità? Quali tecnologie sanitarie sarebbe appropriato adottare nell’ambito di queste “unità complesse” di assistenza primaria? L’attuale modello di assegnazione del compenso può essere rivisto? C’è spazio per forme di payment for performance? Quali le competenze professionali necessarie e quali quelle manageriali? Sono queste alcune delle domande hanno cercato di dare risposta, portando a confronto diverse prospettive, gli esperti che hanno partecipato al convegno.