«Dimenticatevi il prodotto della nonna. Non è quello che andrà sul mercato internazionale. Il successo dell’esportazione italiana deve partire dal prodotto dell’artigianato che, grazie alla tecnologia, assuma elevati livelli di sicurezza e assicuri una trasformazione industriale che gli consenta di superare l’oceano. Solo così potremo realizzare le potenzialità della produzione agricola italiana, che è ancora altissima» - parola di Romano Marabelli, dirigente del ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, che è intervenuto lo scorso 30 novembre all’inaugurazione dell’anno accademico 2009/10 di Agrisystem, Scuola di dottorato per il sistema agroalimentare. Ad aprire la cerimonia il pro-rettore Luigi Campiglio che ha sottolineato come le questioni dell’agricoltura e della disponibilità di alimentazione per tutti siano tornate prepotentemente alla ribalta: «È importante che esistano obiettivi comuni che riguardino la questione alimentare mondiale – ha sottolineato Campiglio – e il carattere multidisciplinare di Agrisystem, nell’occasione della crisi, si rivela in tutta la sua efficacia e opportunità». La Scuola di dottorato, terzo livello di formazione universitaria, punta difatti allo sviluppo di professionalità di elevato spessore, capaci di operare nell’articolato e complesso mondo della filiera agroalimentare e di produrre conoscenza avanzata, anche grazie all’approccio interdisciplinare che si realizza nell’integrazione delle competenze delle facoltà di agraria, economia e giurisprudenza.

Gianfranco Piva, coordinatore della Scuola di dottorato, ha snocciolato i dati più significativi di Agrisystem, capaci, da soli di parlare di internazionalizzazione ed efficienza. Partendo dai 69 dottorandi coinvolti nei quattro anni di vita della Scuola, Piva si è soffermato sul venticinquesimo ciclo: «Dei 19 immatricolati di quest’anno, il 26% sono stranieri. Tra gli italiani iscritti, il 64% si è laureato con 110 e lode ed il 28% con 110. Il 50% delle lezioni sono impartite in lingua inglese. Le tante convenzioni quadro con università straniere garantiscono un respiro internazionale importante, sostenuto tra l’altro da stage all’estero per i nostri studenti e da lezioni di colleghi stranieri». Agrisystem è dunque un fiore all’occhiello per l’università e per il territorio, come ha sottolineato il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi: «La Fondazione ha creduto sin dall’inizio in questo progetto fortemente interdisciplinare». E ha concretizzato questo sostegno assegnando in quattrp anni 24 borse di studio. La cerimonia ha poi visto l’intervento dei presidi delle facoltà di Agraria, Lorenzo Morelli, e di Economia, Maurizio Baussola, e Francesco Bestagno intervenuto in rappresentanza del preside di Giurisprudenza oltre alla testimonianza di due dottorandi di ricerca che si diplomeranno la primavera prossima.