La sola cosa che ho fatto prima di iscrivermi al test di inglese per partecipare al Focus Program Abroad alla University of Alberta in Canada di guardare su internet le foto di Edmonton, città per me totalmente sconosciuta, e di raccogliere alcune informazioni sull’università: paesaggi meravigliosi e un’università prestigiosa, le cui peculiarità sono ricerca e innovazione.

E queste premesse le ho potute verificare sul campo insieme agli altri 17 studenti di psicologia del Marketing e psicologia delle Organizzazioni. Le lezioni iniziarono due giorni dopo il nostro arrivo. Durante la prima settimana e mezza abbiamo frequentato il corso di Organizational Analysis tenuto dal prof. Royston Greenwood. Nei giorni restanti invece abbiamo seguito le lezioni di Consumer Behavior del prof. John Pracejus. Caratterizzate da interazione continua e diretta fra noi studenti e i professori, i corsi prevedevano nostre presentazioni sugli argomenti degli articoli che tutti i giorni dovevamo leggere, discussioni sugli stessi, esercitazioni con studio di casi e riflessioni di gruppo. Abbiamo affrontato sia argomenti nuovi, sia temi già trattati nella nostra università ma sotto una prospettiva maggiormente economica, permettendoci di integrare la conoscenza psicologica con aspetti economici, fondamentali nel nostro campo. Tre giorni a settimana, inoltre, partecipavamo al laboratorio tenuto dalla nostra professoressa Guendalina Graffigna in inglese, anche se talvolta ci concedevamo qualche “shift” in italiano, tutti consapevoli del fatto che avremmo reso sicuramente meglio nella nostra lingua madre, nonostante la “perfetta padronanza” dell’inglese. Grazie al laboratorio abbiamo così potuto mettere in pratica quanto appreso durante le lezioni.

Il campus era paragonabile a un grande villaggio, nel quale potevamo trovare tutto ciò che ci serviva: alla fine delle lezioni ci dilettavamo in partite di tennis, basket e pallavolo nelle infinite palestre del campus o nei prati che circondavano i dormitori. I più pigri o i fashionable potevano tranquillamente trascorrere i pomeriggi e i week end nei negozi, e all’Hub, un centro commerciale all’interno del campus, non soddisfatti delle irripetibili domeniche trascorse al Mall, il secondo centro commerciale più grande al mondo.

Abbiamo anche avuto la possibilità di conoscere, grazie all’intermediazione della professoressa Graffigna, Karen Holsen, famosa ricercatrice qualitativa, che, con grande gentilezza e una buona dose di masochismo, ci ha ospitato tutti e  a casa sua per cena. Una serata in cui siamo tornati a gustare i sapori della cucina italiana con una squisita pizza alla ricotta. Alla cena, inoltre, abbiamo avuto la fortuna di conoscere Alex, il figlio di Karen, che ci ha fatto da Cicerone portandoci in ristoranti, locali, discoteche, sopportando il tipico ritardo italiano agli appuntamenti, in questo caso moltiplicato per diciotto.

Come non citare, in ultimo, la superlativa trasferta sulle Rocky Mountains. Guidati da Tianzhen, per gli amici Frank (il motivo è ancora sconosciuto), abbiamo potuto ammirare lo spettacolo del ghiacciaio, i laghi dai colori mai visti prima, l’ebbrezza della prima esperienza di rafting, delle rilassanti terme di Banf e di pernottamenti in meravigliosi alberghi.

Un’esperienza che ci ha permesso di accrescere la nostra conoscenza di materie di studio per noi rilevanti, di metodi di insegnamento in un’università prestigiosa e di approfondire, inoltre, rapporti tra noi compagni e con i professori.

* 24 anni, di Milano, laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche, iscritta al secondo anno della laurea magistrale in Psicologia delle organizzazioni e del marketing (indirizzo Marketing)