Nel mondo è prodotta una quantità di cibo più che sufficiente a sfamare l’intera popolazione globale. Eppure oltre 800 milioni di persone, la quasi totalità nei Paesi in via di sviluppo e in particolare nelle aree rurali, soffrono ancora la fame. La loro sopravvivenza dipende ampiamente dal settore agricolo, che deve tornare ad essere un elemento prioritario nell’agenda internazionale dello sviluppo. 

Ma come garantire la food security in un contesto in cui l’accesso alla terra e alle risorse è oggetto di forti limitazioni nei confronti dei gruppi più vulnerabili, in particolare donne, popolazioni indigene e piccoli contadini? Come si ripercuotono sull’accesso alla terra e al cibo le crescenti acquisizioni di grandi appezzamenti di terra – quasi sempre riconoscibili come land-grabbing - e gli effetti del cambiamento climatico? Esiste un quadro normativo condiviso a livello internazionale che tuteli e promuova il diritto al cibo e all’accesso alla terra? Quali effetti può produrre in termini di sviluppo l’esistenza di conflittualità sociali, anche violente, legate all’accesso alla risorsa?

Sono le domande al centro della Summer School in Poverty Eradication: Access to Land, Access to Food, diretta dalla professoressa Simona Beretta e coordinata da Sara Balestri. L’iniziativa si è svolta dal 1° al 4 settembre 2014 nella sede dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (Aseri) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con ExpoLab, e con il sostegno della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (Fiuc), e il patrocinio del Comitato Scientifico per Expo 2015 del Comune di Milano.

Il corso ha rappresentato una tappa fondamentale del percorso di avvicinamento dell’Ateneo a Expo 2015, il cui tema è infatti "Nutrire il pianeta, energia per la vita". Un gruppo internazionale di 20 partecipanti, tra studenti universitari e professionisti del settore della cooperazione allo sviluppo, si è confrontato per quattro giorni su questi temi con esperti del mondo accademico e di organismi internazionali tra cui Pier Sandro Cocconcelli, direttore di ExpoLab dell’Università Cattolica; Anni Arial, già funzionario Fao e consulente in Land Governance, Birgitte Feiring, International Land Coalition (Ilc) e Charapa Consult, Miquel Gassiot i Matas, Universitat Ramon Llull e Fiuc, Christophe Golay, Geneva Academy of International Humanitarian Law and Human Rights, Vittorio Rossi, Università Cattolica, Michael Taylor (Ilc) e Roberto Zoboli, Università Cattolica.

I partecipanti sono stati sollecitati sui molteplici aspetti del problema dell’accesso al cibo e alla terra. Attraverso discussioni guidate e lavori di gruppo, hanno provato a identificare modalità inclusive per sradicare la povertà e promuovere azioni volte a sostenere il diritto al cibo. Il tentativo comune è stato di adottare una prospettiva etica capace di incidere sulla realtà, coniugando realisticamente principi e pratica concreta. L’approccio multidisciplinare ha permesso di evidenziare, per esempio, come conoscenze scientifiche e tecnologia applicate alla food safety, alla preservazione e distribuzione della risorsa idrica o alla riduzione di food waste/losses possano integrare azioni di definizione e tutela dei diritti di accesso o processi di trasparenza gestionale delle risorse, nell’unico fine di garantire un accesso equo e sostenibile alla terra e al cibo, che significano vita, non solo nel senso materiale. 

La presenza di partecipanti con diversi bagagli culturali ed esperienze ha alimentato un confronto aperto e proficuo, portando un forte arricchimento personale che deriva dall’esperienza dell’incontro. In un contesto di formazione e di dialogo, le riflessioni scientifiche e le esperienze professionali condivise dalla faculty e dai presenti hanno evidenziato la priorità di un’ampia riflessione sul ruolo essenziale della terra nel definire identità culturali, strutture sociali e sicurezza alimentare. Garantire un equo accesso alla terra è infatti strumento imprescindibile per la lotta alla povertà, per la riduzione delle disuguaglianze e delle conflittualità sociali.