La radioterapia rappresenta un’economica e sicura modalità per il trattamento dei tumori. Ha un ruolo curativo, spesso in associazione ad altre metodiche (chirurgia, chemioterapia), e un ruolo palliativo nei pazienti con malattia avanzata. Negli ultimi anni la radioterapia ha subito una rapidissima evoluzione tecnologica. L’introduzione delle tecniche conformazionali ha ridotto la tossicità e migliorato la possibilità di guarigione per diversi tipi di cancro. La successiva introduzione della radioterapia a intensità modulata ha ulteriormente migliorato i risultati.
Il più recente sviluppo nei trattamenti tecnologicamente avanzati è rappresentato da Vmat. Questa tecnica consente di ottenere una estrema precisione nell’indirizzare le radiazioni sul tumore, in tempi molto contenuti. La riduzione dei tempi favorisce sia il comfort per il paziente sia la stessa precisione del trattamento. Parallelamente la radioterapia è stata sempre più frequentemente impiegata con uno scopo innovativo: la radiochirurgia. Si intende per radiochirurgia la totale distruzione di un tumore o di una metastasi con una sola massiccia applicazione di radiazioni.
Il centro di Campobasso è stato il primo centro di radioterapia italiano a utilizzare la tecnica Vmat. Di questa sono state pubblicate in tutto il mondo solo poche decine di segnalazioni, prevalentemente in centri nordamericani o del nord Europa. Nessuna segnalazione è attualmente presente nella letteratura sul suo impiego clinico in Italia. Presso il Centro di Campobasso sono stati trattati al momento 94 pazienti. A differenza di quanto avvenuto altrove, a Campobasso la Vmat è stata utilizzata in svariate situazioni cliniche: tumori della prostata, del distretto testa-collo, nei tumori ginecologici e cerebrali, e nei tumori del retto e del pancreas.
Ma l’aspetto forse più innovativo dell’esperienza della Cattolica è rappresentato dall’uso di Vmat nella radiochirurgia. La necessità di somministrare dosi molto elevate con grande precisione rende Vmat una tecnica ideale, anche per la possibilità di eseguire questi trattamenti nello spazio di pochi minuti.
Al momento sono stati trattati secondo questa modalità 33 pazienti, affetti nella maggior parte dei casi da tumori del polmone, del pancreas e della prostata. Non risultano al momento altre esperienze di questo tipo in nessun altro centro al mondo. I pazienti sono ricoverati per due giorni nell’Uo di Terapie Palliative, per essere sottoposti a controlli di laboratorio, al trattamento, e a un breve periodo di osservazione clinica.
È stata approvata dal Comitato etico dell’Università Cattolica una sperimentazione di questa tecnica. Questa permetterà nel tempo di valutare adeguatamente le potenzialità di questa metodica. Nei pazienti finora trattati non sono stati osservati effetti negativi rilevanti. Al contrario, in diversi casi si è assistito alla completa e rapida eliminazione del tumore.
La radiochirurgia mediante Vmat apre nuovi scenari nella cura dei tumori. Particolarmente interessante è la possibilità di distruggere le metastasi in diverse sedi. In caso di metastasi, infatti, la terapia si è tradizionalmente rivolta esclusivamente al prolungamento della sopravvivenza e al controllo dei sintomi. La possibilità di distruggere in breve tempo numerose metastasi in sedi diverse potrebbe invece permettere un trattamento a scopo guaritivo anche in alcuni di questi pazienti.
Un'analoga tecnologia, Rapid-Arc, è in dotazione presso l’Unità operativa di Radioterapia del Policlinico Gemelli. I vantaggi di questa innovativa e promettente tecnologia saranno presentati, condivisi e discussi nel corso di un’esercitazione che si terrà nel contesto del XXI Corso residenziale di radioterapia, che avrà luogo presso l’Università Cattolica di Roma dal 21 al 25 marzo. Il corso annualmente affronta i temi più attuali della moderna radioterapia e questo anno prevederà l’approfondimento dei “Trattamenti estesi, modalità e problematiche del sovradosaggio”.