Trenta Ore per la vita 2015La costruzione di una “rete di video-diagnostica" per gestire in maniera condivisa tra i medici del Policlinico universitario “Agostino Gemelli” e i professionisti di altri centri sanitari del Centro-Sud e Isole i casi clinici più complessi di piccoli pazienti con tumori solidi cerebrali. Favorendo lo scambio d’informazioni tra le equipe sanitarie, saranno limitati al massimo gli spostamenti dei bambini malati di tumore e delle loro famiglie.

Per realizzare questo progetto dall’alto valore sociale intitolato “Insieme per la salute” raccoglieranno fondi il Policlinico “A. Gemelli” e “Trenta Ore per la Vita 2015”. Quello del Gemelli è uno dei sei progetti sostenuti dalla campagna 2015, nell’ambito del Progetto Home, in onda sulle reti Rai, dal 13 al 19 Aprile, e su La7 dal 20 al 26 aprile.

Si inizierà dal Lazio (Azienda Sanitaria di Frosinone), Calabria (Azienda Sanitaria di Crotone) e Sicilia (Azienda Sanitaria di Caltanissetta), cui si spera di aggiungere presto anche una struttura sanitaria della Sardegna.

«Insieme per la Salute - afferma Giorgio Casati, dirigente amministrativo del Gemelli - mira a sviluppare un modello di integrazione tra i professionisti coinvolti nella cura della patologia del piccolo paziente, garantendo a lui e alla sua famiglia il massimo sostegno di fronte al bisogno di salute e al percorso di cura che la malattia comporta».

«Scoprire che il proprio figlio è stato colpito da tumore è un'esperienza devastante - aggiunge Lorella Cuccarini, socio fondatore e testimonial dell’Associazione Trenta Ore per al Vita onlus - che, nel nostro Paese, vivono circa 2mila famiglie ogni anno. Spesso molte di loro sono costrette ad affrontare faticosi viaggi per seguire i lunghi periodi di terapia. Il poter tornare a casa diventa un sogno difficile da realizzare. E così, il bisogno delle persone care accanto e delle piccole abitudini quotidiane che aiutano a trovare la forza per continuare a lottare contro la malattia, si fanno sempre più forti».

Per sostenere questo importante progetto basta poco: dal 13 al 26 aprile 2015 è possibile donare con un sms o chiamata da rete fissa il numero 45594. Fino al 31 ottobre 2015 è possibile inoltre donare alla posta (ccp 571000 intestato a Associazione Trenta Ore per la Vita) o con carta di credito al numero verde 800 33 22 11 o sul sito www.trentaore.org

Il “cantiere Neuro Oncologia Pediatrica”, è il primo dei diversi cantieri sperimentali che saranno aperti, anche grazie alla collaborazione con la Regione Lazio, per la realizzazione dell’ampio progetto “Insieme Per la Salute”, e che vede in questo caso protagonista un team multidisciplinare e integrato del Gemelli coordinato dal professor Cesare Colosimo, direttore dell’Uoc di Radiodiagnostica e Neuroradiologia, dal professor Massimo Caldarelli, direttore dell’Uoc di Neurochirurgia Infantile, e dal professor Riccardo Riccardi, direttore dell’Uoc di Oncologia Pediatrica.

Il progetto del Gemelli inserito nell’ambito del Progetto Home di Trenta Ore per la Vita «dà una risposta concreta al disagio di pazienti e genitori, provenienti da alcune aree geografiche del Paese, per il difficile accesso a centri specializzati nella diagnosi e cura dei tumori cerebrali pediatrici - afferma il professor Colosimo -. Sarà così possibile offrire una rete, centrata sul Policlinico Gemelli, per alleviare questi disagi, partendo dalla valutazione a distanza e consulenza sulle immagini della Tace della Risonanza Magnetica con l’obiettivo di una presa in carico ‘complessiva’ dei bambini durante tutto il percorso della malattia».

Con la rete di video diagnostica in Hd viene garantito al paziente e al professionista dell’ospedale di prossimità che, in caso di necessità, c’è una struttura sanitaria in grado di eseguire - e far eseguire - prestazioni di elevata complessità e fornire supporto nella fase di diagnosi e di follow up, facilitare l’accesso a prestazioni con forte contenuto specialistico.

In questo ambito il progetto “Insieme per la Salute” si pone l’obiettivo, non certo secondario, di rendere più empatico possibile il rapporto tra i bambini malati e le strutture sanitarie che li curano, riducendo al massimo la necessità di spostamento e le attese per l’esecuzione di procedure diagnostiche e terapeutiche. «Ma l’iniziativa - aggiunge Colosimo - mira anche a velocizzare e migliorare l’efficacia della comunicazione tra tutti i medici impegnati (nel centro periferico e nel Policlinico) e i genitori dei bambini, che spesso vivono nel timore e nell’angoscia l’attesa per decisioni cliniche che modificheranno la vita quotidiana di tutta la famiglia».

“Insieme per la Salute” è anche un progetto aperto a tutte le strutture sanitarie che vorranno condividerne la filosofia mettendosi in rete ognuno con le proprie competenze, tecnologie e persone per migliorare le condizioni dei cittadini e contribuire alla crescita del Servizio Sanitario Nazionale. «Un processo contagioso di scambio e condivisione - conclude Casati - tra operatori della Salute, che mettendo al centro la persona utilizzi tutte le migliori conoscenze e tecnologie disponibili senza limiti geografici o economici».