Se è vero che la pensione è un diritto, quali sono i nostri obblighi? Una domanda che solleva altre questioni, come il ruolo dello Stato per sostenerlo, i rischi per i singoli lavoratori nel libero mercato dei fondi pensione e il problema di come garantire una maggiore equità pensionistica tra generazioni diverse.

Sono i temi che faranno da sfondo alla tavola rotonda promossa venerdì 18 dicembre dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

“Se la pensione è un diritto, quali sono i nostri obblighi?”: questo il titolo del dibattito, in programma alle 16.30 nell’Aula Bontadini dell’Ateneo di largo Gemelli, nel corso del quale si confronteranno Tito Boeri, presidente Inps, Luigi Di Falco, responsabile “Vita e Welfare” di Ania, Peter Hammond, docente all’Università di Warwick e docente emerito all’Università di Stanford, tra i massimi studiosi di Welfare e Scelte Sociali. I lavori coordinati da Massimo Bordignon, ordinario di Scienza delle Finanze, saranno introdotti dai saluti istituzionali del preside della facoltà di Economia Domenico Bodega e conclusi da quelli del rettore Franco Anelli.

L’incontro - che trae spunto dalle parole di papa Francesco “Non manchi il diritto alla pensione” - vuole essere l’occasione per fare il punto su una questione che continua a restare centrale nel dibattito pubblico italiano. Non solo per il nodo irrisolto degli “esodati”, ma anche dopo la proposta Inps di tagliare circa 250 mila pensioni d’oro e 4 mila vitalizi per cariche elettive. Nello stesso tempo, con l’aiuto di esperti, si cercherà di fornire un quadro su come si sta muovendo il mercato per accogliere la domanda di risparmio pensionistico, visto che dopo la “busta arancione” – un prospetto che consente ai lavoratori, anche a quelli più giovani, di calcolare in anticipo le pensioni che percepiranno a fine carriera – molti potranno decidere di scegliere la pensione integrativa.