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L'autorità "cristiana"

Parola del giorno L'autorità "cristiana" A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Daniel Balditarra | 14 dicembre 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Vangelo di Matteo (Mt 21,23-27) «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?» (Mt 21,23). I sommi sacerdoti non comprendono l’"autorità" di Gesù, il suo diventare punto di riferimento, questa legittimazione spontanea che la folla gli riconosce. La loro arroganza li rende incapaci di capire come Gesù scelga di esercitare il suo "potere", con umiltà e mitezza. L’autorità di Gesù si sintetizza nel perdono e nel dono della propria vita, per amore. Gli scribi e i capi del popolo si limitano a riflettere tra loro, incapaci di un vero dialogo.

 

Gemelli, Messe d'Avvento su TV2000

Accogliendo l’invito dei vescovi italiani “vorremmo che questo tempo difficile, che porta i segni profondi delle ferite ma anche delle guarigioni, fosse soprattutto un tempo di preghiera” (Messaggio del Consiglio Permanente del 22 novembre 2020). È con questo spirito - afferma S.E. Claudio Giuliodori , Assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo - che riprendiamo la trasmissione della Santa Messa dal Policlinico Gemelli. Ci prepariamo così a fare spazio all’evento natalizio che è fonte inesauribile di consolazione e di speranza per tutti, credenti e non». avvento #tv2000 #centropastorale #gemelli Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Incontro di Avvento con padre Rupnik

L'Iincontro, rivolto a tutti gli studenti del Campus universitario e all'intera comunità della Sede, verrà trasmesso in streaming a questo indirizzo . In questo tempo di pandemia siamo tutti alla ricerca di risposte che ci aiutino a trovare il senso di quanto sta accadendo. Il tempo di Avvento, che culmina con il Natale del Signore, può aiutarci a ridare speranza alle nostre attese e a ritrovare l’essenziale nella nostra vita personale, familiare e comunitaria. centropastorale #rupnik #avvento #natale Facebook Twitter Send by mail Print.

 

“Be Present”, il qui e ora del volontariato

La proposta rivolta agli studenti è quella di raccogliere le sfide sociali ed educative attuali, alle quali il volontariato può dare una risposta concreta. Mettersi a servizio è sempre una delle possibilità per essere presenti, offrendo il proprio tempo e le proprie capacità per generare bene per e con gli altri. Il progetto prevede non solo la possibilità di spendersi nelle realtà del territorio, ma anche uno spazio e un tempo utili per la propria crescita personale, rileggendo insieme l’esperienza anche con gli occhi della fede. Accompagnare gli studenti a riflettere e condividere il senso del loro servizio diventa la possibilità di “imparare dal proprio fare”, lo sguardo sul proprio impegno che permette anche di aumentare il valore dell’esperienza vissuta a livello culturale, formativo, spirituale ed umano. La proposta che lo sportello rivolge agli studenti si avvale di diverse realtà del territorio di Milano che sono state contattate e che sono pronte ad accogliere nuovi volontari. Gli studenti interessati potranno quindi incontrare i referenti dello sportello per ricevere informazioni, per rendersi disponibili e capire insieme quale delle realtà presenti è la più adeguata, conciliando le proprie caratteristiche personali e il proprio desiderio di spendersi con le esigenze concrete delle realtà di volontariato. All'interno della proposta formativa dell’Università Cattolica, “Be Present” vuole essere una possibilità per accrescere e alimentare la formazione degli studenti, affiancandosi alle esperienze già presenti in Ateneo.

