di Martina Agosti *

Martina Agosti, ad Halle il freddo comincia a essere pungenteÈ una possibilità unica e preziosa quella che ci è stata fornita dall’Università Cattolica. Un progetto nuovo, scaturito dall’accordo stipulato tra il nostro ateneo e la Martin Luther Universität di Halle che permette agli studenti interessati, di ottenere alla fine del corso di studi, un doppio titolo di laurea: diploma di Politiche europee e internazionali dell’Università Cattolica e Europäische Integration und Regional Enwicklung dell’ateneo tedesco. Il primo anno di laurea magistrale si frequenta a Milano mentre il secondo si trascorre ad Halle.

Io e Fabio Messina siamo i primi studenti ad avere avuto l’opportunità di partecipare a questo nuovo programma e l’abbiamo colta al volo. È stata una decisione presa in tempi stretti e si sa, quando le cose sono nuove, regna sempre un po’ di incertezza. Formalmente, infatti, questo progetto sarebbe dovuto essere attivato dal prossimo anno. Ma noi due siamo stati scelti per fare da battistrada. Armati di tanta pazienza e spinti dall’irresistibile entusiasmo di buttarci a capofitto in questa nuova esperienza, siamo riusciti in tempi brevi a scavalcare le inevitabili pratiche burocratiche ed eccoci a un mese di distanza già ambientati qui a Halle.

Con la Germania ho un precedente: un progetto Socrates Erasmus durante il secondo anno di laurea triennale. Pensavo già di sapere cosa aspettarmi da questo Paese, ma ogni esperienza rimane comunque unica e diversa dalle altre. Halle è una cittadina tranquilla, sicura, immersa nel verde e situata a una trentina di chilometri da Lipsia. Sono riuscita a trovare, con un po’ di fortuna e appoggiandomi allo Studenten Werk (il loro Educatt), una camera singola in uno studentato, da poco ristrutturato e situato all’interno del campus universitario. Condivido l’appartamento con sei tedeschi, godendo così della preziosa opportunità sia di parlare con loro il tedesco, e quindi migliorare la lingua, sia di stringere rapporti di amicizia, anche perché contro ogni stereotipo che dipinge i tedeschi freddi e solitari, loro sono molto socievoli ed estroversi.

All’università i docenti ci hanno accolti in maniera davvero esemplare, dimostrando molto entusiasmo nei confronti di questo nuovo progetto e dichiarandosi pronti e disponibili a venirci incontro per far fronte a qualsiasi difficoltà dovessimo incontrare. Il nostro obiettivo qui ad Halle è quello di raggiungere i 30 crediti previsti, suddivisi tra ambito economico, giuridico e storico per un totale di sei esami e altri cinque, che ci verranno assegnati al termine dello stage da svolgersi durante il secondo semestre. Riuscire a capire tutto quello che viene spiegato a lezione è complicato perché si parla tedesco, ma soprattutto a causa del linguaggio settoriale specifico. Eppure con uno studio adeguato e costante non incontreremo particolari ostacoli.

Da quanto ho visto fino a ora, l’esperienza mi sembra molto positiva e arricchente, sia da un punto di vista prettamente didattico, sia come occasione di crescita personale. Per quanto riguarda il primo aspetto, essere in possesso di un doppio titolo di studio costituisce un vantaggio da inserire nel proprio curriculum vitae e un biglietto da visita di tutto rispetto da esibire in futuro. Il fatto che uno dei due diplomi venga rilasciato da un’università tedesca è di fondamentale importanza, considerato che circa il 20% delle imprese lombarde intrattiene rapporti con la Germania, una delle poche economie capaci di risollevarsi in maniera dignitosa dalla recente crisi globale.

Martina Agosti nella sua città di adozioneDal punto di vista personale, si tratta di un’occasione fondamentale per migliorare la lingua tedesca oltre che per conoscere nuove persone, costruire nuove amicizie ed entrare in contatto con culture diverse dalla nostra e dalle quali c’è sempre molto da imparare. L’esperienza dello stage ci permetterà di scoprire dall’interno una piccola branca del mondo del lavoro tedesco e di coglierne gli aspetti fondamentali che lo differenziano da quello italiano. Pur essendo ancora all’inizio della mia permanenza qui in Germania, devo dire di essermi già ambientata e credo di poterla consigliare. Ho sempre viaggiato molto e trascorso alcuni periodi della mia vita all’estero, poiché sono fermamente convinta che siano importanti per la formazione del mio carattere e della mia capacità di adattarmi in fretta alle diverse situazioni. È questo il tempo di mettersi in gioco e scoprire il mondo.

Sarebbe stato più facile per me stare quest’anno a Milano e sostenere i quattro esami che mi mancavano alla laurea. Non avrei rischiato nulla, soprattutto alla luce del carattere sperimentale del progetto con Halle. Ma nella vita ogni tanto bisogna osare, certe occasioni capitano una volta sola e la strada più semplice non sempre è quella che porta a maggiori soddisfazioni.

* 24 anni, di Trento, studentessa iscritta al secondo anno della laurea magistrale in Politiche europee e internazionali, curriculum cooperazione internazionale per lo sviluppo, facoltà di Scienze Politiche, Milano