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Con FutureLab i giovani scrivono il Brescia Recovery Plan

Scuole superiori Con FutureLab i giovani scrivono il Brescia Recovery Plan Al via i laboratori del futuro con quattro scuole bresciane attivati da Opter. I risultati alla Notte dei ricercatori by Antonella Olivari | 20 ottobre 2020 Non ci possono essere idee di “prossima generazione” che non ascoltino e coinvolgano i giovani. Parte da questa convinzione la scelta di organizzare a Brescia dei FutureLab Giovani , percorsi condivisi e innovativi, che partono dal basso e rappresentano la via di un “ Brescia Recovery Plan ”. Il progetto, coordinato da Barbara Boschetti , docente di diritto amministrativo, insieme a Ivana Pais , docente di Sociologia economica, ha preso forma all’interno dell’ Osservatorio per il territorio (Opter) ed è contenuta nel progetto COM_PACT4Future , un patto di comunità per disegnare il Futuro della comunità e del territorio. Per costruire un Brescia Recovery Plan bisogna partire dai giovani – afferma Barbara Boschetti - ed ecco quindi i FutureLab che da subito coinvolgeranno le classi quarte di quattro scuole bresciane: l’Istituto Abba Ballini e l’Einaudi, i licei privati Carli e Luzzago. I risultati verranno raccontati durante “La Notte dei ricercatori ” che si svolgerà il 27 novembre in due momenti: la mattina verranno coinvolti i presidi delle scuole, mentre il pomeriggio toccherà agli studenti raccontare alla cittadinanza quanto emerso nei gruppi di lavoro. L’ultimo passo, quello che calerà nella concretezza il grande lavoro svolto, prevede invece la creazione di singole iniziative volte a mettere a terra gli scenari emersi durante l’attività di indagine.

 

Cosa rivela il successo dei Sure-bond

Anche nella pandemia, le Istituzioni europee hanno reagito bene con interventi rapidi, ma collocati in un quadro coerente di medio-lungo termine, disegnato dalla Commissione europea adattando il programma di mandato quinquennale della presidente Von der Leyen che, nei giorni scorsi, ha fatto un ulteriore passo avanti. L’Europa delinea ora un programma di sviluppo con investimenti e innovazione, ma con una chiara impronta sociale anche per ridurre le diseguaglianze acuite dalla crisi sanitaria. Lo dimostra con concreta evidenza la recente emissione “Surebond”, ovvero di una categoria di “Eurobond” finalizzata a scopi sociali che hanno una rilevanza grande non solo economica, ma anche etico-civile, per riaffermare il livello di civiltà della eurodemocrazia. Non si tratta di un’operazione a sé stante, infatti per portare a termine la raccolta fondi nei prossimi mesi ci saranno nuove emissioni Sure che proseguiranno anche nel 2021, data entro cui statutariamente è prevista la fine della raccolta dei fondi. Il collocamento dei Surebond ha ottenuto un successo oltre le attese con una platea di investitori molto ampia ed eterogenea tra cui anche una non trascurabile porzione di banche centrali. Il mercato ha risposto con forza a questa offerta della Ue con un record del portafoglio ordini combinato di 233 miliardi di euro (suddiviso tra 145 miliardi su 10 anni e 88 miliardi su 20 anni). Continua a leggere su L'Huffington Post * professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, fondatore e attualmente presidente del Consiglio scientifico del Cranec (Centro di ricerche in Analisi economica), presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei #economia #ue #quadriocurzio Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Raccomandazioni sul FinTech, prima presentazione europea