 

Una vita in relazione

L’incontro, tenutosi in modalità online sulla piattaforma “Zoom”, ha costituito il momento di apertura di una serie di proposte dirette ai collegiali, volte a incentivare spunti di riflessione su temi di attualità e da inserire all’interno del panorama accademico. Il titolo dell’iniziativa, che vedrà la partecipazione di diverse figure significative e di riferimento per la nostra Università, è “Intervista a…” e mira allo scopo di fortificare sempre di più l’inscindibile legame sussistente tra la collegialità e il nostro Ateneo. Senza dimenticare il fondamentale passaggio dell’insegnamento, che gli ha permesso di entrare in contatto con una realtà che lo ha molto segnato. A partire dalla consapevolezza dell’assurdità di sprecare la propria vita, dell’importanza di scegliere chi essere, di non subire passivamente gli eventi, di poter essere una risorsa per coloro che si incontrano lungo la via, della certezza che non si vive solo per se stessi. In un clima amichevole e informale, Sua Eccellenza ha cercato di soddisfare tutte le curiosità che in maniera incalzante gli venivano chieste dai ragazzi, affascinati da una figura che forse immaginavano più distante dalle problematiche della vita concreta e reale. Quale gioia scoprire invece che la vita di un uomo di fede può nascondere una pienezza inimmaginabile se non ci si limita all’apparenza, se si ascolta, se si conosce. Bisogna cercare di essere presenti in questo periodo di cambiamenti, facendo tesoro dell’esperienza con gli altri, che non va vissuta in maniera piatta e indifferente ma come fonte infinita di stimoli, un’occasione di crescita personale e spirituale.

 

Il Presepe, "ammirabile segno"

In questo Presepe non solo è presente l'ospedale, ma lo avvolge: ci ritroviamo per inaugurarlo con la rappresentanza di tutta la famiglia del Policlinico Gemelli, in particolare con gli ammalati. È davvero un potente segno, un "ammirabile segno" che trasforma tutta la nostra vita, particolarmente in questo anno nel quale possiamo ritrovare la ‘stella polare’ di Gesù che si fa Bambino per consegnarsi a tutta l'umanità, soprattutto a quella sofferente». Le raffigurazioni del Presepe ci fanno, inoltre, capire che apparteniamo tutti a una comunità, a una comunione che ci fa sentire tutti coinvolti, nella stessa direzione. Siamo tutti queste piccole ‘figure’ che partecipano alla nascita di Gesù; per questo desidero ringraziare tutti: più conosco da vicino la realtà del Gemelli più vedo il grande impegno presente in questo luogo qui tutti i giorni, patrimonio non solo da conservare e custodire, ma soprattutto da far crescere». La grandezza di questo Policlinico sono le migliaia di persone che lo fanno ogni giorno e lo hanno fatto in passato e questo è possibile grazie ai valori fondanti dell'Università Cattolica. È impossibile pensare a un Presepe ‘a metà’: è un insieme di persone normali e strutture modeste che si raccolgono intorno a una Famiglia che in quel momento soffre con un Bambino che nasce in una mangiatoia. Ed è ciò che facciamo ogni giorno per gli umili, per i fragili, cioè tutte le persone sofferenti che si presentano a noi, come il nostro Re che si fa uomo.

 

Il Buon Pastore

Parola del giorno Il Buon Pastore A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Graziano Borgonovo | 04 maggio 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Ha scritto questa lettera in piena emergenza coronavirus: Carissimi in questo momento molto speciale sto pensando in particolare all’Italia, il Paese che mi ha nutrito per nove anni e mi ha dato il pane della formazione teologica e bioetica. Vi testimonio la mia riconoscenza perché, grazie a voi la diocesi di Hinche ha un laboratorio di biologia medica ed una clinica grazie alla quale tante vite umane sono state salvate. Inoltre, siamo cristiani! “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” Restiamo fiduciosi. Ecco un esempio di ciò che Papa Francesco ha detto: «Il nostro Dio è vicino e chiede a noi di essere vicini, l’uno all’altro... È il Dio della prossimità». Avere l’“odore delle pecore” significa «risvegliare in noi un atteggiamento di vicinanza tra noi».

