Il tavolo dei relatoriIl corso di alta formazione Il piacere della scrittura ha inaugurato lunedì 24 novembre la propria terza edizione con una lectio della scrittrice e conduttrice televisiva e radiofonica Chiara Gamberale. A dialogare con lei, la coordinatrice didattica del corso, la giornalista Giuliana Grimaldi, e il docente e scrittore Giuseppe Lupo.

L’autrice di romanzi come Le luci nelle case degli altri e Quattro etti di amore, grazie (Mondadori) ha messo subito in chiaro cosa significhi per lei lavorare con le parole e con le storie: «C’è un rapporto carsico e indissolubile -  ha detto - tra me, quello che scrivo e quello che vivo. In questo triangolo vivo la scrittura come una medicina, che da un lato aumenta la mia comprensione del mondo e di me stessa, e dall’altro mi rende la vita sopportabile».

A stupire e commuovere il pubblico, il reperto mostrato da Chiara Gamberale: un quadernetto sdrucito a righe guidate, ricoperto di vecchia carta lucida. «Ho cominciato a leggere a cinque anni e mezzo, e la scrittura è arrivata poco dopo». Chiara sfoglia le pagine, coperte di scrittura infantile e disegni colorati: «Questo è il mio primo esperimento, si intitola Clara e Riky ed era il primo di una serie: Clara e Riky crescono, I figli di Clara e Riky… Da qui in avanti, la scrittura non mi ha più abbandonato fino al mio romanzo d’esordio. Per me scrivere significa affondare la mano nel mio mistero, nella mia vita».

Parlando di gusti e affinità artistiche, la scrittrice esprime ammirazione per i romanzi di Karl O. Knausgård, di cui in Italia è stato appena pubblicato da Feltrinelli La morte del padre, primo di un romanzo fiume di stampo autobiografico e caso letterario in molti Paesi. Quanto ai colleghi italiani, Chiara manifesta il suo affetto per il collega Massimo Gramellini, co-autore insieme a lei del libro Avrò cura di te (Longanesi) e ospite l’anno scorso del corso di scrittura.

Interessante lo scambio con il professor Giuseppe Lupo e i temi sollevati dal folto pubblico. Tra i temi toccati, la situazione editoriale e la visione del mondo della Gamberale. Tra gli interventi ne spicca uno illustre: è quello di Antonio Franchini, editor Mondadori responsabile di tutto il reparto narrativa. Abbandonando la sua notoria reticenza a parlare durante gli incontri dei suoi autori, Franchini si sbilancia e loda un tratto peculiare della scrittura di Chiara, presente persino in un brano cavato dal quadernetto di Clara e Riky: sin da bambina possedeva la “nobile sprezzatura”, la capacità della scrittrice di sviscerare un argomento in modo profondo, per poi passare di colpo a tutt’altro.

Chiara Gamberale non nasconde gli aspetti più difficili dell’essere scrittrice: «Ho sempre paura di essere in una stanza in cui non c’è nessuno. Come se avessi dato una festa e non si fosse presentato nessun invitato. Ma poi per fortuna qualcuno arriva: sono i personaggi dei miei libri. Allegra Lunare, Gioconda, la piccola Mandorla». Un’umanità inquieta ma anche vitale e colorata che mi aiuta a dare senso alla mia vita. «Non è strano che già da piccolissima fossi più a mio agio con “Le piccole donne” della Alcott che con le mie coetanee».

Con meno di quarant’anni e già dieci romanzi al suo attivo tradotti in 14 paesi, Gamberale era la voce più adatta a capire e interpretare l’urgenza del narrare di chi vuole intraprendere il mestiere di scrittore o semplicemente approfondire una passione insopprimibile, quella per racconti o romanzi.

Il corso di scrittura che può contare sulla saggia direzione scientifica del professore e critico letterario Ermanno Paccagnini, partirà a gennaio 2015. I 45 incontri includono laboratori, incontri con 14 autori e professionisti dell’editoria, del giornalismo, del mondo accademico. Novità dell’edizione di quest’anno sono le collaborazioni con Mondadori, ManpowerGroup ed Emma Books Academy che pubblicherà in versione ebook i racconti realizzati dai corsisti. È ancora possibile iscriversi a tutto il corso composto da tre moduli oppure soltanto a uno o due parti attraverso questa scheda. Le lezioni si terranno in orario serale, da gennaio a dicembre, per consentire la frequenza anche a chi studia o lavora. Unico requisito richiesto: l’amore per la parola e per il suo potere di creare mondi e senso.