Il Gruppo di esperti è stato istituito nel maggio del 2018 dalla Direzione Generale sui mercati finanziari della Commissione europea (DG Fisma) per sviluppare l’innovazione e aumentare la concorrenza nel sistema finanziario attraverso una maggiore semplificazione del quadro regolatorio europeo. Le “30 Raccomandazioni in tema di regolazione, innovazione e finanza” - questo il titolo del Rapporto - è stato illustrato giovedì 13 febbraio nella Cripta Aula Magna dell’Ateneo. L’evento, che va sotto il nome di Digital finance outreach 2020 , servirà per raccogliere dagli stakeholder idee e suggerimenti che serviranno a delineare la strategia digitale per la finanza che l’Europa produrrà nel terzo trimestre del 2020. La digital finance strategy, dunque, rientra tra le grandi priorità dell’agenda europea», ha ribadito Mario Nava , direttore DG Fisma Commissione Ue. Secondo Nava sono tre le linee direttrici da capire per delineare la futura strategia digitale finanziaria. Del resto, ha chiarito Philipp Paech , LSE e Chair dell’Expert Group, «questo Rapporto è una delle basi su cui si svilupperà la strategia digitale della nuova Commissione Von Der Leyen». Tuttavia, ha specificato Paech, «in quanto abbiamo a che fare con servizi finanziari, il FinTech è già regolamentato: esistono però situazioni nuove, come quelle relative all’intelligenza artificiale e alla blockchain, in cui è necessario effettuare aggiustamenti». Il Rapporto indica alcuni principi attorno ai quali la Commissione europea dovrà costruire le prossime regole, in materia di innovazione e finanza», ha affermato Antonella Sciarrone Alibrandi , docente di Diritto bancario in Cattolica.

 

Quali sfide per l’Europa merkeliana

Come ho già scritto, la leadership di due statiste tedesche è un simbolo di speranza per l’ingresso dell’Europa nel XXI secolo. A tal fine ci vuole visione e strategia, tattica e concretezza.A nostro avviso la Presidente della Commissione è ben avviata mentre la Cancelliera non dovrà mancare una conclusione storica.Cerchiamo allora di guardare lungo lasciando perdere per un po’ il contrasto tra Paesi del Nord e del Sud Europa. Ursula von der Leyen e Angela Merkel La presidente prima di arrivare alla Commissione, era relativamente poco nota ma con il suo programma di mandato 2019-2024 ha dimostrato capacità di visione mentre quella di strategia e concretezza sono emerse, salvo necessarie verifiche, durante la crisi Covid-19. Concretezza c’è stata nel rapido coordinamento di interventi, diretti e indiretti, con il Sure, il Mes (ristrutturato,anche se l’Italia non ci crede!) e la Bei. Strategia con il Recovery Plan (ispirato anche da Macron e Merkel) e per i Recovery Bond incardinati nel suo Progamma di mandato 2019-2024. A me sembra invece che una visione strategica europeista ci sia sempre stata anche se spesso mitigata dalle necessità di combinare le contrapposte forze di una Unione a 27 Stati. Questa combinazione di strategia, tattica e concretezza caratterizzerà il suo semestre di Presidenza europea che, in caso di insuccesso, segnerebbe negativamente 15 anni di cancellierato e anche il futuro dell’Europa. continua a leggere su Huffingtonpost ] * professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, fondatore e attualmente presidente del Consiglio scientifico del Cranec (Centro di ricerche in Analisi economica), presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei #ue #europa #semestremerkeliano Facebook Twitter Send by mail Print.

 

FinTech, l’Ateneo nel pool Ue

milano FinTech, l’Ateneo nel pool Ue Antonella Sciarrone Alibrandi , docente di Diritto bancario, è l’unica italiana tra gli esperti del Rofieg , il gruppo di lavoro istituito dalla Commissione europea per contribuire ad aumentare la concorrenza e l’innovazione nel settore finanziario. giugno 2018 C’è anche un po’ di Università Cattolica nel pool di esperti impegnato a sviluppare una strategia regolatoria europea per il FinTech. Il Rofieg , acronimo che indica l’ Expert Group on Regulatory Obstacles to Financial Innovation , è stato istituito a fine maggio dalla Directorate-General Financial Markets della Commissione europea , così come previsto dall’Action Plan sul FinTech dell’8 marzo 2018 volto a sviluppare l’innovazione e aumentare la concorrenza nel sistema finanziario europeo. Tra i 15 membri , provenienti dal mondo accademico, degli operatori e delle istituzioni, figura la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi , docente di Diritto bancario nella facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica nonché pro rettore dell’Ateneo, unica rappresentante italiana e una delle quattro donne che ne fanno parte. Con FinTech (Financial Technology) si indica la nuova tecnologia applicata al mondo della finanza, ossia l’offerta di servizi di finanziamento, di pagamento, di investimento e di consulenza ad alta intensità tecnologica anche da parte di soggetti diversi dai tradizionali intermediari finanziari. L’Ateneo di largo Gemelli è stato tra i primi in Italia a istituire il master in Digital Innovation & Fintech: la trasformazione digitale nel settore bancario e assicurativo . Internet of Things, Cloud Computing, Big Data e Analytics, Blockchain : sono solo alcune delle principali innovazioni che stanno trasformando l’industria finanziaria nel suo complesso, stravolgendo sia modelli di business consolidati sia il mondo professionale.

