Sfilata numero 10 per il Laboratorio Organizzazione di Eventi nel campo della Moda dello Stars, accolta quest’anno nella storica e monumentale piazza Paolo VI di Brescia, trasformata come d’incanto in un grande giardino ricco di varietà botaniche ed erbe officinali. Dario Polatti, docente del laboratorio del corso di laurea in Scienze e tecnologie delle arti e spettacolo, ha coordinato l’evento dedicato alle nuove collezioni autunno-inverno dei negozi Coin. Grintosi e determinati i suoi studenti, che dal backstage hanno gestito le diverse fasi della sfilata, interamente organizzata da loro.

Il progetto ha coinvolto gli studenti in ogni sua fase evolutiva, dalla progettazione all’organizzazione, dall’idea alla pianificazione, dalla valutazione della location al piano economico, dal casting al fitting, dalla stesura dei testi alla regia, dalla scelta dei brani musicali alle riprese audio e video, fino alla realizzazione del dvd. «È stato molto interessante – racconta Elisa – andare negli uffici Coin per capire come nascono le collezioni che di solito ammiro nel department store di corso Magenta e come vengono scelti gli housebrand Coin. Dopo questa esperienza, sicuramente farò shopping con occhi diversi».

Moda ma non solo, poiché in piazza Paolo VI, la Cattolica ha dato vita a un vero evento. Sul palco, oltre alle modelle con l’intimo e l’abbigliamento Coin, si sono esibiti gli artisti della scuola di danza moderna “Contemporary Shock” di Enrico Filippini, coreografo e ballerino professionista e la cantante Elodea, nome d’arte di Elisabetta Coiro.

La sfilata 2011 era inserita all’interno della manifestazione 11 BMoDe-Moda e Design a Brescia, un evento ideato dal Comune in collaborazione con l’Associazione commercianti (Ascom), per promuovere le attività commerciali, aggregare gli esercenti in un progetto comune, migliorare l’attrattiva del centro storico e mostrare le eccellenze produttive del territorio.

Ancora una volta non si è trattato solo di studiare in aula gli aspetti organizzativi di un evento nel settore della moda, ma di guardare fuori dall’accademia per verificare sul campo le fasi operative di questo lavoro. «Ogni anno - spiega il professor Polatti - scegliamo insieme il tema su cui lavorare; l’anno scorso abbiamo approfondito un tema ecologico, come i vestiti in fibra di latte; in altre edizioni abbiamo indagato la moda come fenomeno comunicativo, culturale e sociale». Ecco allora la sfilata vintage o quella futurista, quella con gli abiti da sposa o il vestire dei bobos ovvero i Bourgeois Bohémiens, nuovi dandy che con il loro stile e le loro scelte fanno tendenza.

«Per gli studenti è un’opportunità di lavorare con le aziende del territorio, un momento formativo che potrebbe trasformarsi in occasione d’impiego - dichiara il professore -; per l’università una modalità per accrescere lo scambio di relazioni con le imprese. Lavorare a stretto contatto con il mondo del lavoro sviluppa nei giovani la consapevolezza di un fare vero, che non esclude i problemi e le difficoltà, ma è un esempio di come il lavoro può donare ampie soddisfazioni se fatto con rigore, passione e professionalità». E i calorosi applausi ricevuti durante la sfilata dal numeroso pubblico presente, sono stati una conferma del lavoro fatto.