L’occasione è il ventennale della cerimonia di apertura dei lavori della Commissione per la Verità e la Riconciliazione del Sudafrica, l’organismo voluto da Nelson Mandela e presieduto da Desmond Tutu per fare luce sulle gravi ed estese violazioni dei diritti umani durante l’apartheid attraverso un inedito modello di giustizia fondato sull’ascolto di migliaia di vittime e sulla concessione dell’amnistia ai perpetratori condizionata a una piena trasparenza sui crimini compiuti. Il convegno internazionale “Conflitto, ragione e riconciliazione. Il Sudafrica vent’anni dopo” in Università Cattolica riaprirà il dibattito alla presenza di alcuni testimoni che hanno vissuto la storia di questo Paese. Il tema di fondo è di enorme attualità: il superamento di violenze collettive e la ricostruzione di legami sociali rispettosi delle diversità.

Le giornate del 7 e 8 aprile in largo Gemelli 1 a Milano sono promosse nell’ambito della ricerca di ateneo “Crisi dell’eurocentrismo e futuro dell’umanesimo europeo: prospettive storico-culturali, religiose, giuridiche ed economico-sociali”, coordinata dal professor Gian Luca Potestà, direttore del dipartimento di Scienze religiose dell’Università Cattolica, in collaborazione con il progetto “Giustizia e letteratura” del Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale.

Ospiti d’eccezione saranno alcuni protagonisti della lotta all’apartheid, nonché figure decisive nel processo di riconciliazione del Paese, culminato nella costituzione della Commissione per la Verità e la Riconciliazione. Nel corso del convegno si parlerà anche del ruolo delle Chiese durante l’apartheid e durante il processo di pacificazione nazionale: la Commissione per la Verità e la Riconciliazione sudafricana, infatti, è un esempio interessante di come un’idea “politica” e “costituente” di riconciliazione possa intrecciarsi al significato religioso (multi-religioso, nel caso del Sudafrica) del perdono.

In preparazione al convegno, il 4 aprile nell’aula G 126 cardinal Ferrari in largo Gemelli 1 a Milano alle ore 19.30 (ingresso libero fino ad esaurimento posti) verrà proiettato il docu-film One day after peace (di Miri e Erez Laufer 2012). Il film racconta la storia di Robi Damelin, sudafricana e israeliana, il cui figlio David è stato ucciso nel 2002 da un giovane palestinese. Da allora Robi Damelin è impegnata nel Parents Circle, l’associazione di famiglie israeliane e palestinesi che, avendo perso uno dei propri cari a causa del conflitto, tentano strenuamente di promuovere la cessazione delle violenze. La Damelin è tornata in Sudafrica per incontrare le vittime e i perpetratori che la Commissione per la Verità e la Riconciliazione aveva fatto dialogare.

Giovedì 7 aprile (Aula Magna, dalle 14.30 alle 18) dopo l’introduzione del rettore Franco Anelli e del console generale del Sudafrica Saul Kgomotso Molobi verrà proiettato il video “Images from the Truth and Reconciliation Commission, South Africa” con un commento di Ruggero Eugeni, direttore dell’Alta Scuola in Media comunicazione e spettacolo della Cattolica, e Alice Cati dell’Ateneo. Introdurrà il prof. Gian Luca Potestà. Seguirà l’intervento di Eddy Van der Borght, teologo belga che ha studiato il significato politico, sociale e religioso della riconciliazione nel processo “costituente” del Sudafrica democratico e la figura dell’arcivescovo Desmond Tutu. Interverranno come discussant Adolfo Ceretti dell’Università Bicocca di Milano e Claudia Mazzucato della Cattolica.

Venerdì 8 (Aula Magna, dalle 9.30 alle 13) introdurrà la mattinata di lavoro il preside della facoltà di Giurisprudenza Gabrio Forti. Seguiranno gli interventi di Pumla Gobodo-Madikizela, psicoterapeuta e docente all’Università di Stellenbosch nominata da Nelson Mandela nel 1996 membro del Comitato sulle violazioni dei diritti umani della Commissione per la Verità e la Riconciliazione; e Albie Sachs, già giudice costituzionale del Sudafrica dal 1994 al 2009 e docente alla Yale University; avvocato che ha subito un attentato in Mozambico, ordito dai servizi segreti sudafricani, e membro dell’Esecutivo nazionale dell’African National Congress ha partecipato ai negoziati che hanno permesso la transizione democratica del Paese. Discussant saranno i docenti della Cattolica Francesco D’Alessandro, Gabriele della Morte e Arianna Visconti.

Il pomeriggio in Aula Magna a partire dalle 14.30 sarà introdotto da Arturo Cattaneo della Cattolica. Interverranno poi Etienne Van Heerden, docente di lingua Afrikaans e letteratura sudafricana e olandese all’Università di Cape Town, avvocato consacrato scrittore con il premiato Toorberg (Ancentral Voices) nel 1987; John De Gruchy, ministro della Chiesa Congregazionalista Unita del Sudafrica e già preside della facoltà di Studi umanistici all’Università di Cape Town. Discuterà con loro Marco Rizzi della Cattolica, mentre le conclusioni del convegno saranno affidate a Robi Damelin per uno sguardo sul futuro.