All’Università Cattolica di Piacenza si scaldano i motori per Ecotrophelia, il concorso europeo per studenti universitari dedicato all’eco-innovazione nei prodotti agro-alimentari. La finale della prestigiosa competizione internazionale si svolgerà nella prima settimana di ottobre nella città emiliana, già protagonista del contest nel 2013 grazie a un team di studenti del campus piacentino della Cattolica primi in classifica con l’invenzione della barretta SOcrock.

Nel frattempo, il percorso di avvicinamento alla finale è già iniziato: 60 studenti francesi, 9 professori provenienti dalle Università di Digione, Lione, Marsiglia, Montpellier e Nantes e 5 giornalisti francesi del settore agroalimentare, invitati dal preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Cattolica professor Lorenzo Morelli, hanno trascorso alcuni giorni di luglio a Piacenza in occasione dell’evento conclusivo del concorso francese.

Guidati da Nickie Mauche della Camera di Commercio di Vaucluse e dagli studenti della Cattolica Giorgia Quacinella, Francesca Pagnone, Vittoria Bardelloni, Edoardo Petriccioli, Michela Dioni, Parfait Nitunga e Stefania Cardillo, tutor del progetto “Noi giovani ci EXPOniamo verso il futuro” sostenuto dagli Enti locali che partecipano a “Piacenza per EXPO per Piacenza”, gli ospiti francesi hanno visitato Piacenza e i suoi dintorni, apprezzato la cucina locale, ammirato l’arte e la cultura del territorio piacentino.

Poi, lo scorso 4 luglio, al Padiglione francese di EXPO, i talenti del domani d’Oltralpe hanno presentato 18 nuovi preparati alimentari alla presenza del presidente della Camera di Commercio, François Mariani, e del vice-presidente del Consiglio regionale di Vaucluse, Michèle Peirano: a vincere i sei studenti dell’Università di Aix Marseille con il “Biscuit Shot”, una torta genovese ripiena di marmellata alla frutta e leggermente alcolica.
Saranno loro a tornare a Piacenza, all’Università Cattolica, all’inizio di ottobre insieme ad altri 140 colleghi provenienti da 16 Paesi Europei per provare ad aggiudicarsi il trofeo europeo di Ecotrophelia 2015.

«Per gli studenti la partecipazione a Ecotrophelia è uno strategico valore aggiunto per arricchire il proprio curriculum: possono dimostrare di essere capaci di portare avanti un progetto dalla A alla Z, di essere imprenditori dell’agroalimentare, di comprendere rischi e vantaggi del lancio di un nuovo prodotto – sottolinea il professor Adriano Marocco, docente della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, che ha seguito questa prima fase del progetto, molto apprezzata dagli ospiti francesi –. In futuro, l’avventura di Ecotrophelia si amplierà a livello mondiale coinvolgendo attivamente Paesi come Tailandia, Brasile, Ecuador e Tunisia».