 

Vincere il mondo con Gesù

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Gli Apostoli pensano di avere fede: hanno ascoltato ed accolto le parole di Gesù; credono di credere, ma non hanno ancora vissuto su di loro la prova della violenza: la morte del Maestro. Gli antichi romani dicevano che l'amico sincero lo si riconosce nel momento della prova. Ma è nel momento delle difficoltà che le cose si complicano: diventa difficile misurare la propria fede, difficile sapere se siamo capaci di professare la nostra fiducia in Dio. La fedeltà, facile da proclamare a parole, è spesso difficile da testimoniare nei fatti. In teoria siamo tutti d'accordo che l'unione fa la forza, ma in pratica ci capita di pensare che certi problemi siamo in grado di risolverli meglio da soli. È in quelle tristi circostanze che, se non siamo guidati dallo Spirito Santo, ci capita di lasciare solo anche il Signore, come fecero gli Apostoli. Gesù afferma la vitale importanza della fede e della fiducia da riporre, non nelle nostre fragilità, ma nella sua divina potenza: egli oggi ripete a ciascuno di noi: «Abbiate fiducia; Io ho vinto il mondo!».

 

Colpa e amore

Parola del giorno Colpa e amore A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Michele Aramini | 07 dicembre 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Nella cultura ebraica antica l’uomo malato era considerato anche peccatore, perciò subito Gesù gli perdona i peccati e spezza il rapporto automatico tra malattia e peccato. Questo vale anche per noi uomini di oggi che, da una parte, abbiamo perso il senso del peccato e, dall’altra, siamo afflitti dal sentimento della colpa. Il senso del peccato lo perde chi ha perso il senso dell’amore di Dio e non capisce più la sua personale vocazione all’amore. Il sentimento di colpa è qualcosa di misterioso, dannoso per tutti gli uomini, anche non credenti, e toglie la speranza di poter ricominciare ad amare. La Chiesa non incoraggia il senso di colpa, sua missione è aiutare le persone a uscirne, offrendo a tutti la tenerezza di Gesù.

 

Guai all'ipocrisia

Parola del giorno Guai all'ipocrisia A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Claudio Daniele | 25 agosto 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Più volte Gesù mette in guardia coloro che fondano la vita sull’esteriorità e sull’insignificanza, mentre sarebbe necessario andare al cuore dei problemi, dell'esistenza e delle relazioni. Non bisogna fermarsi a ciò che è immediato, poiché il rischio è di rimanere ciechi di fronte alla profondità e complessità dell’esistenza umana. A questo proposito è significativo il pensiero di Luigi Pirandello che vuole essere un ammonimento un po’ pessimista: «Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti». Ancora oggi, molte persone indossano maschere e l’ipocrisia rimane una piaga, accompagnata spesso da superbia e arroganza, che colpisce e infastidisce la nostra società. Questa è la positività della proposta di Gesù che non si limita a considerare l’esteriorità, ma ci invita a guardare oltre noi stessi con umiltà, per scoprire l’altissimo valore del donarsi gratuitamente e senza riserve.

 

Chi mangia questo pane vivrà in eterno

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete. Vangelo di Giovanni (Gv 6,51-58) Ascolta "Chi mangia questo pane vivrà in eterno" su Spreaker. Gesù, per spiegare che cosa è la fede. utilizza immagini reali: la fede non è qualche cosa di vago, è assimilare la carne, l’umanità di Cristo. Questa è la vita eterna, questo è l’amore più grande, la vera comunione.

 

Gli occhi si aprono se le orecchie ascoltano

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro; liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno. Molti conoscevano la profezia di Isaia, tanti ne attendevano la realizzazione: il giorno non più segnato dall’oscurità del dubbio, in cui poter comprendere l’appello della Scrittura, scoprendo che era indirizzato a sé. L’annuncio si completava con un aspetto inaudito: quel giorno sarebbe stato di gioia piena, ma per gli ultimi. La profezia si realizza nell’incontro tra Gesù e alcuni ciechi: persone al margine di una società di individui sicuri di sé, convinti di vedere pienamente, sazi delle certezze che rendono sordi all’appello della Parola che chiede conversione. La gioia piena si fa concreta, nata dalla decisione di rischiare tutto di fronte a Gesù, chiedendo pietà. Oggi l’incontro con Gesù è occasione per rinunciare alle proprie sicurezze, mettersi in ascolto per vedere pienamente e scoprire la gioia che si realizza.

