«Le università possono svolgere un ruolo fondamentale per le Olimpiadi Milano - Cortina 2026. La sinergia tra sport, innovazione e ricerca è un driver strategico e una chiave di lettura importante per quello che farà il Governo - ha dichiarato Giovanni Panebianco, capo di Gabinetto del ministro per lo Sport e le politiche giovanili, che è intervenuto oggi al primo evento promosso da un ateneo milanese sulle Olimpiadi Milano - Cortina 2026».

 

 

“Cattolicaper lo Sport” dell’Università Cattolica ha organizzato l’incontro “Trasformazioni a confronto nei settori della Cultura e dello Sport in Italia: modelli organizzativi e pratiche emergenti in vista di Olimpiadi Milano - Cortina 2026”, a cui hanno partecipato il rettore dell’Ateneo Franco Anelli, Mario Gatti, direttore della sede di Milano e direttore Area ricerca e sviluppo, Federica Olivares, direttore dei master Progettare cultura e Cultural Diplomacy dell’Alta scuola in Media, comunicazione e spettacolo, e Giovanni Panebianco, già segretario generale del Ministero per i Beni e le attività culturali.

 

Il Capo di Gabinetto Panebianco, già segretario generale del Ministero per i Beni e le attività culturali, ha messo in evidenza che il Governo cercherà di valorizzare il ruolo straordinario della scuola, delle agenzie educative e delle università, affinchè questi giochi olimpici e paralimpici siano dei catalizzatori per i giovani anche in termini di start up innovative.

 

Illustrando il lavoro del Governo che dovrà essere finalizzato entro la fine di gennaio 2020, Panebianco ha aggiunto che «saranno Olimpiadi rispettose dell’ambiente (proprio oggi a Davos si discute di questo). Inoltre la legacy territoriale costituirà un obiettivo irrinunciabile non solo per garantire benefici concreti a quei territori e comunità delle aree che ospiteranno i giochi in Lombardia e nell’area dolomitica, ma anche per creare dei sistemi capaci di attrarre e valorizzare i giovani. Infine queste saranno Olimpiadi fortemente orientate alla governance digitale e all’innovazione».

 

Lo sport è una dimensione che ha molte sfaccettature. «Dalla sacralità che lo sport rivestiva nel mondo classico si è passati al suo valore negli ambiti sociale, industriale e dello spettacolo e dell’entertainment tipici del mondo moderno e contemporaneo - ha dichiarato all’apertura dell’incontro il Rettore -. Inoltre, oggi questo fenomeno vive della dimensione dell’adesione spontanea ma anche di quella del benessere. Abbiamo di fronte dunque un fenomeno poliedrico attraverso il quale è possibile recuperare una identità culturale». 

 

«L’Università Cattolica ha creato due anni fa un brand ad hoc per il fenomeno sportivo, “Cattolicaper lo Sport” che raduna tutte le attività dell’Ateneo nel settore dello sport con la collaborazione degli accademici e di persone e istituzioni esterne ha dichiarato Mario Gatti. Un’altra iniziativa che tende a valorizzare lo sport è il Dual Career, un percorso di laurea che consenta allo studente di perseguire i suoi obiettivi formativi e al tempo stesso di portare avanti la sua attività sportiva a livello agonistico». Insomma «Lo sport è visto dal nostro ateneo come una grande opportunità educativa a 360 gradi che restituisce alla società quello che si realizza in università in termini di progetti, convegni, corsi. Le Olimpiadi sono certamente una grande opportunità in questa direzione».

 

Valorizzare il territorio, i suoi abitanti, le sue potenzialità, le sue risorse culturali è la sfida che l’evento delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 ha raccolto e vuole vincere di fronte al Paese e a livello internazionale.

 

Una sfida che riguarda «città piccole per flussi di turismo planetario, luoghi iconici iper enfatizzati nel Dossier di candidatura italiano, come il Cenacolo, che possono accogliere numeri di visitatori infinitesimali nei 17 giorni delle Olimpiadi, infrastrutture di accoglienza inadeguate specie per i numerosi drappelli di giovani e inadeguati sistemi di mobilità extraurbana - ha detto Federica Olivares - ecco perché ci servirà soprattutto la competenza per fare di questi numerosi vincoli delle opportunità. Sistemi informativi alternativi di fruizione culturale per i grandi pubblici con tecnologie abilitanti e interattive, e tipologie di esperienze culturali che oltre ad essere sostenibili siano davvero inclusive».

 

«Gli stakeholder privilegiati di queste Olimpiadi sono i nostri ragazzi, gli studenti ai quali questa volta dobbiamo riservare un ruolo diverso da quello di volontari. Immaginiamo contest per nuovi format e nuovi spazi culturali, troviamo risorse per start up innovative proposte da under 30 sui temi di queste Olimpiadi, come farà il nostro Ateneo aprendo prossimamente una call for ideas nell’ambito di Conlab».