Cos’hanno in comune Hello Kitty, Apple, Louis Vuitton, Coca Cola e Ducati? Apparentemente poco o nulla: i loro prodotti sono decisamente agli antipodi. Ad un’analisi un po’ più approfondita però qualcosa in comune c’è. E non è di poco conto. Sono tutte aziende che hanno fatto del brand, il loro punto di forza, l’elemento chiave che le contraddistingue sui rispettivi mercati di competenza. Per questo motivo il loro marchio è noto, se non addirittura venerato, dai clienti più affezionati.
Tra questi ci sono sicuramente i giovani tra i 16 e i 18 anni che giovedì 10 febbraio hanno affollato l’aula Franceschini per il quart’ultimo appuntamento di “A lezione di…università” il ciclo di incontri organizzato dal Servizio orientamento della sede di Milano (conclusosi il 16 febbraio dopo 22 eventi) che ha presentato agli studenti delle scuole superiori la vita universitaria nel suo momento più importante: la lezione. Ed erano davvero in tanti, oltre duecento, a seguire la lezione di Rossella Gambetti, docente di Economia e gestione e delle imprese, sul mondo delle marche.
Singoli studenti, intere classi accompagnate dai propri docenti ma anche giovani arrivati in compagnia dei propri familiari, tutti hanno prestato molta attenzione e scoperto alcuni aspetti del mondo dei brand sconosciuti ai non addetti ai lavori. Per esempio che la community dei clienti Apple è, fatte le debite proporzioni, assimilabile più a una “setta religiosa” che non a un gruppo di consumatori o che il boom di Hello Kitty è frutto di un’azzeccata campagna di riposizionamento sul mercato: la popolare gattina senza bocca, molto in voga negli anni ’70, era infatti in declino quando gli esperti marketing decisero di rilanciarla sfruttando il legame affettivo trans generazionale tra le fans di un tempo, ormai cresciute e diventate madri, e le loro figlie, il nuovo obiettivo, più che raggiunto, visti i risultati. E ancora: la sorprendente competenza del forum di consumatori della Ducati, i cui consigli tecnici non hanno nulla da invidiare agli ingegneri più qualificati e la costante presenza della Coca Cola in tutti gli eventi mediatici di impatto mondiale, frutto di una strategia a cui ormai non interessa promuovere il prodotto (stranoto a tutto l’universo mondo) quanto renderlo parte della vita di tutti noi. Senza dimenticare il settore del lusso che Louis Vuitton ha avuto il ‘merito’ di democratizzare. Una crescita che nonostante la difficile congiuntura economica, non ha conosciuto crisi. La stessa Gambetti, divertita, ha strappato più di un sorriso al pubblico raccontando i piccoloi casi di “cura maniacale” per le borse LV delle sue studentesse: «Alla base di questo comportamento – ha spiegato la Gambetti – c’è il piacere di avere questa borsa, di esibirla, curarla ma anche di ‘condividerla’, come un segno di affinità, con chi ce l’ha».
Il successo dell’iniziativa, alla prima edizione, è testimoniato dall’alta affluenza: se per la lezione della prof.ssa Gambetti si è toccato il culmine con oltre 200 persone presenti, anche gli altri incontri hanno avuto un riscontro di pubblico decisamente positivo con una media di circa 100 partecipanti a lezione. Un obiettivo raggiunto grazie ai temi scelti, ben sviluppati dai docenti, che han saputo coinvolgere attivamente il giovane pubblico accorso e al servizio di remind che è riuscito a mantenere vivo il rapporto con gli studenti anche dopo l’iscrizione e la partecipazione alle lezioni. Ma non finisce qui. La presentazione della nostra università alle future matricole proseguirà prima con gli Open Day, in programma dal 22 al 24 febbraio, e poi a marzo con l’edizione 2011 di “Chi vuol essere universitario”.