 

Andare incontro preparati

Parola del giorno Andare incontro preparati A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Alessandro Sbuelz | 28 agosto 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Vangelo di Matteo (25,1-13) Ascolta "Andare incontro preparati" su Spreaker. È intimamente legato al desiderio profondo di ognuno di noi di vivere la vita in pienezza, cogliendo le occasioni che essa offre. Andare incontro preparati dischiude la possibilità di vivere in pienezza, senza essere travolti dagli eventi. Le dieci vergini del Vangelo di oggi vanno incontro allo sposo. L’entusiasmo delle cinque vergini sagge rimane acceso e ben alimentato: esse parteciperanno alla gioia piena della festa nuziale.

 

Queste cose ve le ho dette in modo velato

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Vangelo di Giovanni (Gv 13,23-28) ... ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre Ascolta "Queste cose ve le ho dette in modo velato" su Spreaker. Quando si ha a che fare con Dio è sempre così: qualcosa si svela e qualcosa si nasconde. Dopo la Pasqua il velo della carne è tolto e la Parola di Gesù si fa svelata e aperta. Giorgio Caproni, in una poesia pungente come una spada ( Telemessa da Il Franco cacciatore ), dileggia il fanatico entusiasmo un telepredicatore da strapazzo: «Gridava come un ossesso. Chi sottrae a Dio il suo mistero ha sempre una voce repellente. Non meno repellente è, però, la voce di chi sottrae all’uomo il suo mistero: se lo ricordino i fanatici di oggi, che pensano di spiegarci chi siamo dall’alto della loro illuminata intelligenza.

 

La Parola, un dono che non si può rifiutare

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Vangelo di Matteo (Mt 10,7-15) Ascolta "La Parola, un dono che non si può rifiutare" su Spreaker. La Parola di Gesù è incalzante, come lo scuotere dei calzari contro chi non la sa accogliere né ascoltare; e suscita timore e tremore quando evoca il giorno del giudizio. Parola nella storia che dischiude la storia: sacri-ficata, affinché secondo la metafora giuridica di Ambrogio il pagamento dell’Uno liberi solidalmente tutti. Perché «il volto è luogo della parola di Dio»; «il volto del prossimo non è forse il luogo originario in cui la trascendenza invoca un’autorità attraverso una voce silenziosa in cui Dio viene all’idea?» (Lévinas). Scandalo dei moderni, una Parola che «viene da un al di là della mia libertà, da un prima che rende il risveglio un’obbligazione» (Baccarini). Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?» (Lc 24,32).

 

Mi fido di te!

Parola del giorno Mi fido di te! A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Claudio Daniele | 18 aprile 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Il brano del Vangelo di Marco ci guida a una seria riflessione sul tema della fede: più volte sottolinea come gli apostoli e i discepoli non credano, nonostante la testimonianza di diverse persone che hanno visto e incontrato il Risorto. Credere è una questione umana molto complessa e seria: non basta essere stati a contatto con Gesù, come gli apostoli, per alcuni anni e averlo accompagnato durante la sua missione. Si assiste a un vero e proprio ribaltamento: Gesù ha così tanta fede nell’umanità che, nonostante la sua incredulità, le assegna un compito decisivo: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). L'annuncio appoggia la propria autorevolezza non tanto sulla labile fede dei testimoni, quanto sulla straordinaria fiducia che Dio stesso ripone nelle parole e nella testimonianza di chi viene inviato. Prendendo in prestito le parole di una famosa canzone di Jovanotti, si potrebbe dire che è lo stesso Gesù che dichiara: «Mi fido di te!».

 

Perché dubiti?

