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Industry 4.0, indietro non si torna

Un fattore di sviluppo e attrazione di investimenti che deve proseguire, come chiede il White Paper dell’American Chamber of Commerce presentato in Cattolica 05 giugno 2018 Un circolo virtuoso di investimenti che deve proseguire. È questa la direzione di marcia indicata dal libro bianco sul futuro di Industria 4.0 in Italia, presentato in largo Gemelli il 5 giugno dall’ American Chamber of Commerce in Italy , con il patrocinio di Università Cattolica del Sacro Cuore e il patronato di Regione Lombardia. Alla presentazione dei risultati del White Paper sul futuro di Industry 4.0 sono intervenuti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana , il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli , il presidente AmCham Italy Stefano Venturi e il Senior Commercial Officer dell’Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia Todd Avery . Il Paper costituisce una prima valutazione dei risultati ottenuti attraverso le misure di Industria 4.0, riconosciuta come importante fattore di sviluppo e attrazione di investimenti in Italia. Con questa iniziativa AmCham Italy intende avviare un percorso per contribuire alla costruzione di un futuro per Industria 4.0 nell’interesse delle aziende associate, e riportare il tema nel radar dell’agenda del nuovo Governo. Il Paper sottolinea la necessità di proseguire con le misure previste da Industria 4.0 per sostenere il circolo virtuoso di investimenti e produttività avviato negli ultimi due anni e che ha riportato l’Italia ad essere meta interessante di investimenti diretti dagli Usa e dall’estero. Il Gruppo di Lavoro ha anche individuato le aree di miglioramento possibili e raccomandabili per chi affronterà l’opportunità di dare continuità a misure di grande successo, che hanno portato i 2/3 delle imprese italiane a usufruire di una o più agevolazioni di Industria 4.0, secondo i dati Istat.

 

Delpini, lectio al Gemelli

milano Delpini, lectio al Gemelli L’arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Toniolo è intervenuto con una lezione sul tema “Padre, sia fatta la tua volontà” alla presentazione del Libro Bianco dell’Oncologia 2018 del Policlinico. Parla di tutti loro il Libro Bianco dell’Oncologia del Gemelli (alla seconda edizione) presentato giovedì 25 gennaio alla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. Nell’occasione monsignor Mario Delpini , arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ha tenuto la lectio dal titolo “Padre, sia fatta la tua volontà”: per contrastare l’interpretazione pagana delle intenzioni di Dio Padre. Attorno ai malati di tumore presso il Policlinico Universitario A. Gemelli si sviluppano servizi di accoglienza, diagnosi, terapia e riabilitazione, che richiedono disponibilità di innovazione tecnologica, competenza, professionalità e sostenibilità. “Quando si parla di ‘oncologia’ si avverte subito la necessità di doversi relazionare con esigenze molto complesse di uomini, donne, giovani e anziani che sentono minacciata la loro vita e che cercano un aiuto affidabile e accogliente alla loro inquietudine. “La dignità e il rispetto della persona sono messi duramente alla prova da malattie così profondamente spersonalizzanti che richiedono ‘uno stare accanto’ non improvvisato, ma scientificamente organizzato e ben strutturato”, ha detto il rettore Franco Anelli concludendo l’incontro. “Il tema della dignità di fronte al male – ha osservato – riporta all’enigma sul senso del male, ma non basta curare la patologia se si dimentica che intorno alla malattia c’è una persona nella sua integralità”.

 

Comunicazione, è tempo di ibrido

cattolicapost Comunicazione, è tempo di ibrido Nel primo Libro bianco sulle professioni, l’Almed ha fotografato i radicali cambiamenti dei profili richiesti dal mercato. Un progetto guidato da Nicoletta Vittadini , docente di Sociologia della comunicazione e di Web e social Media, e Ruggero Eugeni , docente di Semiotica dei media e direttore di Almed. Facciamo un esempio… Sarà richiesta sempre di più un’alfabetizzazione informatica di base, soprattutto nel mondo della comunicazione, che non significa dover diventare programmatori, ma sapere che cosa vuol dire programmare. Comparti che tradizionalmente erano differenti oggi si stanno avvicinando, tanto che una serie di professioni è del tutto trasversale: il social media manager, figura che si inserisce in vari ambiti come l’agenzia, l’azienda, le media companies tradizionali o i quotidiani. In Italia cosa succede? «Le trasformazioni nel mondo della comunicazione e delle sue professioni in generale, ma nel nostro Paese in modo particolare, avvengono con velocità differenti: abbiamo dei settori di resistenza di modalità professionali precedenti, oppure dei fenomeni di modalità di adattamento lievi. È in atto una riconversione delle redazioni ai nuovi settori del web, del digital e del social e, soprattutto, sempre di più giornali e testate televisive fanno ricorso a free lancer in grado di garantire quel prodotto veloce e innovativo di cui hanno bisogno». Le start-up in Italia, nate come micro-imprese al servizio di imprese più grandi, in questo momento sono sempre più fagocitate da queste; sempre più i “cacciatori di teste” prendono direttamente giovani professionisti dalle start-up o giovani che sono maturati al loro interno, saltando una serie di passaggi anche generazionali.

 

Lavoro per l’uomo. E non viceversa

Analisi e proposte in occasione della 48a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani ” ( Vita e Pensiero ) propone in alternativa al codice della contrapposizione , che ha minato la sostenibilità delle nostre economie, il codice dell’equità e della solidarietà, tra generi, tra generazioni, tra persone con diversa provenienza e diverso background socio-culturale . Equità tra generazioni A una relazione tra giovani e mercato del lavoro identificata con la brutta metafora della rottamazione - ovvero l’idea che occorra favorire il pensionamento dei lavoratori maturi per fare spazio ai giovani - va opposto il principio dell’equità generazionale . Solo in questo modo diventa possibile affrancare i giovani da una lettura della disoccupazione e della sottoccupazione giovanili in termini di destino condiviso da un’intera generazione, alimentando una sorta di “mito incapacitante” che ne ingessa le capacità progettuali. Equità di genere e conciliazione È una questione emblematica e rimanda alla cesura tra sfera della produzione e sfera della riproduzione, che s’è imposta insieme alla società industriale. L’esclusione dei lavoratori stranieri dal sistema di diritti e tutele edificato nel corso del XX secolo potrebbe prefigurare scenari allarmanti per società che, troppo spesso, sentono di non aver più bisogno di tutti i loro abitanti; o di averne bisogno solo a determinate condizioni . A dare legittimità all’impresa oggi non può essere solo il risultato economico ma anche una nuova idea di valore che incorpora finalità sociali, grazie alla presenza di coordinate etiche che guidano l’organizzazione e bilanciano, mitigandoli, i driver di efficienza ed efficacia . CATTOLICI E LAVORO, UNA PROSPETTIVA STORICA Un’altra iniziativa sul tema del lavoro è in programma negli stessi giorni della Settimana sociale dei cattolici italiani di Cagliari.

 

Comunicazione, le professioni si ibridano

MILANO Comunicazione, le professioni si ibridano L’Almed ha presentato due ricerche condotte da OssCom e Certa che danno conto di alcuni dei principali cambiamenti del settore: sì alla specializzazione ma anche alla versatilità. La ricerca condotta da OssCom e Certa è stata presentata il 4 maggio in aula Pio XI e porterà alla pubblicazione di un libro bianco nel mese di settembre. Elisabetta Locatelli , docente di Digital Communications Management, ha presentato una ricerca che quest’anno si è concentrata sulle trasformazioni professionali che interessano le agenzie creative e le aziende. Diventano sempre più rilevanti - aggiunge Scaglioni - figure professionali che funzionino da raccordo tra processi produttivi più complessi che coinvolgono i creativi, i concessionari e gli inserzionisti.». Il quadro del professionista della comunicazione del futuro che emerge dalle due relazioni è quello di una persona - conclude la professoressa Vittadini - che combini creatività e quindi innovazione, razionalità e quindi capacità di analisi e relazionalità, abilità di lavorare in gruppo». comunicazione #almed #librobianco Facebook Twitter Send by mail Print UNA MAPPA PER ORIENTARSI Mercoledì 4 maggio nell’aula Pio XI si è tenuta la sesta edizione del workshop Le professioni della comunicazione , organizzato dall’Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo (Almed). L’evento è stato articolato in quattro parti, ciascuna corrispondente a una specifica area del mercato della comunicazione e dei media, per fornire agli studenti alcuni strumenti utili per orientarsi alle professioni e avere un quadro più chiaro di un mondo professionale in continua evoluzione.

 

Un libro bianco sulla comunicazione

by Davide Fantinati | 06 aprile 2016 Un lavoro di analisi sull’evoluzione delle figure professionali della comunicazione che dura da tempo e porterà alla pubblicazione di un Libro Bianco in materia. Lo presenterà mercoledì 4 maggio a Milano, in aula Pio XI, l’ Alta Scuola in Media, comunicazione e spettacolo (Almed) dell’Università Cattolica, attenta a rinnovare le figure professionali che forma, sempre in accordo con le trasformazioni di questo contesto, anche attraverso una serie di partnership. Dal 2014 si è reso necessario un lavoro sistematico di ricognizione dell’evoluzione delle figure professionali della comunicazione: un bisogno non solo dei formatori, ma anche degli operatori del settore» spiega Nicoletta Vittadini , docente all’Università Cattolica e direttore del master in Digital Communication Specialist di Almed. È realizzato in collaborazione con Assolombarda, Assocom, Ferpi e Assorel, realtà che raccolgono i professionisti del settore comunicazione, e con Osscom e Certa , centri di ricerca dell’Ateneo, che stanno realizzando interviste ai responsabili delle Hr di agenzie di comunicazione e aziende». Tra le evidenze che emergono dalla ricerca: alcune professioni cambiano nome e forma; si sviluppa una sempre maggiore interconnessione tra i ruoli professionali e una conseguente minore frammentazione; nascono nuove professionalità e, senza dubbio, il network diventa decisivo all’interno e all’esterno dal proprio posto di lavoro. Comunicare per poter fare quello che si fa: è l’esperienza di Matteo Sarzana , tra i relatori al workshop, General Manager di Deliveroo Italy , un servizio legato al food, che di per sé non è strettamente comunicazione, ma si fonda sulle dinamiche comunicative consentite dalla rete, senza cui non esisterebbe. Abbiamo organizzato altri due eventi che hanno indagato altrettanti aspetti legati alle nuove professioni della comunicazione: da una parte le trasformazioni portate dalla digitalizzazione, dall’altra quelle legate al mondo dell’audiovisivo (televisione e produzione di video come strumento comunicativo delle aziende)».

 
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