La visita del cardinale Parolin al Gemelli

Una giornata di gioia, di riflessione, di preghiera e di incoraggiamento quella vissuta dalla comunità del Policlinico Gemelli sabato 29 agosto per l’attesa visita del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, in occasione dell'avvio delle attività della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli

Quello del Cardinale Parolin, giunto in mattinata al Policlinico dove nella hall ha celebrato la Santa Messa, è stato un incontro personale con degenti e familiari, medici e operatori sanitari del Gemelli svoltosi in un clima di festa, calore e speranza per le  sfide cui il Policlinico è oggi chiamato.

Nella sua omelia il più stretto collaboratore di Papa Francesco nella Curia Romana ha commentato le letture del giorno in cui la Chiesa fa memoria liturgica del Martirio di San Giovanni Battista. E proprio «alla luce della gloriosa testimonianza» del precursore di Gesù che Parolin ha espresso l'auspicio che «anche il cammino iniziato da poco meno di un mese della nuova Fondazione che gestirà il Policlinico Gemelli si risolva in una sempre maggiore fedeltà alla volontà di Dio e si traduca nell'impegno di trattare tutti con quel rispetto, quell'accoglienza e quella delicatezza che esige la loro dignità di persone umane, create ad immagine e somiglianza di Dio» (il testo integrale dell'omelia del cardinale). 

Infatti la messa celebrata il 29 agosto, ha affermato il cardinale, è stata l'occasione «per invocare la benedizione del Cielo sul cammino della nuova Fondazione» che, per «affrontare al meglio le sfide imposte dal contesto sanitario in evoluzione», dal 1° agosto ha assunto la gestione del Policlinico Universitario Agostino Gemelli in autonomia dall'Università Cattolica, in particolare dalla Facoltà di Medicina, «pur rimanendone parte integrante, soprattutto nei valori ispiratori e nelle finalità apostoliche e formative». 

Il cardinale Parolin ha portato il saluto di Papa Francesco, trasmettendo «il suo incoraggiamento», e assicurando «la sua preghiera». «L’anno scorso, il 27 giugno, - ha ricordato - tutto era già pronto per accoglierlo, ma un'indisposizione gli impedì di realizzare l'incontro». «Ma - ha subito aggiunto - come dice il proverbio latino: "Quod differtur non aufertur" (ciò che viene rimandato non viene tolto), per cui speriamo che questo incontro, prima o dopo, possa aver luogo».

Dopo la Messa il cardinale, accompagnato dai vertici della Fondazione, ha visitato il Centro Nemo Roma del Gemelli, dove sono assistiti i malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica), Sma (atrofia muscolare spinale) e altre importanti malattie neuromuscolari; ha proseguito la visita presso il reparto di Ostetricia e Neonatologia e la Terapia intensiva neonatale, trattenendosi a lungo con pazienti, familiari e personale sanitario.

A conclusione della visita il cardinale ha consumato il pasto presso la mensa aziendale del Gemelli insieme al personale del Policlinico prima di far rientro in Vaticano.

Il saluto di monsignor Claudio Giuliodori ( KB)