di Salvatore Uttaro *

Non basterebbero mille parole per descrivere l’avventura che ho vissuto la scorsa estate con il Summer Program a UC Irvine – California. Ogni volta che penserò a quel Paese, non potrò non ricordarmi di queste sei intense e formative settimane che ho vissuto nella città californiana.

Devo confessare che all’inizio ero un po’ preoccupato di ciò che mi aspettava: l’America, con le sue enormi distanze e la sua cultura, a volte così distante dalla nostra.

I primi giorni sono stati di ambientamento e conoscenza, sia con i professori che con i compagni di corso. La cosa che più mi ha colpito è stata l’estrema confidenza e disponibilità dei docenti. Alla fine di ogni lezione mi intrattenevo, insieme anche ad altri compagni, a parlare con loro. Le nostre conversazioni variavano da argomenti più seri, come approfondimenti sulla lezione appena terminata, ad altri più leggeri, come la partita di basket della sera precedente.

La vita universitaria era molto intensa e tra lezioni, discussion, homework e lo studio per preparare gli esami. Una volta tornato nel dormitorio, dopo una giornata passata nel campus, non rimaneva molto tempo per altre attività. L’unica concessione alla quotidiana routine era andare in palestra o nuotare nel centro sportivo dell’università che era a nostra completa disposizione.

Una delle cose di cui non potrò dimenticarmi di questa esperienza è il cibo. Proprio così. Era molto divertente vedere i miei compagni e amici che preparavano i piatti preferiti del loro Paese mentre ci ritrovavamo nella cucina comune del dormitorio. Ho avuto modo di assaggiare piatti tipici di ogni dove, dal cibo coreano a quello cinese, dai piatti tipici dell’Egitto fino a quelli australiani. Ovviamente non poteva mancare la pasta.

Sebbene durante la settimana non ci fosse molto tempo per attività alternative allo studio, il weekend era dedicato al divertimento. Ho assistito alla mia prima partita di baseball allo stadio ed è stato fantastico, nonostante sia durata più di quattro ore. E poi non poteva mancare una lezione di surf, organizzata dall’ufficio internazionale dell’università a Huntington Beach, capitale mondiale del surf. È incredibile pensare come, grazie all’opportunità che mi ha dato l’Università Cattolica di studiare in America, abbia anche potuto fare surf nell’Oceano Pacifico.

L’ultima sera, prima del ritorno in Italia, è stata un enorme mix di sentimenti contrastanti. Da un lato la gioia e la felicità di ritornare a casa dopo un periodo così lungo e intenso; dall’altra, la tristezza di dovere salutare e dire arrivederci, con la paura che fosse un addio, a tutti coloro che in quelle settimane sono diventati amici. Ogni volta che mi verrà in mente la California ricorderò questa magnifica esperienza di vita, prima che universitaria. Un grande grazie all’Università Cattolica, che mi ha dato la possibilità di vivere quest’avventura, e a tutte le persone che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio soggiorno americano.

See you soon California!

* 25 anni, di Gaeta, studente del corso di laurea magistrale in Banking and Finance, facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative