Cataratta, trapianti di cornea, tumori oculari, distacchi di retina e vitrectomie. Queste le patologie che verranno maggiormente trattate nelle nuove sale operatorie per la Day Surgery Oculistica, inaugurate lunedì 28 settembre. Ubicate presso l’Ala B del terzo piano del Policlinico universitario “Agostino Gemelli”di Roma, le due sale dispongono di strumenti chirurgici di ultima generazione, quali facoemulsificatori e vitrectomi.

Nell’ambito dell’Istituto di Oftalmologia del Gemelli si sono progressivamente sviluppati nuovi servizi e unità operative come l’oncologia oculare, la chirurgia palpebrale e dell’orbita e il potenziamento delle attività della chirurgia vitreo-retinica e dei trapianti di cornea per venire incontro alle crescenti esigenze dei pazienti in un settore medico in continua evoluzione tecnologica e organizzativa. Ecco dunque la necessità di realizzare ambienti interamente dedicati all'attività chirurgica ambulatoriale e di Day Surgery, dettata anche dalla crescente attività operatoria della Clinica oculistica del Gemelli, diretta dal professor Emilio Balestrazzi.

«Grazie a queste nuove sale operatorie potremo garantire ai pazienti un miglioramento complessivo dell’offerta assistenziale, con una attesa riduzione delle liste d’attesa, e una maggiore sicurezza nella prevenzione delle infezioni», ha spiegato Balestrazzi. La benedizione delle sale operatorie è stata impartita, da monsignor Sergio Lanza, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica. Al taglio del nastro hanno partecipato il direttore del Policlinico Gemelli, Cesare Catananti, il preside della facoltà di Medicina dell'Università Cattolica di Roma, Paolo Magistrelli, e il direttore sanitario del Gemelli, Andrea Cambieri.

Sono in particolare i tumori a essere al centro dell’attività chirurgica effettuata nella nuova struttura. Nel campo dell'oncologia oculare nascono e accrescono nuove terapie con interventi terapeutici sempre meno invasivi. «Attraverso la nuova tecnica della brachiterapia o radioterapia a contatto è possibile applicare sull’occhio placche con isotopi radioattivi che distruggono il tumore. Il periodo di applicazione è variabile, ma dura al massimo tre giorni», ha spiegato Balestrazzi. Tra le nuove terapie per il trattamento dei tumori si segnala la chemioterpia topica, cioè locale, che avviene attraverso l’applicazione di pomate o colliri. «Nei casi più difficili – ha concluso l’oculista del Gemelli - con le nuove tecniche chirurgiche è sempre più possibile conservare l’occhio e talvolta la vista».