Parola del giorno Perché dubiti? A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Francesca Peruzzotti | 03 agosto 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Pietro è all’apparenza eroico: all’invito di Gesù a non avere paura risponde alzando la posta, non teme le onde che agitano la barca, affronta direttamente le acque. Fallisce, insieme a lui va a fondo un’idea di Dio. In un momento, in un incrocio di mani, la situazione è rovesciata. Pietro non chiede più potenza, implora solo salvezza; l’apostolo non raggiunge Gesù, ma Gesù, con lui, entra nella barca. Lo spazio di un attimo e Pietro torna al suo posto, senza essere sminuito, ma perché Gesù per primo si fida di lui, gli dona la possibilità di essere, semplicemente, umano. Il ruolo di Pietro è capovolto nel riconoscimento del bisogno, le mani che si incrociano ribaltano spazi e pensieri, portando la mente a un’altra croce, quando ancora sarà questione di umanità, di tradimento, di Dio manifestato senza potenza.

 

Verità, legge e sapienza: “segno di contraddizione”

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Nessuno come chi cerca in modo incessante la verità può comprendere che essa si inscrive in un orizzonte più ampio, un orizzonte da cui essa riceve l’alto valore in virtù del quale gli uomini tendono a collocarla al di sopra di ogni altro bene. Chiamata a esprimere ciò che conferisce alla verità la sua forza, la “ragionante mente umana” – come la definisce Graham Green (Il potere e la gloria) – identifica spesso la fonte di questa forza in una legge che ne fondi la legittimità. Ciò induce l’uomo a basare la sua stessa libertà sulla conformità a una legge, proprio per differenziarsi dalla “libertà selvaggia” di chi è estraneo al consesso umano. Eppure, lo spazio più ampio che ospita la verità umana – la si voglia identificare con la perfezione del cerchio o la solidità del quadrato – è uno spazio privo di forma, al punto che perfino il termine “spazio” è improprio. Non si tratta di accettare “lo scandalo della fede”, che urta ogni legge umana, ma più modestamente di praticare con tenacia l’esercizio del sapiente. Lungi dal “sapere ogni cosa”, il sapiente coltiva la verità della legge umana, per poter esprimere con il silenzio della legge ciò che trascende questa verità, una dimensione in cui ciò che ci appare “segno di contraddizione” diventa rivelazione.

 

Segni di risurrezione

Parola del giorno Segni di risurrezione A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Giorgio Begni | 17 aprile 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Per alcuni il lago era stato il luogo della chiamata a seguire Gesù, per tutti giunge il momento della tempesta: non tutte le notti conoscono esiti favorevoli. Ma ecco una storia di risurrezione, proprio là dove le barche ritornano vuote e forse si diventa specialisti dello sconforto: l'invito a gettare la rete arriva quando sei tentato di tirare i remi in barca, mentre c'è ancora una possibilità. Se le barche sono vuote, c'è da chiedersi se non occorra osare sulla sua parola, anche se le reti dobbiamo calarle noi. Pensiamo a quanta dedizione agli altri in queste difficili settimane.... "È il Signore!". La brace accesa a riva, il pane e il pesce arrostito cui aggiungere i pesci della propria fatica e la gioia di una presenza ritrovata e il profumo dell'amicizia: segni di risurrezione dentro la vita! Era quello che Gesù chiedeva a Pietro. Hai tradito, sei un povero pescatore... Con le lacrime hai sfaldato la tua spavalda sicurezza.

 

Parola letteraria e progettualità di vita

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Vangelo di Matteo (Mt 15,21-28) Ascolta "Parola letteraria e progettualità di vita" su Spreaker. Roberta Grazzani afferma che «lo scrittore è come una fontana che zampilla e non può fare a meno di zampillare». La sorgente creativa della parola letteraria è un dono da riconoscere come tale per poter dare frutto nella composizione cesellata del testo letterario. San Paolo ricorda che «i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm 11,29) e il messaggio collima con l’esperienza della scrittura creativa. Karl vive il tormento adolescenziale del riconoscimento dei propri talenti, ma la via della ricerca interiore si rivela essenziale: «In quel preciso istante di disvelamento sai che il tuo futuro è deciso. La parola letteraria si incarna nell’autore come dono ricevuto e progetto di vita che non può non essere a propria volta donato a nuovi lettori.

 

Anche voi volete andarvene?

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete. Vangelo di Giovanni (Gv 6,60-69) Ascolta "Anche voi volete andarvene?" su Spreaker. Gesù si presenta come il nuovo Mosè che, invece della manna, dona il suo corpo e il suo sangue perché il mondo abbia la vita. Anche tra gli apostoli c’è incertezza e Gesù annuncia il tradimento di uno di loro. Gesù risorto pronuncia oggi le stesse parole: come accoglierlo? Anche noi potremmo essere scandalizzati dalla risurrezione di Gesù e dal considerare che la nostra vita viene da Lui. La vita, cioè il respiro, il cielo, le stelle, la primavera… i nostri passi e i nostri pensieri: tutto. Anche nei nostri giorni il Vangelo ci invita a non bloccare la vita, ma ad amare sempre con la libertà dello Spirito di Gesù.

 

Un rivolgimento dei sensi

Parola del giorno Un rivolgimento dei sensi A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Raffaele Maiolini | 14 aprile 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete. Vangelo di Giovanni (Gv 20, 11-18) Ascolta "Un rivolgimento dei sensi" su Spreaker. Mentre Pietro e Giovanni ritornano a casa, Maria non si schioda da quel sepolcro. Eppure è talmente ripiegata sul suo dolore, che, piangendo, non riesce a riconoscere presenze angeliche, che le chiedono il motivo di tanto pianto. È proprio così: si può essere talmente ripiegati sul proprio dolore, da vivere un delirio di onnipotenza tale da pensare di essere gli unici a poter recuperare la mancanza.

 

Nella croce del Figlio, Dio manifesta amore senza limiti

Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Vangelo di Giovanni (Gv 11, 45-56) Ascolta "Nella croce del Figlio, Dio manifesta amore senza limiti" su Spreaker. L’effetto del segno coinvolge dapprima i Giudei che hanno assistito al miracolo, poi le autorità religiose e infine Gesù stesso. Alcuni degli abitanti di Gerusalemme traevano reddito grazie al tempio, ed è proprio per questo motivo che non credono all’opera di Gesù che opera salvezza al di fuori del luogo sacro per eccellenza. Se l’autorità di Gesù cresce, il rischio è che sia riconosciuto dai romani e che venga scelto al posto del tempio e delle sue autorità. Essa esprime sia il male esistente nell’uomo che il bene che Dio vuole a esso. Nella croce del Figlio, Dio manifesta amore senza limiti che si fa carico di ogni nostro limite.

 

Chi devo Amare?

Parola del giorno Chi devo Amare? A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Marco Giuseppe Rainini | 04 giugno 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Una risposta che lo scriba che lo interrogava condivide: sono due comandamenti già dati, che conosce bene. Lo scriba conosce i comandamenti, e così non è lontano dal regno di Dio; ma non l'ha ancora raggiunto: perché quella legge, che lui professa, non è in grado di adempierla. C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo» (Rm 7,18) – così l'Apostolo descrive l'esperienza di questa radicale debolezza, comune a ogni uomo. Abbiamo bisogno di essere salvati dal male, perché sappiamo molto bene che siamo incapaci di vincere il male da soli, di vincerlo in noi e negli altri», nelle parole di Jean Daniélou, teologo attivo al Vaticano II. Non sarà dunque un comandamento a salvarci, ma una persona. Per questo, scriba, «non sei lontano dal regno di Dio»: perché il regno è l'uomo stesso che hai di fronte.

 

Divinizzazione

Parola del giorno Divinizzazione A partire dal Vangelo del giorno, pubblichiamo brevi testi evocativi per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus by Antonio Olmi | 06 maggio 2020 Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete. Se intendiamo il termine “divinizzazione” nel senso inteso dai Padri della Chiesa ‒ cioè non come un’impossibile identificazione con Dio, ma come una partecipazione alla sua vita, nei limiti stabiliti dalla sua grazia ‒ allora è evidente che l’unico fine sensato della nostra vita consiste nel tendere a questa partecipazione. Come ottenerla? Gesù lo indica in modo assai chiaro, attraverso tutto il suo Vangelo: cercando di assomigliare a lui, perché “Dio si è fatto uomo, affinché l’uomo si facesse Dio” (S. Atanasio).

 

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