Aprire la porte al proprio futuro, scegliendo l’università dopo gli studi alle scuole superiori, è per molti ragazzi una naturale continuazione del proprio percorso formativo. E l’Open day dell’Università Cattolica offre ai neo-diplomati un contributo per operare la propria scelta. Un'edizione che ha risentito in termini affluenza dello slittamento delle prove orali della maturità, ritardate di qualche giorno a causa della doppia tornata elettorale di giugno. Ma questo non ne ha intaccato lo spirito, soprattutto nella sua dimensione di “open mind”, cioè dell’opportunità di aprire gli orizzonti verso il futuro, cominciando a capire qualcosa di più del mondo universitario, senza tralasciare un primo sguardo sui percorsi professionali che i singoli corsi di laurea potrebbero aprire. Una prospettiva che è stata presentata dai presidi e dai professori delle facoltà, ma anche dalle esperienze di laureati della Cattolica che sono entrati con successo nel mondo del lavoro.

Grande interesse ha suscitato il percorso professionale di Alfredo Altavilla (nella foto), Chief Executive Officer Fiat Powertrain Technologies and Business Development Senior Vice President Fiat Group Automobiles. Classe 1963, laureato nell'ateneo di largo Gemelli alla facoltà di economia nel 1988 con una tesi sulla Fiat Uno con il professor Walter Giorgio Scott, vanta una carriera ventennale nella casa automobilistica torinese che lo ha portato, fra gli altri incarichi, a guidare l’espansione nei mercati di India e Cina. Ora è al top del gruppo torinese. Una posizione raggiunta con un cammino graduale frutto anche della voglia di mettersi in gioco. «Il consiglio che mi sento di dare agli studenti - ha affermato - è di dimostrare grande flessibilità nel posto di lavoro, essere votati a un percorso che parte dal basso e di mostrarsi disponibili anche a lavorare all’estero, soprattutto dove si aprono nuovi mercati. Nel 1995 fui nominato responsabile dell'ufficio Fiat auto di Pechino e nel 1998 del progetto Cina e India, luoghi dove dieci anni fa pochi volevano andare». Nei suoi vent'anni di carriera in Fiat, ha raccontato Altavilla, si sono alternati diversi cicli nell'azienda: nel giro di cinque anni è passata dal perdere due milioni di euro al giorno a guadagnarne cinque nello stesso lasso di tempo. Un’inversione di tendenza di cui è stato protagonista e che lo ha portato a curare con successo la fusione fra la Fiat e l'americana Chrysler: un’operazione che ha rafforzato la posizione della casa torinese nel mercato mondiale dell'auto.

 


Primo giorno: questione di metodo

Secondo giorno: la lezione dei top

Video testimoni: Alfredo Altavilla, Roberto Madona [parte 1] [parte 2]


All'Open day c’è chi dall'estero ha scelto la Cattolica per specializzarsi e imparare una seconda lingua: Dayana Mejias Roman (nella foto a destra), testimone della facoltà di Sociologia (presentata dal preside Mauro Magatti), è nata in Venezuela dove si è laureata a vent’anni in Relazioni Internazionali. Come premio di laurea si è regalata il classico viaggio in Italia. «Mi sono subito innamorata del vostro paese e ho deciso di restare qui e fare una seconda laurea in sociologia». Ora è consulente dello Studio Ambrosetti, che organizza ogni anno il forum internazionale di Villa D’Este a Cernobbio. Aiuta le organizzazioni a migliorare le proprie performance e a ridurre le inefficienze.

Molto diverso il caso del personal trainer dei campioni di calcio, testimone per la facoltà di Scienze della formazione, presentata dal preside Michele Lenoci e dai professori Antonella Marchetti e Maurizio Mondoni. È il caso di Stefano Tirelli, laureato in Scienze motorie e poi preparatore atletico di levatura internazionale [vedi l'intervista rilasciata a Cattolicanews]. È stata la tesi sulle “Conoscenze del calcio africano e le sue prospettive” a far nascere in lui la passione per un lavoro internazionale. «Nell’attività di preparatore atletico mi è capitato di lavorare con campioni del calibro di Appiah e Muntari e con squadre di calcio come Chelsea e Inter». Arrivare a collaborare con i giocatori più importanti del mondo e con le squadre più blasonate è stato però un percorso lungo. Appena laureato infatti ha frequentato scuole di shiatsu per apprendere la tecnica e poi ha fatto alcuni viaggi in Vietnam e in altri paesi per studiare altre culture mediche. In seguito ha integrato le conoscenze acquisite in Cattolica, stendendo una tesi sulle medicine naturali applicate allo sport e concentrandosi in particolare su delle tecniche codificate come “Tecniche complementari sportive” che ora utilizza nell’attività a livello preventivo e performante. Da allora Tirelli è ricercatissimo soprattutto dai campioni africani di calcio che vogliono i suoi consigli e le sue pratiche per migliorare il proprio rendimento. Una dimensione che si addice bene anche per le future matricole di Psicologia - presentata dalla preside Eugenia Scabini e dalla professoressa Maura Pozzi - e per tutti gli studenti dell’Open day, che hanno cercato di carpire dai laureati di largo Gemelli i segreti per vivere al meglio l’esperienza dello studio e prepararsi a entrare con successo nel mondo del lavoro.