 

Dalla Cattolica a Bruxelles

Ora è diventato Segretario generale di UniLion , un network tra più di 40 liaison offices in rappresentanza di più di 150 università europee 14 novembre 2019 Alexandru Marchis , è un dottore di ricerca dell’Università Cattolica e da anni rappresenta l’Ateneo di largo Gemelli a UniLion , che ha sede a Bruxelles. UniLion è un network informale tra più di 40 liaison offices in rappresentanza di più di 150 università in tutta Europa . Nel 2015 ho conseguito il Dottorato di Ricerca presso la scuola di Dottorato Agrysystem dell’Università Cattolica. In più un’altra grande parte di lavoro si concentra sul costruire dialoghi e collaborazioni, nel contesto di Horizon 2020 e altri programmi simili, con altre università ed Enti di Ricerca». UnILiON (Universities Informal Liaison Offices Network) è un network informale tra più di 40 liaison offices in rappresentanza di più di 150 università in tutta Europa, ma anche in Giappone e in Russia. Il network è stato fondato su iniziativa di alcuni uffici che rappresentano alcune università a Bruxelles che hanno deciso di collaborare e condividere gli obiettivi raccogliendo le informazioni e ingaggiando dibattiti sulla politica di innovazione e Ricerca europea. Grazie all’energia e al lavoro di tutti i membri, che dedicano tempo e fatica al funzionamento del network, sono sicuro che diventeremo un punto di riferimento a Bruxelles nel prossimo futuro per rispondere alle sfide dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione in Europa».

 

L’Europa è la soluzione, non il problema

POLITICA L’Europa è la soluzione, non il problema Pensare di risolvere le sfide che preoccupano i cittadini dell’Unione abbandonando il progetto europeo è un errore. by Andrea Siravo | 30 marzo 2017 «Per affrontare i problemi dell’immigrazione, della disoccupazione e dell’instabilità internazionale serve una maggiore presa di coscienza e un coinvolgimento dei cittadini dimostrando che l’Europa è la soluzione e non il problema». A pochi giorni dalle celebrazione per i 60 anni della firma dei Trattati di Roma, Riccardo Ribera d’Alcalà (nella foto) , direttore della Direzione generale delle politiche interne al Parlamento europeo, è convinto che l’Europa abbia tutti i mezzi per superare le sfide che preoccupano i cittadini dei 27 stati membri dell’Unione. Nel suo intervento il direttore generale ha sottolineato il ruolo fondamentale che ha avuto l’assemblea di Strasburgo nel processo d’integrazione europea a partire dalla firma dei Trattati di Roma nel 1957. L’Europa dovrebbe cogliere l’occasione di questo anniversario per poter ripercorrere le fasi della Costituzione dell’Europa e poter prendere atto dei progressi compiuti e delle acquisizioni in 60 anni di integrazione europea, anche per poter guardare con onestà e con chiarezza a tutto ciò che ha funzionato». Al termine, la consegna delle borse di studio agli studenti meritevoli [IL PROGRAMMA] GIOVAGNOLI, GLI EUROPEI AL BIVIO A 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma , che posero le basi del Mercato comune, lo storico della facoltà di Lettere e filosofia Agostino Giovagnoli ripercorre la storia dell’Unione europea. Anche oggi, dai problemi dell’integrazione europea si esce solo non con meno ma con più integrazione [LEGGI L’ARTICOLO] GENERAZIONE ERASMUS, L’EUROPA SIAMO NOI Per i ragazzi dello storico progetto di scambio studentesco, l’Unione europea ha tutt’altro che un significato astratto .

