Più anni di vita da vivere al meglio, in salute e attivi sia socialmente sia sul fronte professionale: è questo il futuro che attende i cittadini europei, gravato però anche da non poche minacce, specie per la salute di una popolazione sempre più vecchia e con scarso ricambio generazionale.

Questo e molto altro sarà al centro, nei giorni 1 e 2 dicembre, della Conferenza 2016 del Joint Programming Initiative “More Years better Lives” (Più anni, Vite migliori - JPI MYBL), che si terrà all’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico A. Gemelli di Roma (Centro Congressi Europa,  Sala Italia).

La conferenza è organizzata dalla rappresentanza Italiana del JPI MYBL attiva nell’ambito della comunicazione e diffusione, per conto del ministero della Salute e del Ministero dell’Università e della Ricerca e in collaborazione con il Segretariato del JPI MYBL (ZonMw, Olanda) e con l’Assemblea Generale.

«Il tema al centro della conferenza - spiega il professor Paolo Maria Rossini, direttore dell'Istituto di Neurologia dell'Università Cattolica - Policlinico Agostino Gemelli di Roma e delegato italiano per JPI MYBL - è salute, invecchiamento e flussi migratori, come affrontare i cambiamenti demografici che ci riserva il prossimo futuro».

«Lo scopo principale – aggiunge il professor Rossini - è offrire una piattaforma di confronto e discussione per gli esperti e i partecipanti sulla situazione attuale e sulle sfide future relative all’ampio tema dei cambiamenti demografici».

La conferenza si svilupperà su due giorni: durante la prima giornata saranno discussi i nuovi modelli di welfare e le novità che ci aspettano nel mercato del lavoro come conseguenza di una più estesa vita lavorativa (a sua volta conseguenza di una maggiore aspettativa di vita in buona salute). Verrà dato inoltre spazio alla presentazione dei progetti vincitori della prima edizione di JTC2015 e della seconda JTC2016. Nella seconda giornata sono previste tre sessioni parallele dove un gruppo di esperti internazionali presenterà le ultime novità sui seguenti temi: nuove sfide legate agli attuali e futuri flussi migratori; Salute e modelli di welfare in una Europa che cambia; tendenze sulla salute degli europei, una popolazione che invecchia, ovvero quali saranno le principali “minacce” alla nostra salute.

«Le sfide per la salute che attendono l'Europa nel prossimo futuro sono principalmente quelle delle malattie legate all’invecchiamento e delle malattie legate ai flussi migratori - prosegue il professor Rossini -. Per la prima tutte le patologie degenerative dei vari sistemi e organi a partire dal cervello (demenze, ictus, parkinson etc.), a proseguire con l’apparato circolatorio (infarti, cardiopatie, vasculopatie diffuse etc.), proseguendo con l’apparato  osteo-muscolare (osteoporosi, artrosi, sarcopenia – ovvero perdita di volume e forza dei muscoli nell’anziano). Per le seconde direi che assisteremo alla recrudescenza di alcune patologie che credevamo di avere debellato (tubercolosi, tracoma, malattie veneree di vario tipo), oltre all’irrobustirsi di ceppi batterici e di virus».

Tutto ciò significherà nuovi costi per i sistemi sanitari nazionali e la necessità di investire sempre di più in prevenzione ed educazione alla salute; ma anche nuovi modelli di welfare per gestire una vita lavorativa sempre più prolungata e sostenere una popolazione sempre più anziana.

In chiusura dei lavori il professor Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, farà una presentazione dal titolo “Possiamo evitare la tempesta perfetta?”.