Di che cosa si occupa un Producer? Qual è la differenza tra Graphic Designer, Art Director e Developer? Che cosa fa esattamente lo Strategist? Di questo si è parlato lunedì 9 novembre nel secondo appuntamento del ciclo “Gli scenari e le professioni della comunicazione”. Ospiti Francesco Ramenghi e Sara Corrieri di Publicis Groupe, uno dei più importanti network mondiali della comunicazione. Due “cacciatori di talenti” come li ha definiti in fase di presentazione la professoressa Barbara Scifo che «ha esortato i ragazzi a fare tesoro della loro testimonianza, non solo per conoscere i profili professionali che lavorano nelle agenzie, ma anche per raccogliere suggerimenti utili per il mercato del lavoro».

 

A partire da alcune ‘job description’ di fantasia, Francesco Ramenghi ha condotto i ragazzi, con l’utilizzo di quiz, alla scoperta di alcune delle figure chiave nelle agenzie di comunicazione. «Nomi e ruoli a volte poco conosciuti – assicura Ramenghi – ma ognuno con un compito ben preciso». Come nel caso del Progress, «una risorsa chiave in agenzia, che conosce perfettamente i progetti, il carico di lavoro e le caratteristiche di ciascun creativo ed organizza efficacemente workflow e workload assegnando progetti ai team più adatti».

 

L’esercizio, che ha coinvolto con entusiasmo gli oltre 400 studenti connessi, è stato propedeutico a una lettura più attenta di alcuni annunci di lavoro focalizzandosi sulle parole chiave presenti: «Identificarle è importantissimo – ha detto ai ragazzi Sara Corrieri – per capire che cosa un’agenzia sta cercando e candidarsi con cognizione di causa».

 

«Prima di fare application – spiega Corrieri – la domanda da porsi è: conosci chi hai davanti?». Approccio, scelta narrativa e coinvolgimento del target cambiano a seconda dell’agenzia. Dopo una panoramica veloce di alcune campagne pubblicitarie realizzate da diverse realtà del gruppo, Corrieri ha dato poi ai ragazzi alcuni consigli pratici per la ricerca del lavoro.

 

Dal Curriculum Vitae, «ricordate che il cv è uno strumento dinamico, va aggiornato e adattato in base all’azienda cui ci si propone», a Linkedin «dedicate 15 minuti al giorno, aggiornate il sommario con parole chiave che vi descrivono professionalmente, aggiungete esperienze e project work, condividete contenuti, coinvolgete il vostro network e seguite gli influencer. Controllate, infine, il vostro Social Selling Index, vi aiuterà a monitorare aree di debolezza e di forza del vostro profilo».

 

Occorre prestare attenzione alla costruzione del Personal Branding: «Fare un po’ di marketing di sé stessi – prosegue Corrieri – oggi è la chiave per emergere nel mondo del lavoro». E agli studenti suggerisce: «Capite che cosa volete raccontare di voi stessi, studiate le piattaforme e i canali attraverso cui comunicate, create visual identity e tone of voice vostri, allenatevi a presentarvi come un prodotto innovativo. Ma soprattutto, siate voi stessi». Perché, come ha ricordato la professoressa Barbara Scifo concludendo l’incontro, «quello che farà la differenza sarà la capacità di valorizzare il proprio percorso personale. Coltivate passioni e interessi. Questo vi renderà unici agli occhi dei vostri interlocutori».