Lucia Lisi (foto sotto), dottoranda in Neuroscienze all´Istituto di Farmacologia dell´Università Cattolica di Roma, diretto dal professor Pierluigi Navarra, è la vincitrice del prestigioso Premio internazionale Du Pré per giovani ricercatori nel campo della sclerosi multipla, patologia cronica e progressiva che aggredisce e danneggia in modo irreparabile tutto il sistema nervoso, provocando seri problemi alla coordinazione motoria, ai movimenti e alla trasmissione degli impulsi nervosi. In Italia sono circa 50.000 le persone colpite da sclerosi multipla, prevalentemente giovani di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che salgono a  450.000 in Europa e a 1 milione in tutto il mondo.

Il premio Du Pré, messo a disposizione dalla Federazione Internazionale Sclerosi Multipla allo scopo di favorire lo scambio di conoscenze e l’utilizzo di diverse tecniche nel campo della ricerca sulla grave patologia neurologica, incoraggia la collaborazione fra diversi gruppi di ricerca. Il premio, istituito nel 1999 in memoria di Jacqueline Du Pré, violoncellista di fama internazionale cui venne diagnosticata la sclerosi multipla all’età di 28 anni, offre la possibilità a giovani ricercatori di visitare  altri centri di studio impegnati nella ricerca sulla malattia. Il premio consente ai vincitori di trascorrere da 2 a 6 mesi all’estero per sviluppare progetti di ricerca di rilevanza per la sclerosi multipla. «Nello specifico la borsa di studio Du Pré ha permesso a Lucia Lisi, che attualmente lavora presso il laboratorio di Douglas Feinstein, dell’University of Illinois a Chicago, di continuare e approfondire le nostre ricerche sul coinvolgimento della risposta dello stress nello sviluppo della encefalomielite autoimmune sperimentale, il modello animale più diffuso per lo studio della patogenesi della sclerosi multipla, nonché lo screening di sostanze con potenziale terapeutico», spiega Cinzia Dello Russo, ricercatore presso l’Istituto di Farmacologia della Cattolica di Roma e tutor della giovane ricercatrice. «È  un premio che ci gratifica e inorgoglisce per il lavoro che abbiamo fatto e che continuiamo a svolgere presso il nostro Istituto – conclude – e crediamo che questo sia un traguardo importante per la vincitrice, di prestigio per la nostra facoltà e di esempio positivo per gli altri studenti».