 

Quadrio Curzio, una troika salva-Europa

La proposta Quadrio Curzio, una troika salva-Europa Bei, Fei e Feis sono enti già pronti, forti e decidono a maggioranza. Ipotizzando tre direttrici di Alberto Quadrio Curzio * Nel mio precedente intervento ho avuto modo di dire che non serve un Piano Marshall, ma un Piano Delors/Draghi e che per contrastare la pandemia di Coronavirus, con Bei e Fei, l’Europa potrebbe mobilitare 1000 miliardi. Jacques Delors, che fu presidente della Commissione europea per tre mandati dal 1985 al 1995, contribuì con Helmut Kohl e Francois Mitterrand (un terzetto eccezionale!) a una svolta storica nella costruzione europea. Per questo ne tratto qui. Jacques Delors: crescita, competitività e occupazione Una sintesi dei programmi di Delors, non pochi realizzati ed altri prefigurati, si trova nel Libro Bianco del 1993: “Crescita, competitività e occupazione. Da questo Libro Bianco si dovrebbe ripartire sia per l’impostazione pragmatica istituzionalmente mista Federalista-Confederalista-Funzionalista della costruzione europea, sia per tenere salde le potenzialità e le finalità dell’economia reale e strutturale europea. In altri termini per “una nuova sintesi tra gli obiettivi che la società persegue (il lavoro come fattore d’integrazione sociale, la pari opportunità) e le esigenze dell’economia (la competitività e la creazione di posti di lavoro)”. continua a leggere su Huffingtonpost] * professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, fondatore e attualmente presidente del Consiglio scientifico del Cranec (Centro di ricerche in Analisi economica), presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei #europa #ue #bei #quadrio curzio Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Crociata, perché votare per l'Europa

elezioni europee Crociata, perché votare per l'Europa Il vicepresidente della Commissione delle conferenze episcopali Ue esorta a non disertare le elezioni europee per costruire un’unione più attenta al dialogo tra popoli e centro di governo. In fondo i politici siamo noi anche se possiamo solo eleggere». maggio 2019 Dal 23 al 26 maggio tutti i cittadini europei saranno chiamati a eleggere i nuovi membri del Parlamento europeo. La Chiesa Cattolica è protagonista della costruzione europea fin dalle sue radici e continua a contribuire al dialogo e al bene comune con la sua dottrina sociale. Con questo spirito la Commissione delle conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece) esorta tutti i credenti a votare per costruire un’Europa più attenta all’umanità anziché al profitto. Secondo i vescovi europei c’è bisogno di una nuova narrazione di speranza, che coinvolga i suoi cittadini in progetti percepiti come più inclusivi, con un destino comune, oltre le divisioni, la disinformazione e la strumentalizzazione politica. Parla monsignor Mariano Crociata , vicepresidente del Comece e vescovo di Latina, a margine di Re-Thinking Europe: the social doctrine of the Church in action , un incontro promosso in largo Gemelli dal Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa .

 

Un chimico e un medico per salvare l'Ue

Come dovrà muoversi l’Italia lo spiega il professor Alberto Quadrio Curzio 12 giugno 2020 «Società, ambiente ed economia devono (ri)trovare una loro compatibilità che le Istituzioni e l’innovazione possono facilitare tramite gli investimenti. Von der Leyen e Merkel, che vengono da studi in medicina, fisica e chimica di un Paese a forte intonazione scientifica, industriale e cooperativistica, hanno le credenziali per imprimere questa svolta all’Europa». Pubblichiamo l’incipit dell’articolo apparso su Huffington Post di Alberto Quadrio Curzio Con il 1° luglio inizia il semestre di presidenza tedesca del Consiglio Europeo con la cancelliera Angela Merkel che affianca la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Le due statiste appaiono consapevoli della loro responsabilità e puntano sull’innovazione, che è urgente perché nel 2020 il Pil dell’Eurozona calerà fino all’11,5% e gli investimenti fissi lordi fino al 16%. Questa idea è stata spazzata via dalla crisi finanziaria che, iniziata sul finire del primo decennio, si è trascinata per tutto il secondo decennio. La transizione è stata avviata solo dalle innovazioni della Bce presieduta da Mario Draghi che ha salvato nel citato decennio l’euro e l’Europa. Siamo ora nel terzo decennio iniziato nel 2020 che nasce colpito dalla pandemia del Covid-19 con un cambio di tutta la prospettiva europea (e mondiale).

