Il dono alla piccola NoemiUn corredino per un anno e tutti gli oggetti necessari alla vita quotidiana di un bambino sono stati donati il 28 maggio a Daniele Vocioni, il papà della piccola Noemi rimasta gravemente ferita insieme alla mamma, poi purtroppo deceduta, in un terribile incidente in cui la casa è andata distrutta insieme a tutto ciò che era stato comprato per lei.

La bambina, ricoverata nella Terapia Intensiva Pediatrica del Policlinico A. Gemelli, diretta dal professor Giorgio Conti, è stata la destinataria di questo atto spontaneo d’affetto da parte di Francesco Porfirio, Claudia Vitale e dalle volontarie dell’Associazione Amici della Terapia Intensiva Pediatrica del Policlinico Gemelli (Atip) in rappresentanza della presidente, Livia Salvini, e da Maria Grazia Passeri, fondatrice dell’Associazione Salvamamme, che da oltre quindici anni aiuta le famiglie in condizioni di grave disagio.

«Salvamamme è un progetto unico in Italia - ha detto Passeri -: crediamo nella solidarietà come valore fondante della persona e nell’aiuto immediato e concreto alle famiglie in difficoltà. Siamo persone che si sono trovate a rispondere a una chiamata del cuore. Gli oggetti che abbiamo sono frutto di donazioni di persone comuni ma a parte le cose materiali, certamente importanti, noi vogliamo dare affetto, tenerezza e amore, per essere presenti nei momenti difficili delle famiglie con semplicità. Nella distribuzione dei materiali ci affianca la Protezione Civile di Monterosi che consegna a domicilio oggetti e indumenti utili per mamme e bambini, tra cui golfini e abitini di lana spesso realizzati a mano che ci vengono donati da tanti amici».
 
«C’è più gioia nel dare che nel ricevere – ha detto padre Domenico Lassandro, cappellano del Gemelli - non bisogna vergognarsi di chiedere nel momento del bisogno ma ricordare sempre che la Provvidenza non lascia mai soli».

È sempre penoso pensare a un bambino che soffre. Ma ci sono persone che cercano di alleviare questo dolore. «Lavoriamo per rendere più accogliente il nostro reparto - ha detto Marco Piastra dirigente medico presso il Trauma Center Pediatrico del Gemelli -. Il tentativo di restituire la salute ai bambini lascia, a volte, i genitori in secondo piano. Invece anche loro ci offrono un aiuto per i nostri piccoli pazienti. Rimaniamo sempre ammirati nel vedere ciò che si muove dietro le quinte. Genitori e volontari che interagiscono tra loro sono il nostro supporto per la restituzione parziale o totale della salute dei nostri piccoli ricoverati. Tutti coloro che ci aiutano fanno parte del nostro mondo e vogliamo ringraziarli perché donano tempo e risorse fisiche e materiali per questo obiettivo».

Spesso nella Tip tanti genitori vivono momenti drammatici per la salute dei propri figli ma il legame che si crea nel reparto continua nel tempo anche nelle situazioni più sfortunate. Nella maggioranza dei casi però i genitori raccontano storie a lieto fine come quella della giovane paziente affetta da depressione post-traumatica guarita due anni fa grazie alle cure dell’equipe della Tip che tentò con successo una particolare forma di Pet therapy con l’aiuto del cane della bambina.

«Mi unisco con un grande abbraccio ai volontari, infermieri, genitori e medici - ha detto Lidia Muscheri caposala della Terapia Intensiva Pediatrica -. La loro collaborazione e l’incondizionata disponibilità sono le armi vincenti per aiutare i nostri piccoli e accompagnarli verso la guarigione. Noi ci mettiamo tutto l’amore possibile».

«Forza e coraggio per tutti i bambini – ha detto Silvia Pulitanò – dirigente medico presso il Trauma Center Pediatrico del Gemelli». Con questo augurio rivolto ai piccoli ricoverati della Tip ha concluso il toccante incontro rivolgendo in particolare un pensiero alla piccola Noemi perché la sua permanenza in ospedale sia la più breve possibile.