Passione, curiosità, voglia di sperimentare non devono mancare a chi intende scegliere la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Come scriveva Leonardo da Vinci “non v'è certezza se non là dove si possono applicare le matematiche e che quelli che si innamorano della pratica senza la scienza sono come i nocchieri che entrano in naviglio senza timone o bussola”.
Con queste parole il preside della facoltà Maurizio Paolini si è rivolto agli studenti che hanno seguito la quinta giornata dell’Open week, dedicata alla presentazione del corso di laurea in Matematica, con i tre indirizzi in Matematica, Fisica e Informatica.
Senza dimenticare che scegliere di studiare matematica nel 2020 significa aprirsi un ventaglio di prospettive occupazionali che spaziano dal mondo della formazione, delle aziende e della ricerca. I laureati nelle materie Stem non conoscono la parola disoccupazione perché in un mondo guidato dalle tecnologie e che cambiano a velocità impressionanti, i protagonisti del futuro fonderanno il proprio successo non esclusivamente su conoscenze tecniche ma sulla capacità di applicare conoscenza e metodologie scientifiche a problemi reali in maniera flessibile, sulla curiosità intellettuale e sulla volontà di apprendere nuovi concetti e risolvere in maniera originale problemi complessi e multidisciplinari, sull’apertura alle nuove sfide e sulla capacità di guidare il cambiamento connesso allo sviluppo tecnologico.
La matematica ha infatti vita propria, ma nello stesso tempo è incarnata in tutti i nostri strumenti tecnologici, dal più semplice al più sofisticato, spiega Giulia Giantesio, docente di Statistica matematica. «Qui si studia molta teoria, ma anche molta applicazione perché la matematica è trasversale a molti aspetti della nostra quotidianità». La professoressa ha fatto nostro lo slogan cuore è ragione: per studiare matematica ci vuole passione e fascino verso questa materia, ma è una scelta anche di ragione intesa sia come consapevolezza di quello che questa scelta può portare in termini di prospettive occupazionali e di cambiamento nel modo di pensare verso un ragionamento sintetico e deduttivo
Tornando a parlare di numeri, gli iscritti ai corsi della facoltà sono contingentati, quindi c’è un rapporto diretto, personale con gli studenti, con loro c’è un dialogo costante, di vero scambio reciproco. «Inoltre, chi viene a studiare fisica in Cattolica ha la possibilità di fare ricerca in laboratori avanzati nel campo della spettroscopia, delle nanostrutture, e in generale nell’analisi dei materiali utili alle aziende» ha spiegato Stefania Pagliara, docente di Fisica. «I laureati in fisica non hanno difficoltà a trovare posto nei miglior team internazionali di ricerca».
Anche il mondo delle aziende è alla ricerca di questa figura professionale, come ha ricordato Sebastiano De Cesari, che dopo un dottorato in Fisica, ora lavora alla Copan, una multinazionale che fa tamponi e materiale biomedicale. «Mi occupo della sterilizzazione di dispositivi medici, per la diagnostica in vitro e per l’attività di laboratorio, di tutti gli stabilimenti produttivi del gruppo. In particolare, ciò che mi dà molta soddisfazione è seguire le realtà produttive che Copan ha a Shanghai (Cina), a Murrieta (California) e Aguadilla (Porto Rico). È un lavoro molto interessante, dinamico e stimolante, che non mi fa rimpiangere l’attività di ricerca. Anche se molti concetti che ho studiato durante la laurea e approfondito durante gli anni di dottorato non vengono applicati al mio lavoro, ritengo lo studio e l’attività di ricerca contribuiscano a quella forma mentis che ti dà una marcia in più nel mondo aziendale».
Per secoli il progresso scientifico è stato limitato dalla mancanza di dati/misurazioni; oggi di dati ne abbiamo anche troppi, ma quello che ci manca è la conoscenza, cosa ci dicono questi dati, come possiamo usarli per comprendere la realtà che ci circonda e come possiamo usarli per fare previsioni su cosa succederà in futuro. A questa formazione guarda il percorso in informatica, illustrato da Marco Della Vedova, docente di informatica.
La sfida per un laureato in matematica, fisica e informatica è quella di estrarre, da questo oceano di dati, le relazioni che ci permetto di spiegare e prevedere i fenomeni che abbiamo misurato. I dati ci sono, la potenza per elaborali è disponibile, a basso costo, per tutti grazie al cloud computing, mancano le idee su come interpretare i dati. Ecco perché la scienza, e il mondo in generale, ha bisogno di nuove energie per continuare sulla strada del progresso e per scoprire nuove strade.
La giornata dell’Open Week si è aperta con il talk "Colloqui sull'Europa", con la partecipazione di Irene Tinagli, presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.
A concludere la giornata il talk “A tutto campus” (di cui parliamo qui a lato), dedicato ai servizi di Educatt e con la proiezione delle fotostorie Unicatt, a cura del fotogiornalista Nanni Fontana, che ha raccontato la Cattolica attraverso i propri scatti. E ha fatto registrare complessivamente 79.899 persone raggiunte, 5.574 interazioni e 14.503 visualizzazioni.