 

Ecco come cambia l’Europa, le analisi dei docenti dell'Università Cattolica

ELEZIONI EUROPEE Ecco come cambia l’Europa, le analisi dei docenti dell'Università Cattolica Le urne hanno mostrato una sostanziale affermazione delle forze europeiste ma le spinte alla frammentazione e il ruolo che giocheranno i governi sovranisti nel Consiglio d’Europa rendono il quadro incerto. I commenti a caldo di alcuni professori. maggio 2019 Quale sarà il futuro dell’Europa? Dopo gli esiti delle Elezioni europee, Cattolicanews ha chiesto un commento a caldo ad alcuni docenti dell’ateneo. Italia a rischio isolamento di Paolo Balduzzi Rispetto agli altri Paesi, soprattutto per via del numero di seggi della Lega nel nuovo Parlamento europeo, l’Italia rischia di rimanere in posizione defilata. Una costruzione di successo, un’invenzione storica che sta reggendo agli urti della globalizzazione e ai nazionalismi Ue, le strategie dei sovranisti di Andrea Santini Per la prima volta i due gruppi storici del Parlamento europeo dovranno contare necessariamente sull’appoggio dei liberali. Nel 2021-2027 partiranno altri 12 milioni di giovani e il Programma Horizon Europe destinerà 120 mld di euro per la ricerca. Parla il professor Pier Sandro Cocconcelli #europa #elezioni #unioneeuropea #ue Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Il master Megsi incontra l’Ue

milano Il master Megsi incontra l’Ue Gli studenti, accompagnati dalla direttrice Federica Poli , a Bruxelles per conoscere da vicino le istituzioni europee con Conftrasporto-Aice e la Scuola Superiore del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni di Confcommercio. Li hanno vissuti dall’11 al 13 dicembre gli studenti del master Economia e gestione degli scambi internazionali (Megsi) dell’Università Cattolica, accompagnati dalla direttrice Federica Poli , a Bruxelles per l'annuale momento di formazione sulle tematiche europee, organizzato da Conftrasporto e Aice (Confcommercio). Gli studenti, accolti da Marisa Ameli , responsabile della Delegazione di Confcommercio presso l'Ue e guidati da Stefano Spennati , Senior Advisor per le Politiche dei Trasporti della Delegazione di Confcommercio a Bruxelles e docente del master, hanno partecipato a incontri con varie istituzioni europee. Inoltre, gli studenti hanno partecipato a una mattinata di approfondimento sui temi delle politiche europee per l'istruzione e l'occupazione, ospiti della Delegazione di Regione Lombardia, con i funzionari Folco Ciulli , Leonardo Lorusso e con il responsabile di Unioncamere Lombardia a Bruxelles Ludovico Monforte . Gli studenti hanno, inoltre, vissuto l'esperienza della plenaria del Comitato Economico e sociale, ospiti di Claudio Rotti , presidente di Aice Confcommercio, un'organizzazione che ha contribuito, fin dall'inizio, alla nascita e alla crescita del master Megsi. Alla missione ha partecipato anche l'Assessore all'Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Melania Rizzoli , in collegamento dagli Uffici di Regione Lombardia da Milano, che ha salutato gli studenti e indicato ulteriori ipotesi di approfondimenti e collaborazione sulle tematiche delle professioni del trasporto. Le giornate studio a Bruxelles nascono nel 2016, promosse dal vice presidente di Confcommercio e vice presidente di Conftrasporto, Paolo Uggé , e dalla Scuola Superiore del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni.

