“Una carezza in un libro”, poche parole che esprimono quanto il leggere sia un atto di delicatezza, di condivisione e di amore verso chi soffre e sta affrontando forse il momento più difficile della propria vita.

È questo il titolo del convegno, svoltosi lo scorso 20 settembre, nella sala Convegni Piana della sede dell’Università Cattolica di Piacenza, con cui si è concluso il progetto “Chi dona un libro dona un tesoro”. L’iniziativa promossa dalla sede piacentina della Cattolica in favore dell’Hospice Casa di Iris di Piacenza e dell’Hospice di Borgonovo Val Tidone specializzati entrambi nelle cure palliative,  si è concretizzata con la  consegna simbolica di 500 volumi raccolti dal maggio scorso. Una raccolta di libri, novelle e poesie che nei mesi scorsi ha riscosso molto successo e ha suscitato l’attenzione anche da parte dei mass media nazionali.

«Ci sono due parole chiave che hanno retto questo progetto – ha detto Pietro Scottini, responsabile della Biblioteca universitaria e presente al convegno insieme al direttore della sede Mauro Balordi – la prima è tesoro, perché donare un libro è un piccolo gesto, ma se fatto nel modo giusto vale quanto un tesoro. La seconda è carezza perché leggere un libro ad un’altra persona è segno di affetto, di vicinanza e attenzione».

L’appuntamento ha rappresentato l’occasione per sensibilizzare i piacentini al tema del volontariato in hospice, lanciando un appello a proporsi come volontari per trascorrere anche poche ore a fianco di chi ha bisogno di compagnia e di sollievo, magari leggendo poche righe di un libro. Nel corso del convegno si sono alternati vari attori professionisti nella lettura di alcuni brani letterari.