Nella top ten dei libri più venduti nelle settimane successive all'elezione del nuovo pontefice spiccano due titoli di papa Bergoglio, entrambi pubblicati dalla Emi, che ha battuto sul tempo la concorrenza. La casa editrice missionaria, che riunisce 15 istituti religiosi italiani che operano in tutto il mondo, ha festeggiato il 10 aprile in Cattolica i suoi 40 anni di attività, insieme al suo direttore Lorenzo Fazzini, a padre Piero Gheddo, Toni Capuozzo e Giuliano Vigini. Roberto Cicala, coordinatore dell'incontro, ha messo in luce la natura di questa casa editrice che è vera e propria missione al passo coi tempi, «profetica e capace di mettere al centro dell'attenzione altri mondi, come quello dell'est o del sud del mondo», dove esistono scenari inimmaginabili per la nostra Europa e che pure, sempre più, hanno grande peso per il nostro futuro.

Quarant'anni di lavoro di frontiera «raccontando patrimoni di vita», come dichiara Fazzini, perché ogni missionario ha storie appassionanti da trasmettere al prossimo. Lo sa bene Toni Capuozzo: «Moltissime volte sono finito nelle missioni per i miei servizi: per un piatto caldo, per parlare la mia lingua, per trovare conforto; da ordine a ordine, da uomo a uomo, cambia tutto, ogni missione è diversa». Non a caso Tiziano Terzani scriveva: «Quando arrivo in un posto, la prima persona che cerco è un gesuita. I missionari s'immergono nella realtà in cui vivono e sono le più belle spie nell'animo dell'altro», quelli che forniscono al viaggiatore le chiavi del luogo sconosciuto.

Questa è la sostanza di cui si nutre Emi dal 1973 e che da allora a oggi può vantare numeri ragguardevoli: secondo l'analisi di Vigini, dalla sua fondazione al 2010 può vantare circa 2.000 edizioni (comprese le ristampe) e tuttora ci sono altrettanti titoli in commercio: «Non è solo una questione di numeri - spiega -, ma delle idee che camminano sulle gambe dei libri». L'editrice nasce infatti sulla spinta del rinnovamento dettato dal Concilio, che ha dato impulso a varie realtà editoriali impegnate a raccontare il dibattito attorno alle tematiche del Vaticano II. La linea è ancora oggi quella delle tematiche fondative: le missioni, i temi della giustizia e della pace, la globalizzazione, l'ambiente, la cooperazione internazionale, la finanza etica.

Temi importanti ma che generalmente hanno poco appeal per i mass media, come spiega Toni Capuozzo, un protagonista del mondo giornalistico: «Quarant'anni sarebbero da festeggiare per chiunque in tempi di crisi dell'editoria. Il problema di oggi è la commercializzazione dell'informazione: la notizia è una merce e la sua importanza viene pesata sulla bilancia della notiziabilità dei fatti». Una metodologia evidente nell'impaginazione dei Tg, nei quali si mixano notizie serie e meno per confezionare in maniera allettante la vetrina: «Questo significa che molte notizie vengono escluse, non hanno visibilità, a meno che il lettore/spettatore non abbia la curiosità di oltrepassare questa frontiera mediatica e magari acquistare libri specializzati. Tutto il lavoro di carta delle missioni è un filo diretto, spesso trascurato, con notizie che altrimenti non avremmo; e parlo da utilizzatore di notizie».

Sicuramente l'attività della Emi ci pone un interrogativo: è davvero finita l'era degli esploratori? Se oggi provassimo a disegnare una mappa del mondo, che percepiamo sempre più piccolo, larghissime parti rimarrebbero comunque delle incognite; quell'«hic sunt leones» che nel passato segnava il confine di un viaggio, oggi segna il limes con il mondo conosciuto attraverso le notizie più o meno pubblicizzate. Tante storie, e una la racconta Capuozzo per esperienza diretta: «Padre Peter Zago, missionario a Quetta, in Pakistan, nel suo studio ha il foro di un proiettile netto sul vetro. Lui si limita a tirare le tendine. Il suo è un lavoro di assistenza ai cristiani del posto, ghettizzati in una zona circondata da mura molto alte. Ma non è solo pura assistenza spirituale, gran parte della sua opera è rivolta ai profughi dell'Afghanistan che bisogna aiutare in punta di piedi per non urtare le autorità. Eppure padre Peter riesce a far andare le bambine a scuola, lì dove il controllo talebano è fortissimo». La strategia però non è quella di far proseliti, e, per convincere le famiglie padre Peter dà la refezione ogni giorno e avendo una bocca in meno da sfamare le famiglie sono ben contente di farlo. "Per entrare nel cuore della gente l'unico modo è vivere da cristiani, mostrarci", mi ha detto».

Lo spirito missionario è tutto qui, come spiega anche Padre Gheddo, tra i fondatori della casa editrice, con 50 anni di attività alle spalle, fatta di viaggi in tutto il mondo e una vocazione alla narrazione, con una bibliografia sterminata che accompagna la sua fama e alla stampa. Ha vissuto il Concilio Vaticano II come giornalista dell'«Osservatore Romano»: «È stato il periodo dell'entusiasmo missionario: papa Giovanni annunciava una nuova Pentecoste e rendeva anche tutti ottimisti. La crisi della fede ha poi offuscato lo spirito delle missioni». La curiosità verso l'altrove si è scaricata d'entusiasmo e i giornali, dopo le grandi stagioni in cui per esempio Marcello Candia occupava le prime pagine, hanno smesso di dare importanza ai missionari. «Ma dobbiamo riportare il carisma missionario nella chiesa - continua -. Abbiamo avuto tre grandi papi: il condottiero, Giovanni Paolo II, il professore che ha scritto pagine fondamentali per la dottrina cristiana, Benedetto XVI, e oggi abbiamo un papa missionario. Questo è il segno di una rinascita di questo spirito in tutto il mondo». Uno spirito che la Emi continua a raccontare, e a interpretare, con entusiasmo.