Concludere le lezioni di Diritto canonico, Diritto e gestione degli enti ecclesiastici e di Diritto ecclesiastico italiano e comparato in una location speciale, lo Stato della Città del Vaticano.

È successo agli studenti del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza di Piacenza che hanno aderito ad un’iniziativa didattica organizzata dai professori Antonio G. Chizzoniti e Anna Gianfreda. A salire in cattedra monsignor Mauro Rivella, segretario dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica  intervenuto su “La gestione del patrimonio della Sede Apostolica e le recenti riforme della Curia romana” e monsignor Giorgio Corbellini, presidente dell’Ufficio del lavoro della Sede Apostolica, che ha trattato “L’organizzazione dello Stato della Città del Vaticano e la Sede apostolica”. Ad accogliere studenti e professori dell’Università Cattolica al varco di Porta Sant’Anna è stato monsignor Rivella che, dopo un breve excursus storico sulla nascita e sulla natura giuridica di Apsa, che si occupa del patrimonio della Sede Apostolica, si è soffermato sui suoi tre compiti principali.

Anzitutto la gestione di immobiliare situato al di fuori delle mura vaticane, attività finalizzata a preservarne il valore, mantenerlo in condizioni di efficienza e, soprattutto, di allocarlo secondo criteri che consentano di produrre reddito utile per il perseguimento dei fini propri della Chiesa. Poi la gestione del patrimonio mobiliare e dunque investimenti finanziari: un ambito che tocca negoziazioni di valuta sui circuiti internazionali e partecipazioni societarie. Mons. Rivella con riferimento a queste ultime ha sottolineato l’importanza di tenere fermi valori e principi di fede della Chiesa cattolica, ricordando il grande sforzo più recentemente compiuto per l’attività di due diligence e compliance, al fine di garantire che le società partecipate non operassero in aree di business eticamente non compatibili (per esempio produzione e commercio di armi), dunque con una sempre maggiore attenzione verso il rischio reputazionale. Infine la gestione dei servizi relativi all’approvvigionamento centralizzato dei beni necessari per l’attività di tutti gli uffici della Sede apostolica.

È emersa così una attenzione sempre maggiore nei confronti della trasparenza e dell’adeguamento ai principi internazionali in campo economico-contabile, e la necessità che le funzioni di controllo vengano separati da quelle esecutive. Al termine della lezione, monsignor Rivella, ha accompagnato gli studenti piacentini alla scoperta di alcuni degli ambienti più ricchi di storia e arte del Palazzo Apostolico, con la visita tra l’altro della Sala Regia, della Cappella Paolina e l’affaccio dal terrazzo superiore al colonnato del Bernini su Piazza San Pietro.

La mattina del 4 maggio, accolti dal cardinal Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, il gruppo degli studenti piacentini ha raggiunto la Casina Pio IV, sede della Pontificia Accademia delle Scienze dove monsingnor Giorgio Corbellini ha tenuto il secondo incontro dedicato all’organizzazione dello SCV e della Curia romana. Partendo dalla sua nascita ha attraverso i suoi snodi salienti ha ne ha ripercorso l’evoluzione: dallo sviluppo dei primi uffici nell’XI/XII secolo, alla promulgazione da parte di papa Sisto V della costituzione apostolica Immensa Aeterni (1588), e più vicino a noi le norme dettate da Paolo VI nella Costituzione apostolica Regimini Ecclesiae Universae (1967) e da Giovanni Paolo II con la Costituzione Pastor bonus (1988), fino alle recenti riforme intraprese da papa Francesco.

Monsignor Corbellini si è dunque soffermato sugli attuali assetti, sulle funzione dei principali organismi della Curia e sull’organizzazione dello Stato della Citta del Vaticano. Inaspettato ed emozionante l’intervento del Cardinale Giovanni Battista Re che, nel ricordare la sua lunga e intensa collaborazione con San Giovanni Paolo II, ha ricostruito la poco conosciuta vicenda del mancato viaggio di papa Wojtyla a Ur dei Caldei, a pochi chilometri da Nassiriya, nella zona desertica nel sud dell’Iraq dalla quale, secondo la tradizione della Bibbia, Abramo iniziò il suo viaggio verso la terra promessa ascoltando la chiamata di Dio.

Un viaggio, questo, dimostratosi fin dall’inizio di non semplice realizzazione. Si era alla fine degli anni Novanta in un peridio di grandi tensioni seguite all’invasione irachena del Kuwait e alla sua successiva liberazione da parte della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti d’America. Nonostante gli embarghi, compreso quello aereo, cui era sottoposto l’Iraq la diplomazia vaticana era riuscita ad ottenere che il futuro San Giovanni Paolo II potesse compiere, nel dicembre del 1999, questo pellegrinaggio da lui ardentemente desiderato, dal carattere prettamente religioso. A far si che l’ipotesi di arenasse, più che i rischi per la sicurezza del pontefice furono le pressioni diplomatiche.

Molte le preoccupazioni che l’iniziativa finisse col rafforzare la figura, peraltro oramai ampiamente compromessa, di Saddam Hussein. Così il 9 dicembre del 1999 l’ambasciatore iracheno presso la Santa Sede, incontrando il sostituto della Segreteria di Stato comunicò che nella situazione anomala in cui versava il suo paese la visita ad Ur doveva essere rimandata “a quando le circostanze lo avessero permesso”. Con le parole del Cardinale Giovanni Battista Re: “se, difficile è oggi risalire alle reali motivazioni che spinsero Saddam a cambiare idea, è lecito domandarsi quale sarebbe potuto essere l’effetto del viaggio sugli sviluppi delle vicende che da li a poco avrebbero incendiato l’intera area”. Forse, ha continuato il Cardinale Re “avrebbe potuto favorire il raggiungimento di una soluzione pacifica”, consentendo di evitare non solo l’intervento degli Stati Uniti e la sanguinosa guerra che ciò comportò, ma anche il disastro umanitario che oggi affligge l’intera area mediorientale con non poche conseguenze anche per l’Europa.

Terminata la lezione,  il Cardinale Re ha accompagnato la comitiva piacentina in una passeggiata nei Giardini Vaticani. Le parole degli studenti intervistati riescono a rendere più di ogni altro racconto quelle che sono le emozioni vissute e la riconoscenza nei confronti dei Professori Chizzoniti e Gianfreda, di Mons. Mauro Rivella, di Sua Eminenza il Cardinal Giovanni Battista Re e di  Mons. Giorgio Corbellini: “È stata un’esperienza unica ed irripetibile della quale siamo entusiasti. La magnificenza artistica dei luoghi visitati, il fascino degli ambienti solitamente non accessibili, il riscontro pratico delle materie oggetto di insegnamento nell’ambito dei corsi universitari e l’alto profilo dei personaggi incontrati ci lasceranno per sempre un ricordo che è già da ora più simile ad un sogno. Questo viaggio ci ha fatto crescere anche personalmente”.

Veronica Beluzzi, Gabriele Conni, Letizia Schembari e Maria Antonietta Zanell Studenti del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza.