Pubblichiamo la prima parte dell’articolo scritto dal professor Alberto Quadrio Curzio per il Blog di Huffingtonpost  e dedicato al Recovery  Plan. Secondo l’economista se l’Italia vuole ricominciare a crescere nel lungo periodo superando i troppi dualismi deve investire di più nelle risorse umane. E quindi nei giovani. Sono contributi di razionalità e competenza ma anche di pacatezza di cui si sente sempre il bisogno. Un ragionamento in linea con quello fatto da Mario Draghi a metà agosto al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli


di Alberto Quadrio Curzio *

Anche quest’anno settembre è caratterizzato da molti convegni malgrado il rischio Covid-19 non sia ancora superato. Alcuni hanno una grande risonanza pubblica se agli stessi partecipano personalità della politica dalle quali non sempre si hanno notizie precise sulle decisioni per avviare la ricostruzione post pandemia delle quali, anche in Italia, siamo in attesa.

Altri convegni hanno meno presenza sui mass media ma, nella sostanza, non sono meno importanti. Tra questi ultimi consideriamo lo “European Open Science Forum 2020” tenutosi a Trieste pochi giorni fa. Forum di rilevanza Europea e Internazionale ricco di scienziati e tecnoscienziati che hanno trattato temi di assoluta rilevanza anche per le dinamiche che stanno caratterizzato la cosiddetta IV rivoluzione industriale.

L’Italia e l’innovazione alla vigila del Recovery Plan

In controluce si è anche confermata una notizia che caratterizza il nostro Paese.  E cioè che ci sono molti scienziati e innovatori italiani a livelli internazionali e in vari casi ai vertici. Ma che, purtroppo, in Italia si investe poco nella scienza, nell’innovazione e nell’istruzione.
Di questo aspetto ci interessiamo qui seguendo alcuni punti della relazione tenuta a Eosof dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Il suo scopo era di fotografare una situazione critica del nostro Paese ma il suo messaggio rappresenta per me anche una direttrice portante per gli investimenti da “recovery plan”. Il ragionamento è in linea con quello fatto da Mario Draghi a metà agosto al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli. Ovvero se l’Italia vuole ricominciare a crescere nel lungo periodo superando i troppi dualismi deve investire di più nelle risorse umane. E quindi nei giovani. Sono contributi di razionalità e competenza ma anche di pacatezza di cui si sente sempre il bisogno.

[continua a leggere su Huffingtonpost]

* professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, fondatore e attualmente presidente del Consiglio scientifico del Centro di ricerche in Analisi economica (Cranec), presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei