di Marco Massa *

La mia è una situazione particolare. Ho due esperienze all'estero, una alle spalle ed una appena incominciata: la prima in Germania, la seconda in Finlandia. Due mondi e civiltà diverse con un’unica cosa in comune: il mio desiderio di mettermi in gioco e la mia voglia di vivere questi momenti come occasioni di crescita e formazione, umana e scientifica.

Appena completati gli studi specialistici in Qualità e Sicurezza Alimentare, mi è stata proposta un’esperienza di lavoro all’estero per sei mesi in Germania presso un centro di ricerca privato di analisi ambientali, Institute of Agroecology (IFA), nella città di Mußbach, Renania-Palatinato. Attualmente sto svolgendo il mio terzo anno di dottorato di ricerca in Microbiologia degli Alimenti e, per completare la mia formazione scientifica, sto svolgendo un periodo di ricerca presso l’istituto di Nutrizione e Biotecnologia Applicata dell’Università di Kuopio, Finlandia.

Gli inizi non sono stati semplici: partivo con i dubbi più diversi, da quelli meramente organizzativi (reperire biglietti, fissare accomodazioni temporanee, contattare le organizzazioni per cui sarei andato a lavorare) a quelli più personali (nuove amicizie, nuove persone con cui lavorare, nuove abitudini). Le difficoltà non sono mancate, ma questo non mi ha demoralizzato, anzi mi ha spronato a scoprire le mie potenzialità ed i miei limiti. Uno dei fattori fondamentali sono state le persone (dai colleghi di lavoro agli amici con cui uscire la sera): sono proprio le persone, con cui ci si relaziona durante simili esperienze, a rendere speciali queste occasioni, in quanto confrontarsi e dialogare ha sempre significato aprire nuovi orizzonti e acquisire maggiore apertura mentale. E questo ha condizionato fortemente ogni aspetto del mio carattere: mi ha permesso di valutare meglio ogni situazione in cui mi trovavo, di accettare la diversità (in ogni sua forma e manifestazione) e, soprattutto, di cercare il dialogo ed il confronto insieme alla voglia di scoprire e di imparare. Le mie competenze sono senza dubbio cambiate, non solo in termini di bagaglio culturale e metodologia sperimentale, ma anche dal punto di vista umano.

Ancora oggi non so cosa mi aspetta, il mio futuro è ancora una pagina bianca da poter scrivere. Sono sicuro di una cosa però: riempirò quella pagina di nuovi e meravigliosi ricordi, di volti e nomi, di esperienze, di desideri, di storie, la mia e quella delle persone che mi accompagneranno nel mio cammino. Cambiare paese mi ha aiutato e mi aiuta tuttora: posso così crescere, imparare nuovi punti di vista, diventare l’uomo del mio domani, ma soprattutto capire di più me stesso e quello che voglio costruire.

* Dottorando Agrisystem