Giovani aspiranti imprenditori mettono in gioco il loro spirito d’iniziativa a Piacenza, grazie all’iniziativa “Giovani idee di impresa”. Tredici business plan, pensati e sviluppati dagli studenti della laurea magistrale in Gestione d’azienda nell’ambito del corso di imprenditorialità del professor Fabio Antoldi, valutati da tre commissioni di rappresentanti del mondo bancario, della ricerca, delle pubbliche amministrazioni, dell’impresa e delle professioni. 

A vincere la quinta edizione, nella “finale” del 2 dicembre, tre progetti. Frihands (di Cristiana Caio, Marco De Salve, Annalisa Lucchi, Francesca Quiroli) sarà il primo negozio dedito alla vendita fisica di capi di abbigliamento adattati per rispondere ai bisogni delle persone affette da disabilità di tipo motorio. 

Ecocanapa (di Edoardo Campiello, Lisa Pellizzari, Federica Priolo, Alfredo Tramontano) costruirà il primo frantoio dedicato alla lavorazione della canapa in Regione Lombardia, impiegando la canapa industriale per la produzione di semi, olio e farina di canapa, destinati al mercato dei prodotti biologici; 

L’attenzione verso il mondo della tecnologia ha portato invece Matteo Gatta, Daniele Premoli e Filippo Santini a sviluppare un’idea tanto semplice quanto interessante: ReCycle è un dispositivo per biciclette che, tramite la dinamo della ruota, produce energia elettrica da portare con sé per qualsiasi bisogno, essendo raccolta in una piccola batteria rimovibile. 

Tramite questa iniziativa, spiega il professore, i ragazzi hanno l’opportunità di «mettersi alla prova come imprenditori, nella consapevolezza che un laureato in economia non deve limitarsi a imparare a fare il manager o il dottore commercialista, ma dev’essere in grado di creare un’idea di impresa, portarla avanti con un modello di business e presentarla con completezza e determinazione davanti a potenziali finanziatori». 

Nelle edizioni passate la competizione ha già dimostrato di essere un’occasione reale di approdare a realtà concrete. Ad esempio, nel 2013, uno dei progetti vincitori è stato B-Heart - un braccialetto per i neonati che assicura il costante monitoraggio dei parametri vitali, inviati alla madre per rassicurarla in ogni momento. L’idea è poi diventata realtà nella costituzione della Evotion srl, azienda che ha già registrato brevetti e raccolto fondi. L’edizione scorsa ha visto il trionfo di Scooter Sharing, divenuto poi Volt, progetto che si è aggiudicato il quarto posto alla Start Cup dell’Emilia Romagna, una prestigiosa business plan competition.

Le tre idee migliori potranno partecipare alla finale italiana della Global Social Venture Competition - competizione promossa da Altis, l’Alta scuola di imprenditoria dell’università Cattolica -, e i gruppi vincitori avranno la possibilità di lavorare con alcuni business angels californiani durante una due giorni di formazione a Milano. Per i ragazzi «è molto adrenalinico e motivante» continua il professor Antoldi. «Potranno ricevere una formazione “alla Silicon Valley”, svolta in inglese, con simulazioni atte ad acquisire tutte le nuove tecniche imprenditoriali. È un’esperienza che negli anni ha sempre soddisfatto moltissimo gli studenti vincitori».

Sono molti i progetti d’impresa interessanti prodotti dagli studenti di questa quinta edizione. È il caso di Poga, ideato da Francesco Confalonieri, Giada Petrelli, Alessandro Riva e Rosario Vindigni: un dispositivo tascabile che mette in collegamento l’utente direttamente con le forze dell’ordine. 

Notevole anche Foodcheck, il progetto di Simone Boselli, Annalisa Negri, Silvia Palladini e Simona Tramelli: un dispositivo elettronico in grado di identificare e memorizzare la data di scadenza di un prodotto alimentare, per poi avvisare il consumatore prima che il prodotto scada.

«Le statistiche - prosegue il professor Antoldi - ci dicono che le start up di successo sono fondate da persone sui quarant’anni. Quelle fondate da ventenni sono pochissime, ma l’esperienza che i nostri studenti fanno in aula e davanti alla commissione getta un seme di imprenditorialità innovativa che contiamo possa fruttare nell’attività futura dei ragazzi». 

Chissà che tra i tredici gruppi che si sfidano a Piacenza non si nascondano, come reca il titolo dell’evento, gli “imprenditori di domani”. «La creatività non manca, l’entusiasmo nemmeno».