Sabato 14 novembre in Italia è appena partito il secondo lockdown. Il prof. Carlo Cottarelli, come altri milioni di italiani, è chiuso in casa e passa la giornata a leggere. Verso sera scrive un tweet in cui condivide l’esperienza e rivolge ai suoi follower il consiglio di comprare libri anziché l’ultimo smartphone: “Nutrite la mente, non solo gli occhi. Un libro resta, per sempre”.

 

E se a dirlo è il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica, ex commissario per la revisione della spesa pubblica e dirigente del Fondo Monetario Internazionale, insomma un uomo abituato a vivere di numeri, allora è bene fidarsi. E tantissimi altri personaggi pubblici hanno aderito alla sua iniziativa, sostenuta in modo veramente trasversale da politici, intellettuali, personaggi dello spettacolo e dello sport. Da Romano Prodi a Marco Tardelli, da Neri Marcorè a Gioele Dix. E poi Paola Cortellesi, Carlo Verdone, Piero Angela e Roberto Vecchioni. Basta andare a vedere il profilo Twitter di Cottarelli per vedere l’effetto valanga che quel tweet ha generato.

 

L’iniziativa ha richiamato l’attenzione mediatica e il professore ha raccontato al quotidiano LaRepubblica l’origine dell’iniziativa:

 

L’indipendenza a cui allude l’hashtag è la libertà di pensiero?

«Certo, altrimenti si finisce col ragionare con la pancia e si diventa dipendenti da chi mette in giro messaggi fuorvianti. La lettura di un libro richiede impegno e questo sforzo obbliga a pensare, ci rende indipendenti».

 

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