di Stefano Ligi *

Ricordo ancora come fosse ieri il primo treno che da London Euston railway station mi portò a Lancaster: un’antichissima città, densa di storia, dell’Inghilterra più profonda, affacciata sull’Atlantico e distante 40 km da Liverpool e Manchester. Quindi gli immensi campi verdi che attorniavano il campus composto da un centinaio di buildings. E sullo “sfondo” l'aria straordinariamente internazionale che si respirava, con le totali differenze di usi e costumi della vita quotidiana.

Sono cominciati così i due anni di studio in Inghilterra nell’ambito del Double Degree della sede di Piacenza, una vera “chicca” nel panorama nazionale, che aveva portato me, diplomato di Urbino, a scegliere la città sulle rive del Po. Non si trattava di un’esperienza di pochi mesi all’estero ma del conseguimento – mediante apposita convenzione con prestigiosi atenei internazionali accreditati nell’ambito dei migliori circuiti business school europei e americani – di una vera e propria laurea estera in Business Administration.

La scelta mi ha portato a poter frequentare dall’aprile 2008, dopo un periodo nel campus piacentino, la prestigiosa "Lancaster University Management School". Per indicare il valore scientifico della LUMS, è sufficiente ricordare che sia il Financial Times che il Wall Street Journal la collocano di anno in anno nella “Top Thirty”, la classifica delle migliori 200 business school al mondo. Inoltre, nel 2005 e 2009 è stata insignita dal Queen's anniversary prizes, istituzione di livello mondiale che ha riconosciuto la LUMS come leader a livello internazionale per la qualità del suo insegnamento e della ricerca.

Del mio biennio a Lancaster mi ha attratto soprattutto la metodologia di studio, incentrata sull’approfondimento autonomo. Poi l'estrema importanza del teamwork in cui ci si doveva confrontare con colleghi provenienti da tutti i continenti: ricordo con piacere gli amici cinesi di Shanghai, dotati di vivace intelligenza. Quindi la capacità di saper dare priorità – in base alla rilevanza e alle deadlines – agli innumerevoli coursework e group meeting che occorrevano scansionare giornalmente. E non da ultimo, l'iniziale adattamento a parlare, continuamente, non più nella propria lingua madre.

Un binomio perfetto, dunque, che ha coniugato la solida preparazione teorica ricevuta in Cattolica con l’impostazione, più imperniata sull'operatività, della Lancaster University Management School. È la sommatoria di tutti questi elementi che ha consentito di determinare quello straordinario valore aggiunto di questa mia personale e indimenticabile esperienza di studio e di vita nel Regno Unito.

E poi il Double Degree in terra britannica, dopo lo stage in Italia alla Divisione Gas & Power dell’Eni a Milano, mi ha offerto la possibilità di una internship presso The Italian Chamber of Commerce and Industry for the U.K. con sede a Londra: la città della City, la metropoli finanziaria del mondo, a due passi da Oxford Circus. Al termine di tale esperienza il board mi ha proposto un’extension con contratto part-time di collaborazione professionale di altri sei mesi come coordinatore del Master in Hospitality and Hotel Management erogato dalla stessa Camera di Commercio, durante la cui attività lavorativa ho dovuto anche gestire parallelamente studio e redazione della tesi per la Bachelor inglese.

Nel frattempo ho conseguito il master Mint della sede piacentina e mi appresto a portare a termine la laurea magistrale, ma proprio grazie al Double Degree non penso di avere difficoltà a trovare opportunità di lavoro in importanti aziende multinazionali. Dall’inizio di agosto sono tornato a Milano per iniziare una nuova avventura presso Deutsche Bank, Global Transaction Banking Team.

* 23 anni, di Urbino, laureato in Economia aziendale percorso Double Degree (laurea triennale italiana e bachelor of Business Administration in European management – UK) e diplomato del master M-Mint