«Il vero e grande problema della sanità italiana è la programmazione. Abbiamo un sistema di norme che invece di aiutare, ci frena. Il sistema di arruolamento, valutazione e retribuzione dei direttori generali e dei manager nel settore sanitario è totalmente falsato. Sono stati fatti dei passi in avanti per la trasparenza, ma ancora non può bastare». Parola del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha tenuto una lectio magistralis sul ruolo dei manager in sanità in occasione del “Graduation Day” dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica, che si è svolto questa mattina a Roma presso il Polo Universitario “Giovanni XXIII” dell’Ateneo.

Il ministro Lorenzin è stato accolto dal rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli. A introdurre l’evento il direttore Altems Americo Cicchetti (a sinistra nella foto con il ministro e con il rettore), che ha illustrato l’attività svolta nell’ultimo anno dall’Alta Scuola della Cattolica nella formazione economico-manageriale nell’ambito del settore sanitario. Presenti all’evento Gianni Letta, membro del comitato di indirizzo dell’Istituto Toniolo, insieme ai rappresentanti delle tante istituzioni che collaborano con Altems nello sviluppo delle attività formative, tra cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con il direttore Luca Pani, e il ministero della Salute con diversi direttori generali tra cui Francesco Bevere, Marcella Marletta e Giuseppe Celotto.

Alla manifestazione hanno partecipato i presidi delle facoltà di Medicina e chirurgia e di Economia dell’Ateneo del Sacro Cuore Rocco Bellantone e Domenico Bodega, il direttore amministrativo della Cattolica Marco Elefanti e il direttore del Policlinico Gemelli Maurizio Guizzardi, che hanno consegnati i diplomi post laurea a 72 studenti che hanno frequentato i master e i corsi di perfezionamento promossi da Altems nell’ambito economico, gestionale e sanitario.

Davanti a una platea di giovani aspiranti direttori generali di ospedali e Asl, la Lorenzin ha individuato una strada per selezionare i migliori: «Tutto ciò che è scientifico - ha spiegato - deve essere fuori dalla politica: serve un salto culturale di tutti con più meritocrazia nella scelta dei primari e dei direttori generali. E non  è detto che un bravo medico sappia fare il manager. Questi ultimi - ha continuato Lorenzin - gestiranno un settore che sarà sempre più importante nel nostro Paese e abbiamo quindi bisogno dei migliori. Per questo serve una scuola di formazione e un albo. Inoltre devono raggiungere degli obiettivi veri e non falsati come avviene oggi nella Pubblica amministrazione, obiettivi che devono essere dati dalle Regioni e dal ministero della Salute e credo che la loro retribuzione debba essere all'altezza del ruolo che ricoprono, altrimenti i migliori resteranno nel privato». 

Incoraggiando i neodiplomati dell'Alta Scuola di Economia e management dei Sistemi sanitari dell'Università Cattolica nel futuro percorso lavorativo all'interno della sanità, il ministro Lorenzin ha ricordato l'altissimo valore sociale di una professione come quella del manager e direttore generale di Asl e ospedali, che gestisce la salute pubblica e deve farlo nel modo migliore. «In quanto ministro - ha concluso - mi aspetto da voi un grandissimo impegno perché voi gestirete il bene comune più importante che ci sia: quello della salute delle persone. Buon lavoro perché nelle vostre mani ci sarà molta della nostra vita».