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Perché i giovani meritano fiducia

Un webinar dell’Istituto Toniolo illustra i risultati dell’ultimo Rapporto che fotografa i valori dell’universo giovanile in Italia by Agostino Picicco | 20 ottobre 2020 I giovani sono sempre migliori di come li si presenta e per questo meritano di ricevere fiducia e incoraggiamento. Dato che siamo in Università, l’aspetto scientifico è importante, sono necessarie conoscenze qualificate per entrare nel mondo dei giovani e sono necessarie per coloro che si occupano di giovani, cioè per coloro che hanno responsabilità a livello politico, sociale, amministrativo ed ecclesiale», ha detto Paola Bignardi. Per questo è importante dare loro «fiducia» che rappresenta «un valore fondamentale», una «energia importante anche per le loro esperienze di lavoro creative», a meno che il «contesto e la solitudine non ne abbiano spento e smorzato la spinta verso il futuro». Riprendendo le considerazioni di Paola Bignardi sulla lettura stereotipata della situazione giovanile e sui pregiudizi poco rispettosi di questa generazione, Elena Marta , docente di Psicologia sociale e di comunità, ha snocciolato alcuni dati che hanno messo in evidenza l’attenzione ai valori dell’impegno civico, della famiglia, dell’amicizia, della salute. Ai giovani servono punti di riferimento, occorre dare fiducia, gli adulti devono essere in grado di assecondare i ragazzi, di ascoltarli e accompagnarli nelle sfide della vita, con senso di rispetto, stima e fiducia». Riferendosi all’esperienza del giornale ha detto che «giungono lettere di giovani, e sempre lettere bellissime, che custodiscono tante parole del nostro tempo, vangelo, poesie, romanzi di formazione e frasi che si leggono sui muri delle nostre periferie. E, giocando con le parole, ha concluso augurando «buon Avvenire» non solo ai giovani, ma a tutti coloro che si trovano a vivere questo tempo di incertezza ma anche di novità e di scoperte inedite.

 

La web serie della partecipazione

Lo slogan dell’edizione 2016 è “ Nell’Italia di domani io ci sarò ”, e sono già in atto una serie di iniziative volte a valorizzare questo aspetto della vita comunitaria. Carlotta invece nasce studentessa di psicologia, e affronta la sua sfida sui campi di calcetto: l’obiettivo è organizzare un torneo che coinvolga i richiedenti asilo di Milano. Da due anni faccio volontariato con i profughi che arrivano in Stazione Centrale – spiega –, per loro il calcio è un bel modo di occupare il tempo, dato che non possono lavorare». Pietro sta setacciando tutta la città in cerca di artisti di strada, che porterà a esibirsi in centro Milano: «Nel mio collegio universitario abbiamo organizzato una raccolta di indumenti per l’Opera San Francesco, che poi si è evoluta in un progetto di volontariato. Riuscirà a portare dietro le quinte della Scala una classe delle sue (ex) scuole elementari? Federico ci spera, e con lui una trentina di ragazzini: «Volevo fare qualcosa che coinvolgesse dei bambini, e mi è sembrato più logico farlo con una scuola che conosco bene, trattandosi della mia». L’idea del concerto mi è venuta perché conosco un gruppo di ragazzi italiani che suona spesso – racconta – , e quando mi sono trovata con dei richiedenti asilo ho notato che amavano cantare fra loro, così ho pensato di unire le due cose». I motivi sono molteplici: giocano un ruolo importante fattori come il desiderio di riconoscimento sociale e il senso di appartenenza, ma a spingere i giovani a partecipare è anche una buona dose di lungimiranza.

