Da dove nascono i nostri programmi di fiction, quelli a cui siamo affezionati e che ci accompagnano in molte delle nostre serate a casa o al cinema? Gli esperti parlano spesso di “fabbrica del racconto” e di “ferri del mestiere”: luoghi e tecniche che celano in sé i segreti della narrazione cinematografica e delle produzioni televisive. Puntare a fare formazione sullo storytelling quando in Italia ancora questa parola non era molto conosciuta è l’intuizione vincente del master in Scrittura e produzione per la fiction e il cinema. Un percorso di professionalizzazione che “debuttò” nel 2000 come corso post-laurea in Tecniche di scrittura per la fiction e si trasformò nel 2004 in master universitario di primo livello.

Da allora, come mostra il video proposto qui sotto, gli allievi che sono usciti dalle diverse edizioni del corso sono diventati sceneggiatori, produttori e registi delle principali produzioni televisive e cinematografiche.

I nomi di quelli che compaiono nel video sono più eloquenti di altre parole e sono riportati nell’articolo a fianco e sotto per anno di frequenza al master, con le produzioni a cui hanno partecipato. Molti altri sono impegnati in altre produzioni. Il segreto della loro poliedrica professionalità sta nel tipo di formazione che il master ha l'obiettivo di fornire.

«Le forme di scrittura possono essere adattate a mezzi, a piattaforme diverse - spiega il professor Armando Fumagalli, docente di Semiotica all'Università Cattolica e direttore del master -. Lavorare sullo storytelling significa formare persone in un’ottica trasversale, che possano operare più o meno indifferentemente nel cinema, nell’animazione, nelle web series, nei fumetti, nel giornalismo, nei programmi di intrattenimento, romanzi, blog». 

Alla base di tutto, osserva Fumagalli, c’è anche «la qualità della nostra formazione umanistica, che ha un valore particolare anche per l’entertainment, le nuove frontiere della comunicazione, la scrittura per il cinema e la tv». Formazione dal basso e un «dialogo serio con le imprese che lavorano nel settore dà valore alle qualità umane delle persone e al lavoro in team».

Imprescindibile, infine, operare in un’ottica di internazionalizzazione, confrontandosi con il know-how e la collaborazione di docenti americani, europei, fino all’apertura al mondo cinese e alla testimonianza di personaggi come William Nicholson, sceneggiatore di masterpieces come Il Gladiatore, Les Miserables, Viaggio in Inghilterra, John Truby, uno dei maggiori esperti del settore a Hollywood, consulente anche per Disney Studios, Sony Pictures, Fox e Hbo. 


2008-2009

Gabriele Cheli, sceneggiatore e story editor Don Matteo 9; Stefania Tamassia, assistente di produzione Don Matteo 9; Maurizia Sereni, story editor Jules Verne, Talent High School, Alessandro Zullato, sceneggiatore Talent High School, Camera Café; Giuliana Altamura, autrice Corpi di gloria

2010-2011

Bianca Sartirana, assistente story editor Bianca come il latte rossa come il sangue; Daniela Delle Foglie, sceneggiatrice Don Matteo 9, Che Dio ci aiuti, Talent High School; Lorenzo Ruggeri, sceneggiatore Don Matteo 9, sceneggiatore e supervisore delle sceneggiature Un passo dal cielo; Saschia Masini, sceneggiatrice, Talent High School; Eleonora Recalcati, story editor Don Matteo 9; Pietro Federico, assistente story editor Anna Karenina; Eleonora Fornasari, sceneggiatrice IgamOgam.

2012-2013

Rachele Mocchetti, story editor Don Matteo 9