Filippo Masci (il terzo da sinistra) alla prova con due colleghiHo partecipato al concorso quasi per caso. La scoperta del Talent l'ho fatta ad ottobre su segnalazione di un mio compagno di facoltà e, incuriosito, ho subito deciso di provare a parteciparvi.

Virtual Talent è un business game, giunto ormai alla terza edizione, organizzato da Asseprim (associazione servizi professionali per le imprese) in collaborazione con Confcommercio.

I requisiti per partecipare erano tre:

- Essere un laureando in economia o ingegneria gestionale

- Essere iscritto in una delle seguenti università: Statale, Cattolica, Bocconi, Politecnico Bicocca o LIUC

- Essere tra i primi venti iscritti del proprio ateneo

Il 2 novembre, una volta ottenuta l’iscrizione, il concorso è entrato nel vivo con la “consegna” a tutti i partecipanti di un’impresa manifatturiera virtuale. L’azienda era operante su tre linee di produzione: i computer portatili, gli mp3, e le game-console. I concorrenti erano chiamati a gestire l'impresa per quattro semestri "virtuali” (ogni “semestre” corrispondeva in realtà a due giorni reali).

La gestione consisteva nel prendere decisioni di marketing (per esempio quanto sponsorizzare la propria immagine e le linee di prodotto), di finanza (dato un iniziale status di indebitamento bisognava decidere se aumentare l'indebitamento o se diminuirlo), decisioni di acquisto (quanta merce comprare), senza dimenticare le decisioni riguardanti il prezzo dei propri prodotti, del personale e dei punti vendita.

L'impresa era posizionata in un ambiente caratterizzato da due elementi: competitività e dinamicità. Per quanto riguarda il primo i partecipanti erano divisi in "mondi di gioco" composti da 5 persone con le quali si gareggiava per assorbire la domanda e le quote di mercato. Nel secondo invece i fornitori, che erano uguali per tutti i partecipanti, vendevano merce di diversa qualità e prezzo per ogni semestre. Al termine si procedeva al controllo dei risultati, avendo la possibilità di consultare il bilancio dei concorrenti e analizzare i propri risultati.

Alla fine di ogni “semestre” è stata stilata una classifica tenente conto del profitto cumulato e della quota di mercato acquisita, inoltre veniva richiesto al partecipante di rispondere a domande che stilavano il profilo psico-attitudinale del partecipante che influiva per il 30% sulla valutazione.

Al termine del gioco, è stata resa nota solo la classifica parziale di ciascuna giornata poiché i risultati sarebbero stati comunicati successivamente. Tuttavia i migliori tre giocatori di ogni università hanno avuto la possibilità di partecipare a una prova a squadre tra atenei, gioco che aveva molte similitudini con il primo ma comprendeva decisioni più elaborate come l'investimento in ecologia e maggiori specificazioni per ogni tipo di decisione. Essendo ben piazzato in classifica ho avuto dunque l’onore, insieme a due colleghi, di rappresentare la mia università nella prova di gruppo ma purtroppo le cose non sono andate benissimo e non siamo riusciti a salire sul “podio”.

Lo scorso 28 Novembre l’atto finale, la premiazione nella sede milanese di Confcommercio, alla quale hanno partecipato manager di varie aziende operanti nell'ambito dell'economia. Due i momenti della cerimonia che mi sento di segnalare: una presentazione tesa a istruire i giovani sul come approcciarsi al mondo del lavoro e il discorso del presidente di Asseprim Umberto Bellini.

A tutti i partecipanti è stato consegnato il proprio profilo psico-attitudinale mentre ai primi dieci classificati (tra cui il sottoscritto) è stata offerta la possibilità di aver pubblicato il proprio curriculum sul sito di Asseprim, garantendosi così grande visibilità rispetto alle imprese associate.

Al termine mi sono piazzato al terzo posto (primo per quanto riguarda il mio ateneo) con 89/100, cinque punti in meno rispetto al vincitore, Lorenzo Tosonotti del Politecnico che si è aggiudicato il titolo con 94/100.

Ho raggiunto questo punteggio puntando fortemente e da subito sulla sponsorizzazione dell'azienda piuttosto che su quella delle linee di produzione come decisione di marketing (la sponsorizzazione dell'immagine aziendale non era correlata nell'immediato a una maggiore valutazione dell'impresa da parte dei clienti, ma i vantaggi si sarebbero fatti sentire nel tempo) e alzando molto i prezzi vendendo inizialmente molto meno dei miei concorrenti e accumulando in magazzino merce di qualità vendutami in quei primi due semestri dai fornitori, con il risultato di un iniziale forte indebitamento che ha però dato i suoi frutti nelle ultime fasi del gioco dove la qualità dei miei prodotti e la mia forte immagine mi hanno permesso di vendere molto e a prezzi elevati ottenendo cosi quote di mercato e profitto di gran lunga superiori ai miei concorrenti.

Penso che questa sia stata la mossa determinante per ottenere questo punteggio.

Virtual talent è stata sicuramente un'esperienza interessante per chi ama la competizione e la gestione d'impresa che permette a giovani laureandi (della triennale e della specialistica) di acquisire visibilità nel mondo del lavoro e di mettersi alla prova. Grazie dunque ad Asseprim, che ha realizzato tutto questo con il puro intento di formare giovani e di introdurli nel mondo del lavoro.

* 21 anni, Sanremo (IM), III anno della facoltà di Economia, sede di Milano