350 miliardi di Pil all’anno prodotti in Lombardia, di cui 35-36 mila miliardi di euro nella sola provincia di Brescia. Tanto basta per collocare la regione al 33° posto su 195 Stati nella classifica del posizionamento economico, e la città di Brescia all’88° (davanti all’Estonia e alla Corea del nord). “Non si tratta di dati forniti per stupire, impressionare o dare adito a ipotesi di autonomie, ma di informazioni che è fondamentale conoscere per comprendere il contesto economico e sociale in cui siamo inseriti e agiamo quotidianamente”.
Introdotto del pro-rettore Mario Taccolini, l'editorialista del Corriere della Sera Massimo Tedeschi ha fornito questi e altri dati agli studenti nell’ambito della conferenza Lombardia 4.0: crescita economica e dinamiche sociali nel tempo della globalizzazione.
“Un contesto fatto da ben 109mila imprese, di cui 16mila manifatturiere, è la nostra cornice di riferimento” ha proseguito Tedeschi prima di passare la palla all’Assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia con delega al Turismo, Mauro Parolini.
“Pensare all’economia oggi, non può prescindere dal ragionare in termini di cambiamento dettato da innovazione tecnologica, digitalizzazione e globalizzazione, le quali permettono di creare relazioni informative che hanno mutato moltissimo il settore economico nella sua totalità. Basti pensare alle relazioni/connessioni tra macchinari industriali, ma anche all’evoluzione in termini di feedback e relazioni dirette tra produttore e consumatore nel settore del turismo, alberghiero, della ristorazione o commerciale in genere. Si tratta di opportunità enormi, ma anche di rischi concreti, e per difendere la propria autonomia e la propria esistenza all’interno di un mercato che oggi è mondiale le nostre imprese devono fare rete. Questo è il salto culturale che dobbiamo fare”.
Ma la Regione come si rapporta a tutto ciò? Quali le sue politiche e quali le sue azioni?
“Laddove le competenze sono esclusivamente regionali, come ad esempio nel caso del turismo, operiamo da un lato per sveltire e snellire procedure e burocrazia. Dall’altro cerchiamo di essere i registi che fanno incontrare e dialogare persone, enti e realtà per convincerle a collaborare. Un esempio? L’unione delle forze tra le province di Como e Lecco per promuovere il turismo del loro lago. A Brescia si sono registrate più di 10mila presenze all’anno in termini di turisti che vengono e soggiornano almeno una notte in città, con un aumento del Pil derivato del 6-7%. Un incremento mai visto negli ultimi 15 anni, e rilevante se paragonato al 16% dell’industria. Ma non basta, per crescere le singole realtà non possono ragionare da sole, occorre creare una rete comune”.
Come si traduce tutto ciò in termini di occupazione e posti di lavoro?
“Il presente e il futuro ci impongono di sostituire i posti di lavoro tolti da tecnologia e automazione, rimpiazzandoli con altri. Il turismo e le relazioni sono settori fertilissimi da questo punto di vista” ha concluso Parolini.