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Quali sfide per l’Europa merkeliana
Come ho già scritto, la leadership di due statiste tedesche è un simbolo di speranza per l’ingresso dell’Europa nel XXI secolo. A tal fine ci vuole visione e strategia, tattica e concretezza.A nostro avviso la Presidente della Commissione è ben avviata mentre la Cancelliera non dovrà mancare una conclusione storica.Cerchiamo allora di guardare lungo lasciando perdere per un po’ il contrasto tra Paesi del Nord e del Sud Europa. Ursula von der Leyen e Angela Merkel La presidente prima di arrivare alla Commissione, era relativamente poco nota ma con il suo programma di mandato 2019-2024 ha dimostrato capacità di visione mentre quella di strategia e concretezza sono emerse, salvo necessarie verifiche, durante la crisi Covid-19. Concretezza c’è stata nel rapido coordinamento di interventi, diretti e indiretti, con il Sure, il Mes (ristrutturato,anche se l’Italia non ci crede!) e la Bei. Strategia con il Recovery Plan (ispirato anche da Macron e Merkel) e per i Recovery Bond incardinati nel suo Progamma di mandato 2019-2024. A me sembra invece che una visione strategica europeista ci sia sempre stata anche se spesso mitigata dalle necessità di combinare le contrapposte forze di una Unione a 27 Stati. Questa combinazione di strategia, tattica e concretezza caratterizzerà il suo semestre di Presidenza europea che, in caso di insuccesso, segnerebbe negativamente 15 anni di cancellierato e anche il futuro dell’Europa. continua a leggere su Huffingtonpost ] * professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, fondatore e attualmente presidente del Consiglio scientifico del Cranec (Centro di ricerche in Analisi economica), presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei #ue #europa #semestremerkeliano Facebook Twitter Send by mail Print.