 

L’Europa di Enrico Letta

MILANO L’Europa di Enrico Letta Il professore dell’Institut d’Etudes politiques de Paris sarà ospite del secondo incontro del ciclo “Colloqui sull’Europa”, promosso dal dipartimento di Economia e finanza. Giovedì 18 gennaio l’appuntamento sarà introdotto dal rettore Franco Anelli 11 gennaio 2018 Il futuro dell’Unione europea e il ruolo dell’Italia. Parlerà di questo Enrico Letta ospite giovedì 18 gennaio del secondo appuntamento dei “Colloqui sull’Europa” , il ciclo di incontri promosso dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e in programma alle 15 nell’Aula Pio XI dell’Ateneo (largo Gemelli, 1 – Milano). Un dibattito dove anche il nostro Paese può giocare un ruolo rilevante, anche con l’aiuto di protagonisti d’eccezione della scena pubblica nazionale e internazionale. Ad aprire il ciclo di incontri era stato il 1° dicembre Pier Carlo Padoan con il suo intervento “Prospettive per l’integrazione europea” . colloquieuropa #enricoletta #ue Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Padoan, un ministro delle finanze Ue

Milano Padoan, un ministro delle finanze Ue Il ministro dell’Economia ha aperto i “Colloqui sull’Europa” parlando del rafforzamento complessivo dell’architettura istituzionale europea, della legge di Bilancio e delle misure per Università e ricerca. La nostra video-intervista 01 dicembre 2017 L'Europa ha attraversato una crisi difficile ma, come sempre dopo questi momenti, le riforme istituzionali accelerano, a partire dalla costituzione dell'Unione bancaria europea. È andato al cuore dei problemi dell’Unione europea, il ministro dell’Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan nell’intervento che ha aperto i “ Colloqui sull’Europa ” dell’Università Cattolica. Dopo i saluti del rettore Franco Anelli e del professor Massimo Bordignon , membro dell’ European Fiscal Board dell’Ue, il ministro ha tracciato una panoramica sull’andamento dell’economia in Europa e ha dedicato ampio spazio alle domande degli studenti. In particolare, a fronte di un miglioramento complessivo dei parametri economici e finanziari europei, il ministro ha ribadito la necessità di un rafforzamento dell’architettura istituzionale europea che sappia coniugarsi con il sostegno della crescita. Padoan ha avanzato l’idea di tracciare una nuova dimensione fiscale europea con strumenti utili non solo per gestire la crisi, ma anche per proporre welfare più sostenibili. Tra gli strumenti suggeriti, l’istituzione di un ministro delle finanze europeo che potrebbe implementare il ruolo dell’Esm, l’ European stability mechanism , il meccanismo di sostegno che ha la finalità di mobilitare le risorse finanziarie e metterle a disposizione dei Paesi dell’area euro in difficoltà finanziaria.

 

Bordignon nell’European Fiscal Board

MILANO Bordignon nell’European Fiscal Board Il docente di Scienza delle finanze della facoltà di Economia è l’unico italiano nominato dai cinque presidenti europei nel nuovo organismo indipendente che vigilerà sulla politica fiscale dell’Ue. L’organismo collettivo e indipendente sarà in carica per tre anni e s’inserisce in quel processo di riforma della governance dell’Unione monetaria, fissata nel 2015 nel rapporto dei cinque presidenti. Il primo è ragionare sulla corretta applicazione delle regole fiscali che l’Unione Europea, in generale, e i Paesi della moneta unica, in particolare, si sono dati per controllare le finanze pubbliche». Nel valutare il funzionamento delle regole e la loro applicazione il nuovo organismo può anche dare consigli su come queste possano essere migliorate sul fronte della trasparenza e dell’efficacia, che si riduce a causa di un serio problema di comprensione di queste norme da parte dell’opinione pubblica». Il secondo compito? «Nei suoi report annuali, che saranno pubblici, il Fiscal Board è chiamato istituzionalmente a dare anche una valutazione sulla “fiscal stance” dell’Eurozona, cioè sulla politica di bilancio complessiva dell’area. E il terzo obiettivo? «Uno dei risultati del progressivo rafforzamento delle regole fiscali (il cosiddetto Fiscal Compact) è stato l’introduzione in tutti i paesi di “fiscal council” indipendenti a sostegno della politica di bilancio; nel nostro Paese si tratta dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Quale sarà il traguardo da raggiungere? «La speranza è che questa istituzione dia una mano nel trovare un equilibrio più soddisfacente tra il rispetto delle regole fiscali in ciascun Paese, necessaria per gli Stati che hanno scelto la moneta unica, e i risultati in termini di politica fiscale complessiva.

