di Giacomo Maria Bassi *

Al momento di atterrare a Gatwick il mio stato d’animo era in conflitto: da una parte una grinta pazzesca, dall’altra una preoccupazione dovuta alle eventuali peripezie che avrei potuto affrontare. Ma ero pronto e organizzato ad affrontare qualsiasi evento. Soprattutto per superare il primo scoglio che incontra uno studente Erasmus, cioè la ricerca della casa. Fare da soli non è facile. Per questo ho contattato i miei futuri coinquilini attraverso l’utilissimo gruppo di Facebook creato dalla Erasmus Society della University of Southampton. E la squadra si è formata subito. Carichi ed entusiasti, dopo qualche giorno di inenarrabili avventure io, un francese, un belga, un polacco e un altro italiano – sembrano le barzellette! -  abbiamo trovato una casa vicina al centro, molto grande e collegata a ogni area della città.

Da quel momento in poi è iniziata una delle esperienze più formative, emozionanti e divertenti della mia vita. Nonostante avessi frequentato, durante alcune vacanze studio estive, alcuni campus inglesi, non ero davvero preparato a quello di Southamtapton. Ricordo che subito fu davvero sorprendente scoprire l'Università, impiegammo un giorno a visitare tutto il campus. L'università è divisa in diversi edifici a loro volta immersi in un meraviglioso e grande parco. La gigantesca Sports Hall offre la possibilità di praticare qualsiasi sport acquistando un economico abbonamento semestrale e usufruendo di corsi di iniziazione a qualsiasi attività. La Library è il punto nevralgico di tutta la vita universitaria, l'edificio, il più grande di tutta la struttura, aperto 18 ore al giorno, con due bar, aule computer immense e infiniti postazioni per studiare e luoghi di ritrovo.

 Dal punto di vista accademico mi ritengo molto fortunato perché ho potuto osservare e provare come gli Inglesi affrontano gli studi economici. La loro didattica è molto distante dai nostri metodi. Innanzitutto, ogni corso ha solo tre ore settimanali di cui due di lezioni frontali simili alle nostre)e una di “class”, in cui in piccoli gruppi e guidati dal professore si affrontano casi pratici ed esercizi basati su esempi reali. E la vera peculiarità è proprio questa. L'approccio ha sempre una costante tensione verso la concreta realtà economica e finanziaria. Il lecturer offre costanti agganci a casi ed eventi che coinvolgono imprese ed istituzioni Europee e mondiali. Questo ha due aspetti estremamente positivi: prima di tutto rende alcuni complessi aspetti della disciplina più chiari e velocemente comprensibili e le lezioni non sono mai noiose o ripetitive. Ovviamente tutte questo comporta un maggiore coinvolgimento dello studente; infatti durante le “classi” si è invitati ad intervenire e ad offrire il proprio punto di vista o soluzione, anche in un inglese semplice e internazionale.

GiacomoQualcuno si chiederà se sono stato davvero sei mesi in Erasmus. Tranquilli, non è mancato l’aspetto speciale di questa esperienza. Le Erasmus ed International Students Societies dell'università gestiscono più di mille ragazzi. Ti trovi a frequentare studenti di ogni parte del mondo e svolgere attività di vario genere in un ambiente internazionale. Feste private, feste organizzate dall'Università, cene, compleanni ed eventi di vario genere creati con le scuse più assurde sono frequentissimi. Ho conosciuto moltissimi studenti, ma essendo il gruppo molto numeroso, alla fine mi sono trovato a frequentare quotidianamente, solo relativamente, pochi di essi con cui ho instaurato un legame fraterno.

Southampton è una città con un porto molto vasto e, essendo nata come sbocco per il bacino industriale dell'Inghilterra meridionale, non ha particolari attrazioni turistiche. Il suo porto è il principale di tutta l'Inghilterra meridionale; in esso attraccano mercantili, ma anche navi da crociera come la giunonica “Queen Mary 2”. L'assenza di bellezze artistiche degne di nota è compensata dalla presenza di alcuni punti di interesse. Degno di nota, è innanzitutto, è il Southampton Common. Si tratta di un'enorme parco che comprende boschi, radure, prati per lunghe passeggiate immersi nel verde o semplicemente per qualche partita a calcio tra squadre internazionali. Si potrebbero giocare dei mondiali su scala ridotta con rappresentative di tutte le nazioni del mondo. Un altro luogo davvero affascinante è l'Ocean Village. In origine un vecchio molo industriale, il Village è ora un porticciolo turistico con locali con vista sulle numerosissime barche a vela. Il porto  è base per numerose barche a vela da regata e addirittura da regata oceanica. Verso l'ora del tramonto è possibile vedere rientrare alcuni esemplari della Volvo Ocean Race.  Il Solent, il braccio di mare che separa la costa meridionale Inglese dall'Isola di Wight, è infatti il campo di regata per numerose competizioni internazionali. Davvero eccitante è, poi, andare a vedere un match del Southampton F.C. al St. Mary's Stadium. Il club ora è tra le prime sei della Football League One in una classifica molto corta. Inoltre Southampton, pur non offrendo grandi attrazioni turistiche, è ben collegata a tutte le città e le località più interessanti del sud dell'Inghilterra. A parte Londra che dista solo 2 ore di treno, è possibile visitare Bath, Oxford, Brighton, Winchester, Bournemouth, Portsmouth, Stonehenge, l'area della New Forest e la fantastica e indimenticabile Isle of Wight. Ho un magnifico ricordo di un'escursione in mountain bike per tutta l'area nord dell'Isle of Wight. Il Galles è, anch'esso, molto vicino infatti Cardiff dista due ore di treno.

Sono tornato da due mesi e solo ora comincio ad abituarmi sia al ritorno in famiglia sia alla vita universitaria di Milano. Southampton rimarrà, per sempre, legata ad un'esperienza indimenticabile. Come canterebbero al St. Mary's “...I want to be in that number, oh when the saints go marching in...”


Giacomo Maria Bassi 22 anni, di Monza, laureato in Economia e gestione aziendale, iscritto alla laurea magistrale in Management per l'impresa, percorso professionale in finanza, facoltà di Economia, sede di Milano