Partecipare all’Erasmus è stato uno dei miei sogni fin dal primo anno di università. Un sogno che sono riuscito a coronare. L’opportunità di realizzarlo mi è stata data lo scorso semestre. Tra le molte destinazioni tra cui potevo scegliere, dopo diversi giorni passati a considerare pro e contro di ogni città, ho scelto la Mendel University di Brno, nella Repubblica Ceca. Non che qualcuno me ne avesse tessuto le lodi o che conoscessi già la città, ma proprio questo non ha fatto altro che aggiungere un pizzico di avventura in più alla mia esperienza.

Qualche settimana prima della partenza ero già in contatto con l’Esn della città, una delle associazioni studentesche legate all’Erasmus: una ragazza mi ha contattato per venirmi a prendere alla stazione e accompagnarmi allo studentato. Il 15 settembre, il giorno del mio arrivo a Brno, mi sono subito accorto subito di quanto avrei avuto da imparare nei cinque mesi della mia permanenza: la camera tripla che condividevo con due ragazzi turchi si affacciava su un corridoio dove si potevano incontrare a ogni ora studenti da tutta Europa, ma anche africani e asiatici con i quali avrei poi condiviso divertimenti, cene, discussioni fino a instaurare un legame del tutto particolare, in un ambiente dove ogni occasione poteva rivelarsi preziosa per confrontarsi.

Durante la prima settimana ho partecipato alle attività di orientamento dell'Esn, che mi hanno fatto dimenticare presto il senso di smarrimento e mi hanno dato l’opportunità di inserirmi nella mia nuova città che si è rivelata migliore di ogni aspettativa: piccola ma ben organizzata, con tantissimi ragazzi e locali in cui festeggiare ogni giorno della settimana, e la sua posizione nel cuore dell’Europa, è stata il punto di partenza per visitare diverse altre città vicine come Praga, Vienna, Bratislava, Budapest, Cracovia. Seguire le lezioni in inglese non è stato particolarmente difficile grazie a un sistema universitario molto curato: strutture modernissime, lezioni a piccoli gruppi dove studenti cechi e studenti stranieri imparano attraverso project work individuali e di gruppo: meno tempo per lo studio sui libri ma più applicazione a casi aziendali di ogni cosa insegnata. Un sistema che aiuta il dialogo e la partecipazione. Questo semestre all’estero si è dimostrato particolarmente utile anche perché non avevo mai vissuto fuori da casa per così tanto tempo, ma mi sono abituato facilmente a cucinare, ho avuto il piacere di gestirmi da solo il tempo e le cose da fare, e ora che sono tornato sento sempre di più il desiderio di vivere in maniera più indipendente. Ho imparato a guardare il mondo con occhi diversi, più curiosi, ora spero di avere la possibilità di trascorrere un’altra esperienza del genere in futuro, e consiglio caldamente a tutti un’esperienza del genere, soprattutto a Brno.


* 22 anni, studente del corso di Economia e gestione di aziendale, sede di Milano [nelle due foto in alto è il primo da sinistra]