 

Ue, dietro le quinte degli affari esteri

MILANO Ue, dietro le quinte degli affari esteri A raccontare agli studenti che cosa significa lavorare al fianco dell’Alto Rappresentante Mogherini è stato lo speechwriter Lorenzo Biondi. Una lezione che è stata l’occasione per fare il punto sulle questioni più spinose dello scenario geopolitico attuale. Lavora a Bruxelles come speechwriter di Federica Mogherini ed è arrivato al fianco dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dopo essersi occupato di Medio Oriente come giornalista. Lo speechwriter è stato ospite il 14 aprile del corso di Comunicazione e politica della facoltà di Scienze politiche e sociali, tenuto dal professor Luca G. Castellin . La sua lezione su Comunicazione politica e Public diplomacy di Federica Mogherini è stata l’occasione per intervistarlo sulle questioni più spinose dello scenario geopolitico attuale. Riuscirà il nuovo governo di unità nazionale a guidare la lotta contro l’Isis? «L’arrivo del governo di unità a Tripoli è un passo avanti importante per la stabilizzazione della Libia, e ci si è arrivati dopo mesi di lavoro per cercare una soluzione politica. Tutta l’Unione è d’accordo che è impensabile che, al termine di una fase di transizione, Bashar al-Assad resti alla guida della Siria.

 

Piano Juncker, opportunità per le imprese

MILANO Piano Juncker, opportunità per le imprese In Cripta Aula Magna, due giornate per discutere delle strategie europee per le imprese, organizzate dalle Rappresentanze della Commissione europea di Milano, Barcellona e Marsiglia e dall'Università Cattolica. giugno 2016 Due giornate per discutere delle strategie europee per le imprese. Sarà l’occasione per discutere e scambiare soluzioni innovative in merito al piano Juncker, al digitale per le imprese e ai fondi strutturali per l’occupazione e lo sviluppo. Dopo i saluti istituzionali di Antonella Sciarrone Alibrandi , prorettore Università Cattolica del Sacro Cuore, Fabrizio Spada , direttore della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, Raffaele Cattaneo , presidente Consiglio Regionale, Regione Lombardia, Diana Agosti , capo dipartimento Politiche Europee, Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono previste tre sessioni di lavoro. Crescita e Occupazione Pomeriggio Il Digitale per le Imprese Venerdì 1° luglio Fondi Strutturali per lo Sviluppo VAI AL PROGRAMMA #ue #investimenti #imprese #sviluppo Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Daveri: risparmi salvi, Europa a pezzi

Ma il sogno europeo rischia l’effetto domino, che può iniziare con la vittoria di Podemos in Spagna e coinvolgere i Paesi più ricchi. Ci aspetta un lungo periodo di negoziati per definire i nuovi trattati internazionali che legheranno Ue e Regno Unito. Un risultato inatteso, almeno dopo gli exit poll che si erano diffusi nella tarda serata di ieri, che davano il “remain” in testa, e dopo l’euforia delle borse, che avevano chiuso in rialzo. Anche in Olanda si comincia a pensare a un referendum per uscire dalla Ue. È l'inizio della fine del sogno europeo? «L'Europa di domani non sarà quella che è stata fino a oggi. Il rischio è un effetto domino in cui altri Paesi ricchi decidano di lasciare una Ue incapace di risolvere i problemi, prima di tutto quello dei rifugiati ma anche quello delle banche». Chi risentirà di più gli effetti del “leave”: imprese e piccoli risparmiatori? Cosa ne sarà dei nostri risparmi? «In questi momenti è meglio non vendere perché si rischia di capitalizzare tutte le perdite. Di buono c'è che l'euro è un bene rifugio nei confronti di una sterlina che si deprezzerà.

 
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