il professor KempfÈ come mettere un piede nella storia e uno nel futuro: il progetto di digitalizzazione della Bayerische StaatsbibliothekMünchen (Bsb), la biblioteca di Stato di Monaco di Baviera, è uno degli esempi di quelle nuove frontiere che si aprono quando le conoscenze e i saperi che vengono dal passato si incontrano con le nuove tecnologie. E a questo processo ho partecipato anch’io. Era il 2008, l’anno in cui ho preso il treno per Monaco grazie alla borsa di studio Leonardo, diretto proprio alla grande istituzione bibliotecaria bavarese. Correvano i 450 anni di fondazione della biblioteca tedesca e, grazie ai contatti della professoressa Erika Nardon-Schmid, che offre la possibilità a noi germanisti di vivere un’esperienza lavorativa a Monaco di Baviera, e a Klaus Kempf, direttore del Dipartimento maggiore acquisizioni e sviluppo delle collezioni e catalogazione e altrettanto della “biblioteca digitale” della Bayerische Staatsbibliothek, ho partecipato come stagista a questo grande processo. Mi sono occupato della digitalizzazione di testi del XVI secolo, della catalogazione di dissertazioni ma anche di traduzioni specialistiche. Ogni giorno, oltre a migliorare le mie competenze linguistiche, ho scoperto qualcosa in più dell’universo bibliotecario, finendo col rimanerne affascinato.

Proprio in questi giorni ho avuto modo di riattualizzare quel momento esaltante, grazie alla presenza a Brescia del dottor Kempf, che l’8 marzo, presso la civica biblioteca “Queriniana”, ha tenuto una conferenza dal titolo “La biblioteca nazionale di Baviera. 450 anni di storia del collezionismo e il suo significato oggi” e ha fatto visita alle biblioteche Marcolini e Viganò della sede bresciana dell’Università Cattolica. Durante l’incontro il bibliotecario, grande estimatore del nostro paese, ha intrattenuto gli appassionati del libro antico del Misinta, e i bibliofili bresciani presenti, parlando di storia, cultura, amore per i libri e letteratura. Nel suo intervento ha però dato spazio anche a suggestioni sui grandi progetti di digitalizzazione portati avanti dalla Bsb in collaborazione con il colosso di internet Google, e sulla fruizione a portata di click, libera e gratuita di testi che hanno fatto la storia della letteratura e della nostra società.

*Laureato della facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere