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Cristianesimo-Islam, il valore dell’amicizia
L’incontro è stato introdotto da Wael Farouq , docente di Lingua e letteratura araba nella facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Ateneo, e coordinato dal giornalista Roberto Fontolan . È naturale che ci siano differenze di pensiero politico, culturale e religioso, ma non è naturale che a causa di queste differenze ci si rifiuti di collaborare, conoscerci, amarci e lavorare insieme». È invece l’amicizia, ha affermato Al-Issa, che va perseguita: «L’amicizia non praticata è come una statua senz’anima: occorre essere tutti amici anche con i non credenti, vivere la riconciliazione». E, ha aggiunto, «la relazione tra mondo islamico e mondo cristiano è un’amicizia che si consolida giorno per giorno». Il richiamo è al Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune che il 4 febbraio 2019 il Santo Padre e il Grand Imam di Al-Azhar Ahmed Al-Tayyebh hanno firmato ad Abu Dhabi. Ogni religione ha la propria identità, ma si deve accettare di considerare che Dio è anche all’opera in tutti, nell’anima di chi lo cerca con sincerità. Infine il dialogo non nasce da tattica o interesse, ma è richiesto dal profondo rispetto per tutto ciò che nell’uomo ha operato lo Spirito, che soffia dove vuole».
Sulle tracce dei documenti papali
Brescia Sulle tracce dei documenti papali Un gruppo di studentesse di Storia del Cristianesimo contemporaneo, accompagnate dalla professoressa Raffaella Perin, ha visitato le sale dell'Archivio in cui si trova conservato il patrimonio di documenti privati papali più eterogeneo del mondo. Prima di allora, l’immane patrimonio era conservato nei sotterranei di Castel Sant’Angelo, la residenza papale dove nessuno avrebbe potuto accedere ai documenti custoditi, poiché erano in pochissimi a conoscere il camminamento nascosto che conduceva nelle sale. Lo scorso 7 maggio, un gruppo di studentesse della sede bresciana, accompagnate dalla docente di Storia del Cristianesimo contemporaneo Raffaella Perin , ha avuto l’onore di attraversare le sale in cui si trova conservato il patrimonio di documenti più eterogeneo del mondo. Superate la sala degli indici e la sala lettura - dove lavorano incessantemente i ricercatori - si percorre un corridoio alle spalle del banco distribuzione che conduce a due rampe di scale che portano al bunker: è qui che 85 km di scaffalature girevoli custodiscono i documenti dell’Archivio segreto vaticano. Gli armadi recanti lo stemma di papa Gregorio XIII , oggi sono vuoti ma per molti anni hanno conservato documenti unici quali le lettere di Lucrezia Borgia e Giulia Farnese a Papa Alessandro VI, nonché parte del testo che riporta l’abiura pronunciata da Galileo Galilei durante il processo. Inoltre, ha spiegato in che cosa è consistita la riforma, mirata a un rinnovamento dei media e del modo di lavorare nel segno di una collaborazione tra mezzi di comunicazione differenti e di un adattamento del Vaticano al mondo contemporaneo e alla comunicazione di oggi, in continua trasformazione. Un incontro, quello tra la Chiesa cattolica e i mezzi di comunicazione, che si è trasformato nel corso del tempo e che oggi più che mai si sta evolvendo per adattarsi alle esigenze della società contemporanea.