Il cardinale Elio Sgreccia (a destra) con il professor Antonio G. Spagnolo«Mantenere l’esistenza di un’Etica fondata sulla dignità della persona umana che possa ispirare, ed eventualmente criticare, le leggi civili e ampliare il dibattito pubblico non dimenticando nessuna opinione e aprendosi al confronto». Questi gli obiettivi dell’Enciclopedia di Bioetica e Scienza giuridica delineati dal cardinal Elio Sgreccia (nella foto con il professor Spagnolo), presidente emerito della Pontificia Academia Pro Vita e fondatore del Centro di Bioetica della facoltà di Medicina e Chirurgia, nella Lectio Magistralis tenuta lo scorso 26 febbraio al Policlinico Gemelli. 

L’intervento su “Bioetica e Scienza giuridica: il contributo di un’Enciclopedia” si è svolto in occasione dell’inaugurazione della XXVIII edizione del Corso di perfezionamento in Bioetica (livello base) promosso come ogni anno dall’omonimo istituto della facoltà di Medicina e Chirurgia.

«Il tema che affrontiamo oggi è attualissimo - ha esordito il professor Antonio G. Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica,  nel saluto introduttivo ai partecipanti – perché la Bioetica è sempre più coinvolta a livello politico, legislativo e sociale. Essa, infatti, non è una scienza solo descrittiva e teorica, ma ha in sé anche il compito di dare indicazioni, in particolar modo ai decisori e ai legislatori. Per questo l’Enciclopedia di Bioetica e Scienza giuridica, giunta già all’ottavo volume di pubblicazione, costituisce un valido strumento per fondare analisi e dibattito».

«La Bioetica – ha continuato il cardinale Sgreccia – ha vissuto nei decenni scorsi una profonda evoluzione relativamente a temi, argomenti e campo di analisi: quest’ultimo si è ampliato fino a coinvolgere il suo rapporto con la legislazione civile e la relazione dei princìpi con le norme. In particolare, questa Enciclopedia rappresenta uno strumento di approfondimento della relazione fra Etica e Diritto, del rapporto fra la legge morale (che coinvolge anche l’interiorità e le intenzioni degli essere umani) e la legge civile (che si basa sul raggiungimento del bene comune che spesso tollera comportamenti e azioni contrarie alla legge naturale e morale per evitare tensioni sociali che tale bene comune scalfirebbero). 

Con l’evoluzione degli Stati moderni e l’avvento di laicità e secolarizzazione, la moralità è stata intesa solo come aspetto del “foro interno” della coscienza, in molti settori l’Etica ha rinunciato a essere un’etica che guarda anche agli eventi esterni e alle istituzioni e si è trasformata nella sola Etica pubblica, rinunciando a quegli elementi e interventi che invece potrebbero contribuire a rendere il dibattito davvero completo».

Il cardinale ha poi tracciato un excursus delle varie correnti bioetiche che storicamente hanno alimentato studio e discussione intorno ai temi della vita, della morte, delle malformazioni, dell’embrione, della disabilità, della dignità della persona e dei suoi valori: «Occorre, proprio per il bene di ogni persona umana, in qualsiasi stato e condizione essa sia, ristabilire un corretto rapporto fra Etica e Diritto, sulla base della superiorità della legge morale, ispirata al diritto naturale o, per i credenti, rivelata, ispirandosi essa a una Ragione aperta all’ascolto e al confronto di tutti i contributi: non è, appunto, ragionevole chiudere gli occhi per non vedere, è solo con l’ascolto di tutte le opinioni che si fanno crescere le coscienze».

Sono state poi descritte le modalità di pubblicazione e consultazione dell’Enciclopedia, prossimamente completa in dodici volumi, composta da singole voci per ciascuna delle quali il testo presenta inizialmente l’aspetto medico, scientifico e ambientalistico; quindi l’aspetto bioetico, con la presentazione delle diversi correnti di pensiero e una riflessione critica ed infine la parte giuridica, dalla trattazione del tema nel Diritto romano fino al Diritto Costituzionale e di common law dei nostri giorni. La cerimonia inaugurale si è conclusa con la consegna dei diplomi, da parte del cardinale Sgreccia, ai corsisti iscritti al modulo dello scorso anno accademico.