 

Neet, costo umano e sociale

Milano Neet, costo umano e sociale Neeting , il convegno di studio nazionale sui giovani che sono lontani dal mondo dello studio e del lavoro da molto tempo, offrirà la prima fotografia interdisciplinare sulle conseguenze economiche, sociali e psicologiche nel nostro Paese e in Europa. ottobre 2016 Neeting è il primo convegno nazionale e interdisciplinare dedicato ai giovani che sono lontani dal mondo dello studio e del lavoro da molto tempo. Un’introduzione sul costo sociale di queste nuove generazioni a lungo in condizione di inattività con conseguenze economiche, sociali e psicologiche aprirà il dibattito sull’importanza di riflettere in profondità sul fenomeno. In particolare il primo panel scientifico del 3 novembre prenderà in considerazione “Il quadro dei Neet in Europa”, il secondo panel gli “Antecedenti e le conseguenze della condizione di Neet”. Il 4 novembre seguirà un intervento sui “Neet in Italia e il ruolo delle politiche” mentre il terzo panel scientifico sarà dedicato a “ Garanzia Giovani ed esperienze di attivazione sul territorio”. Concluderà la due giorni una tavola rotonda sui risultati e le politiche a cui parteciperanno, tra gli altri, il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e l’assessore all’Istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea. Verranno illustrati gli ultimi recentissimi dati del Rapporto giovani sull’argomento che testimoniano l’urgenza di individuare delle soluzioni e verrà inoltre presentato il Progetto NEETwork per mille giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non lavorano, realizzato da Fondazione Cariplo.

 

Nuove generazioni, il futuro difficile

Milano Nuove generazioni, il futuro difficile Presentato in Università Cattolica il Rapporto Giovani 2016 dell’Istituto Toniolo. I dati mostrano l'Italia come uno dei paesi che finora è meno riuscito a costruire basi solide per un futuro da protagonisti dei millenial. L'Istituto di Studi Superiori Giuseppe Toniolo con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo ha stilato il Rapporto Giovani 2016 fotografando le aspettative, le speranze e le delusioni delle nuove generazioni italiane. Alcuni dati presenti nel Rapporto Giovani 2016 mostrano l'Italia come uno dei paesi che finora è meno riuscito a costruire basi solide per un futuro da protagonisti dei giovani italiani. Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale all'Università Cattolica del Sacro Cuore e curatore del Rapporto, ha ricordato l'importanza dell'impatto delle politiche di territorio per migliorare la situazione dei giovani. Alcuni dati evidenziano meglio questo rapporto: tra i 25-29 anni più del 75% dei giovani italiani vive ancora con i propri genitori e non è indipendente da un punto di vista economico. Negli ultimi anni è cresciuta la voglia dei giovani italiani di uscire dalla condizione difensiva, di non subire ulteriormente solo i cambiamenti ma cogliere anche le opportunità.

 

La Tv fatta dai giovani per i giovani

Milano La Tv fatta dai giovani per i giovani Al via domenica 22 maggio la nuova rubrica prodotta dall’Istituto Toniolo con il sostegno dell’Ateneo in onda sul canale 195 del digitale terrestre della diocesi di Milano Chiesa Tv. Si parlerà di lavoro con Alessandro Rosina e Luigi Bobba. maggio 2016 Si parte con il tema “Giovani e lavoro” approfondito da Alessandro Rosina , demografo dell’Università Cattolica e curatore del “ Rapporto Giovani 2016 ” dell’Istituto Toniolo, in dialogo con Luigi Bobba , sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Inizia così domenica 22 maggio il programma “ Fattore giovani ”, in onda ogni domenica alle 20.30, e in replica il giovedì alle 15.30, sul canale 195 del digitale terrestre Chiesa Tv , il canale della Diocesi di Milano e della Società San Paolo, oltre che sul circuito delle tv cattoliche. Il carattere specifico della trasmissione quello di essere uno sguardo sui giovani, costruito dai giovani studenti dell’Università Cattolica. Il primo riguarda la possibilità di disseminare i contenuti del Rapporto attraverso la tv e poi, di riflesso, tramite i social. Proprio dai dati del Rapporto Giovani prendono spunto, ogni volta, le singole puntate - in onda dal centro televisivo dell'Università -, che prevedono ospiti in studio e in esterna e danno sempre la voce ai giovani.

 
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