Nel panorama sanitario nazionale sta cambiando la domanda di salute. A fronte dell’invecchiamento della popolazione, degli stili di vita non sempre salubri e di una crescita di casi di cronicità, è in aumento la richiesta di servizi sanitari. Le aspettative relative alla salute si stanno modificando: il paziente non chiede più solo la risoluzione della malattia, ma anche un miglioramento del benessere per ottenere una qualità di vita buona che consenta una progettualità anche a seguito della diagnosi. Infine aumenta la richiesta di partecipazione da parte del paziente stesso nel processo di cura.

Ed è proprio al tema del coinvolgimento attivo del paziente nelle decisioni relative alla sua salute che è dedicato il convegno “Promuovere il Patient Engagement nei processi di cura grazie a prove di efficacia e misure di impatto” che si svolgerà mercoledì 15 giugno nell’Aula NI 110 in via Nirone 15 a Milano, dalle 9 alle 13.

Avere un paziente più felice e un risparmio sulla spesa sanitaria è possibile, sfruttando le sue abilità nel reperire informazioni sulla propria condizione clinica e sulla negoziazione nella scelta e nella valutazione dei servizi sanitari, promuovendo iniziative che lo rendano sempre più attivo anche nella pratica clinica.

Diverse iniziative del Ministero della salute, e anche delle Regioni come per esempio la Lombardia, sono orientate a queste azioni. Si vedano in questo senso i siti web che stimolano i pazienti a collaborare alla costruzione e alla gestione del proprio fascicolo socio sanitario. La ricerca scientifica dimostra il valore clinico del Patient Engagement e una ricaduta positiva anche in termini di riduzione della spesa sanitaria.

La consensus conference del 15 giugno vuole essere un tavolo di lavoro per definire raccomandazioni condivise dai diversi attori (istituzioni, università, organizzazioni sanitarie, aziende, pazienti, caregiver).

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